Maurizio La Spina, Alberto Catalani, e Domenico Carella, sono i finalisti italiani della Bacardí Legacy Cocktail Competition. Una competizione tra barmen è un po’ come una finale dei cento metri alle Olimpiadi. Ti giochi tutto in un lampo e magari basta un dettaglio infinitesimale per vincere o finire fuori dal podio.
Anche la semifinale italiana della Bacardí Legacy Cocktail Competition non è sfuggita al paragone e i dieci partecipanti, selezionati tra centinaia di candidature arrivate, si sono dati battaglia ad alti livelli, per la soddisfazione della giuria composta da Natalia Garcia Rodriguez, Brand Ambas-sador Bacardí Sud Europa, Livio Morena, campione italiano Bacardí Legacy 2016 e Dinos Konstantinides, proprietario del Lost and Found di Cipro, eletto uno dei migliori 50 locali del mondo.

Maurizio La Spina, Domenico Carella e Alberto Catalani
L’obiettivo era comunque quello di individuare i tre concorrenti che andranno poi a sfidarsi ulteriormente a Madrid, i prossimi 27 e 28 febbraio. Sarà quella infatti l’ultima tappa prima della finalissima di Berlino, dove arriverà un solo barman italiano a confrontarsi con il resto del mondo. La semifinale milanese, organizzata all’interno del Rum Day lo scorso 14 novembre, ha avuto comunque un “terreno di gioco” aperto alla fantasia dei giovani professionisti con solo una regola da ri-spettare ovvero quella di usare, nel proprio cocktail, il Bacardí Carta Blanca, leg-gero e aromatico, oppure il Bacardí 8, più deciso, intenso e speziato.
A strappare dunque il biglietto per Madrid sono stati Maurizio La Spina, barman del Bartender’s di Napoli, Alberto Catalani, del The Craftsman di Reggio Emilia e Domenico Carella, del Senso Farm di Matera. Uno di loro potrebbe arrivare fino a Berlino e il suo cocktail diventare il Bacardí Legacy Cocktail 2017 acquisen-do quindi il diritto di trovare un posto al fianco dei grandi classici firmati Bacardí come Cuba Libre, Mojito e Daiquirí.