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Aimo e Nadia Moroni incantano gli studenti dell’Erminio Maggia

10 maggio 2016 | 15:45

La cadenza pacata e toscaneggiante di Aimo Moroni (nella foto), de Il Luogo di Aimo e Nadia, ha incantato gli studenti di cucina dell’Erminio Maggia di Stresa (Vb). Ragazzi già grandi, essendo quelli del quinto anno, ma tutti attenti a questo signore che si è presentato loro in divisa da cuoco, offrendogli una semplice Pappa al pomodoro e parlando un po’ di sé, poco, ma soprattutto della sua idea di grande cucina italiana: «che non è né ricca né povera, ma buona!».



Una cucina fatta partendo dalla storia delle cucine regionali italiane, anche cucine povere; ma realizzata utilizzando materie prime uniche al mondo, italiane. Senza fare del “razzismo gastronomico”, ma rendendosi conto di ciò che la natura ha dato al nostro Paese; e poi fatta d’impegno quotidiano per la cucina.

«Il vostro non sarà un mestiere - ha detto Aimo Moroni ai ragazzi - bensì una missione». Prima «lavorate con impegno e passione e poi le soddisfazioni arriveranno». Le sue parole hanno dato ai ragazzi l’immagine di un professionista attento agli acquisti, amante della cucina povera ma attentamente confezionata.

«Una semplice Pappa al pomodoro come quella che vi ho portato, ha in sé la dolcezza dei pomodori italiani maturi, piccadilly o regina, l’olio di Castelvetrano e i capperi di Pantelleria». Lo chef Aimo ha raccontato, aiutato dagli interventi puntuali di sua moglie Nadia, la sua passione per le materie prima, il suo andare al mercato ogni giorno, il suo viaggiare per assaggiare, provare, conoscere.

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