Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 02 maggio 2024 | aggiornato alle 23:37| 104936 articoli in archivio

Al Parlamento europeo raccolta firme per candidare la pizza patrimonio Unesco

L'ambasciatore italiano Massari e Alfonso Pecoraro Scanio, lanciamo la raccolta firme all'entrata del parlamento europeo. Obiettivo, due milioni di firme da cento Paesi, sia riconosciuta l'arte dei pizzaioli

di Andrea Radic
07 febbraio 2017 | 18:09

Oggi, 7 febbraio, in Place du Luxemburg di fronte all’entrata principale del Parlamento europeo, è stato inaugurato il primo punto di raccolta permanente delle firme per la petizione #pizzaUnesco. Il locale “Domenica” (rue de Treves 32b), dedicato a cibi 100% italiani e già frequentato dagli europarlamentari, diventa un punto fisso per chi vuole sostenere la campagna.

Firme per la Pizza patrimonio dell'Unesco  Raccolta di fronte al Parlamento Europeo

L’ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio ha inaugurato questa nuova iniziativa insieme all’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ue. Pecoraro Scanio, promotore della petizione #pizzaUnesco, ha dichiarato: «La partecipazione di oltre 1 milione 200mila persone da 50 Paesi ha realizzato la più grande mobilitazione popolare per una candidatura nella storia dell’Unesco. Ora puntiamo a raggiungere la vetta dei 2 milioni da 100 Paesi entro il verdetto finale Unesco previsto a Seul a dicembre. E dopo il via libera all’arte dei birrai del Belgio ci attendiamo il “sì” all’arte dei pizzaiuoli napoletani come Patrimonio immateriale Unesco».

L’ambasciatore Massari ha confermato l’impegno del ministero degli Esteri, ribadito nelle scorse settimane e con la firma del Ministro Alfano sulla petizione. «La rete diplomatica continuerà con il consueto impegno a sostenere questa candidatura e anche la prossima “Settimana della cucina italiana nel mondo”, che si svolgerà a novembre, vedrà l’arte della pizza napoletana come uno dei focus».

All’evento hanno preso parte il direttore dell’Ufficio europeo di Jeremy Rifkin, Angelo Consoli, europarlamentari e attivisti delle organizzazioni regionali e non governative. Hanno già firmato la petizione gli europarlamentari Silvia Costa, Giovanni La Via, la vicepresidente del Bundestag tedesco Claudia Roth.

© Riproduzione riservata