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“Le soste di Ulisse” a Identità golose Quattro cuochi omaggiano la Sicilia

Emanuela T. Cavalca
di Emanuela T. Cavalca
03 dicembre 2018 | 11:39

Identità Golose, l’hub enogastronomico milanese, è diventato palcoscenico per una cena con gli chef Pino Cuttaia (La Madia-Licata), Damiano Ferraro (Capitolo Primo), Gioacchino Gaglio (Gagini) e Angelo Treno (Al Fogher).

Un percorso culinario alla scoperta dei sapori della Sicilia, grazie a “Le soste di Ulisse”, l’associazione che promuove la cultura enogastronomica della nostra bella isola nata nel 2002 e presieduta per il triennio 2018-2020 dallo stesso Pino Cuttaia. Le verdure selvatiche, come il finocchietto o il cavolicello, il maialino nero, i cavatelli, le sottili sfoglie croccanti a base di mandorle o il sapore del cannolo, ripieno di morbida ricotta.

Pino Cuttaia, Damiano Ferraro, Gioacchino Gaglio e Angelo Treno (Le soste di Ulisse a Identità golose Quattro cuochi omaggiano la Sicilia)
Pino Cuttaia, Damiano Ferraro, Gioacchino Gaglio e Angelo Treno

L’associazione vanta 41 soci attivi nel settore enogastronomico e dell’hotellerie, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere nel mondo i sapori e la cultura siciliana. La cena è stata il pretesto per conoscere di persona Pino Cuttaia, che nel 2009 ha conquistato due stelle Michelin e l’anno scorso ha avuto l’onore di preparare la cena di gala per il G7.

Pino è una persona semplice e schietta, quando gli si parla è privo di qualsiasi forma di snobismo. «Come è stato preparare il pranzo del G7? È come se avessi dovuto organizzare il matrimonio di mio figlio. Sono eventi complessi, dove bisogna passare attraverso una serie di procedure e di formalismi. Nei piatti ho cercato di presentare la Sicilia, abbinando il pesce con il vino rosso, come fanno i nostri pescatori».

(Le soste di Ulisse a Identità golose Quattro cuochi omaggiano la Sicilia)
Cornucopia di cialda di cannolo, ricotta e arancia

È facile chiacchierare con Pino: le parole scorrono veloci, subito si percepisce il grande rispetto per la sua gente. Attraverso le “Le soste di Ulisse” vuole dare maggiore visibilità alle eccellenze del territorio, far conoscere a tutti la sua amata isola, perché tutti apprezzino gli antichi sapori. Gli anni giovanili passati in Piemonte lo hanno segnato: «Mi hanno regalato il rigore piemontese - racconta - che, unito alle eccellenze siciliane, hanno fatto nascere una cucina legata alla memoria. Desidero far vivere, raccontare e incuriosire la gente perché conosca la Sicilia. La cucina è cultura.

Pino ha un carattere generoso. Ha un sogno: vorrebbe che tutti, senza esclusioni di sorta, godessero della sua abilità culinaria: «Accanto al mio ristorante ho creato una bottega, un negozio sartoriale, dove tutti possono entrare: l’Uovo di seppia». Per questo motivo ha chiesto a suo figlio piccolo di disegnargli una seppia a forma di uovo: quei tratti di matita sono diventati il simbolo. Lo spazio senza formalismi ha preso il nome dalla seppia cucinata con il suo nero e cotta dentro un guscio d’uovo. Proprio quella ricetta che ha messo in difficoltà i finalisti di Masterchef.

(Le soste di Ulisse a Identità golose Quattro cuochi omaggiano la Sicilia)
Filetto di alalunga rosato al battuto di pepe nero, vinaigrette solida di caviale povero, riccioli di calamari alla cannella e croccante alle mandorle

Il pavimento disegnato come il gioco della campana vuole trasportare in un ambiente familiare. Come se si ritornasse indietro con gli anni, quando si è bambini, mentre si guarda e si tocca con curiosità i vasetti esposti sulle mensole. Qui si trovano delizie: la pasta fatta a mano con tante uova, i ravioli alla polenta, il ragù bianco e le pagnotte cotte al forno. Non ti puoi permettere di entrare alla Madia? Ecco la soluzione ideale, anche per i bambini di Licata.

Li ha fatti tornare a casa con un sacchettino colmo di mollica di pane, ingrediente base per creare quelle gustose e saporite polpette, che un tempo si cucinavano in casa. Cibo povero, ma che sapeva di buono. Pochi e semplici ingredienti che tutti avevano nella dispensa: uova, aglio, formaggio grattato e prezzemolo. Ricette di recupero, che tutti dovremmo reintrodurre. «La cucina sostenibile fa riflettere», osserva Pino.

(Le soste di Ulisse a Identità golose Quattro cuochi omaggiano la Sicilia)

Recentemente un incendio ha devastato lo storico mulino Soprano di Chiaromonte Gulfi (Ragusa): lavora solo grani antichi, privi di prodotti di sintesi. I proprietari hanno lanciato una sottoscrizione, alla quale hanno aderito in molti, tra questi anche “Le soste di Ulisse” con Pino che ha spiegato quanto sia giusto sostenere chi vuole tenere in vita la tradizione e la loro storia.

«Generosità nei confronti dei talenti - ha precisato - anche con borse di studio. Altruismo e rispetto nei confronti dei pescatori o di piccoli agricoltori, perchè è onesto dare il giusto valore a ogni prodotto. Le triglie oggi si sono deprezzate, valgono solo due euro al chilo, perché pochi hanno voglia di pulirle. Forse dovremmo riprendere il gusto di occupare il nostro tempo, anche per eviscerare un semplice pesce di mare, evitando di acquistare le confezioni plastificate di quello allevato».

Per informazioni: www.lesostediulisse.it

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