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Salvatore Cioce de La Torre d’Argento «Nei miei piatti metto ricordi ed estetica»

Claudio Zeni
di Claudio Zeni
02 giugno 2016 | 10:19

Fin da piccolo voleva diventare chef e seppur ancora giovane, chef è diventato. Stiamo parlando di Salvatore Cioce (nella foto), ventiseienne napoletano e chef emergente del ristorante La Torre d’Argento dell’Hotel Torre di Cala Piccola a Porto Santo Stefano (Gr), splendido resort ubicato nella parte più esclusiva dell’Argentario, sulla strada panoramica, di fronte alle Isole del Giglio e Giannutri, ad una altezza di circa 100 metri slm, da cui si gode di uno stupendo panorama.

Salvatore CioceSalvatore Cioce

Diplomatosi all’Istituto alberghiero di Napoli, dopo brevi esperienze in Sardegna e Parma, Salvatore arriva a La Torre d’Argento di Cala Piccola tre anni fa, diventando dal corrente anno il responsabile della cucina e di una giovane brigata composta da Lorenzo Batisti, Daniele Soave, Sebastian Lepa e in sala il maitre Emiliano Leuti.

«La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella» affermava Anthelme Brillat-Savarin. Non a caso dietro la scoperta di ogni piatto di Salvatore c’è una continua ricerca di prodotti ed ingredienti di altissima qualità, selezionati minuziosamente secondo le loro caratteristiche, la loro storia, le loro origini, elaborati usando tecniche sempre all’avanguardia ed in continua evoluzione, senza però alterare in alcun modo la materia prima e soprattutto le sue caratteristiche.

Salvatore, quando hai capito che saresti diventato chef?
Volevo diventare cuoco per via della passione che nutro per la cucina trasmessami da mia mamma. Solo da quest'anno sono diventato chef, dopo aver memorizzato e testato personalmente tutti i processi relativi alla gestione di una cucina prestigiosa come quella dell’Hotel Torre di Cala Piccola.



Come definiresti la tua cucina?
Una cucina dei territori, non solo dove lavoro, ma dell’intero nostro Paese, anche se cerco di reperire le materie prime il più vicino possibile alla nostra struttura. Nei miei piatti metto ricordi, estetica - perché l’impatto visivo è importante visto che prima si mangia con gli occhi - sapori e attenzione alle cotture. Elementi determinanti per rispondere ai gusti dei clienti del terzo millennio.

Vi è un piatto al quale sei particolarmente legato?
Senza alcun dubbio a Pasta e patate, che mi ha insegnato a cucinare mia mamma. Un piatto che evoca per me piacevoli ricordi.

Preferisci cucinare piatti a base di pesce o di carne?
Senza alcun dubbio il pesce, ma visto che qui in Toscana vi sono ottime carni come la Chianina e la Maremmana cerco di proporre gustose proposte a base di queste due eccellenze del nostro territorio.



Puoi consigliare un menu estivo ai nostri lettori che verranno a La Torre d’Argento?
Premesso che il menu del nostro ristorante, aperto anche alla clientela esterna, varia settimanalmente, io partirei con un Gazpacho di lamponi con astice e caviale di salmone per poi proseguire con un Risotto con acqua di pecorino e polvere di cozze, Milanese di scorfano con scarola, pinoli saltati e uvetta e per dessert Sfera di cioccolato Valrhona, ganache al frutto della passione e crumble di frutta secca. Il tutto accompagnato con gli ottimi vini della Maremma.

L’importanza della tecnologia nella preparazione di un tuo piatto?
La scelta della materie prime è di fondamentale importanza, ma più si è tecnologici più riusciamo a esaltare i gusti delle nostre proposte culinarie. La tecnologia aiuta tanto in cucina.

La Torre d’Argento è per te un punto di partenza o di arrivo?
Un punto di partenza per crescere insieme a tutto lo staff dell’Hotel Torre di Cala Piccola ed arrivare ad un punto di arrivo.


Hotel Torre di Cala Piccola
via della Cala - 58019 Porto Santo Stefano (Gr)
Tel 0564 825111
www.torredicalapiccola.com
info@torredicalapiccola.com

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