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Chef Rubio a tutela dei gorilla Testimonial di una campagna Wwf

Mariella Morosi
di Mariella Morosi
07 settembre 2018 | 14:42

Chef Rubio è testimonial della campagna promossa dal Wwf “Adotta un gorilla. Io sto con la natura” in difesa di una delle specie più carismatiche del pianeta, il gorilla, minacciato da bracconieri e deforestazione.

«Si prendono cura dei loro cuccioli come noi, il 98% del loro Dna è come il nostro e amano scoprire il mondo esattamente come noi. Aiutaci a proteggerli». Poche parole, ma di forte impatto, accompagnano le immagini di un breve video che mostra i gorilla nel loro ambiente naturale, in Centro Africa, visibile sui canali social e sul web.

(Chef Rubio in tutela dei Gorilla Testimonial di una campagna Wwf)

Solo negli ultimi 8 anni la loro popolazione è diminuita del 20%. La campagna sarà attiva per due settimane e culminerà il prossimo 18 settembre in una serata-evento condotta da Camilla Raznovich presso il Museo Maxxi di Roma. Nell’occasione verrà presentato un video sulla vita di questi primati, realizzato e prodotto da Chef Rubio (vincitore del Premio Personaggio dell’Anno di Italia a Tavola nel) con la sua società di produzione indipendente Tumaga, durante la sua esperienza diretta in una riserva del Wwf nella Repubblica Centro Africana.

All’evento parteciperanno vari artisti tra cui Giancane, Mezzosangue, Alessandro Pieravanti, Rancore e altre celebrities che interverranno fuori copione sul palco. Bracconaggio, epidemie e distruzione dell’habitat sono le cause che continuano a falcidiare la popolazione dei gorilla di pianura occidentale che lo IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) classifica come specie “critically endangered” (a rischio critico d’estinzione). Il bracconaggio è il primo crimine sotto accusa, e in particolare il commercio di “bushmeat” (carni di animali selvatici), che avviene in tutta l’Africa occidentale e centrale nonostante sia illegale. La carne di gorilla, ma anche di scimpanzé, di antilope e di molti altri piccoli e grandi animali, è infatti un cibo ricercato e costoso che non è difficile trovare nei mercati clandestini.

Ma anche la distruzione dell’habitat dovuto alla deforestazione per monocolture o sfruttamento delle risorse del suolo è egualmente responsabile del calo della popolazione di queste creature che - ci piaccia o no - tanto ci assomigliano. Negli ultimi 25 anni, la popolazione dei gorilla di pianura occidentale è diminuita del 60% e, se continua l’attuale trend, entro il 2070 ne sarà rimasto solo il 20%. Meno drammatica, nell’Africa Centro-orientale, la sorte dei gorilla di montagna. Un censimento sul massiccio Virunga, lungo il confine tra Rwanda, Repubblica Democratica del Congo e Uganda ne ha contati oltre 600.

Chef Rubio (Chef Rubio in tutela dei Gorilla Testimonial di una campagna Wwf)
Chef Rubio

Il merito va alla famosa zoologa americana Dian Fossey che portò a conoscenza del mondo la loro drammatica sorte. Un altro problema è l’instabile situazione politica che spesso mette in difficoltà i centri di ricerca: lo scorso aprile sono stati assassinati 5 guardia-parco e il loro autista. La campagna “Adotta un Gorilla - Io sto con la Natura” è ispirata al progetto di conservazione e difesa delle specie che il Wwf porta avanti nella Riserva naturale di Dzanga - Sangha. Qui Rubio, al secolo Gabriele Rubini - chef “diverso” che non circoscrive il proprio mondo ai fornelli - ha sentito il desiderio di sostenerne l’impegno e lanciare il messaggio in difesa dei gorilla che vengono protetti con un investimento massiccio di risorse per formare ranger e sorvegliare l’area, aiutare le comunità locali nelle attività di educazione ed economiche come l’eco-turismo, studiare il comportamento della specie e le interazioni con le attività umane.

«Salvare i Gorilla - dice Rubio - vuol dire preservare la nostra umanità. Ho intrapreso il mio viaggio al fianco di Wwf Italia con l'intenzione di tornare alle origini di quella natura umana che oggi sembra andare verso l'estinzione. Ho voluto percorrere a ritroso la linea evolutiva della nostra specie e ho ritrovato l'essenza dell'umanità perduta nei gesti primordiali e istintivi dei gorilla, nelle cure degli esemplari mamme, nella maestosa saggezza del maschio Silver Back, nei giochi tra i cuccioli, nella loro curiosità esplorativa verso il diverso, verso noi esseri umani che stavamo li a guardarli immobili e in silenzio. Dobbiamo essere consapevoli che ogni crimine contro i gorilla è un crimine contro noi stessi».

Nella riserva il Wwf, con 36 guardie, vigila su oltre 3mila kmq proteggendo la vita di 2215 esemplari. Nel 2017 l’attività anti-bracconaggio sostenuta dall’organismo internazionale ha consentito di eliminare dal territorio oltre 30mila lacci, sequestrare 189 armi e 2700 munizioni, ma anche 23 zanne di elefante e una tonnellata di bushmeat derivata principalmente dall’uccisione di gorilla ed elefanti. La Riserva si trova all’interno del bacino del Congo, considerato l’Amazzonia africana. Al centro del continente c’è il più alto tasso di biodiversità con mille specie di uccelli, 400 di mammiferi e ben più di 10mila specie vegetali di cui il 30% endemico. Il gorilla è imponente per dimensione e forza, ma anche molto intelligente.

È il più grande primate “a forma di uomo” (antropomorfo) e il maschio può pesare anche 280 kg con un’altezza di 2 metri. Socievole, vive in gruppi di una quarantina di individui e si nutre di vegetali, foglie e frutti, non disdegnando occasionalmente formiche e termiti. In natura per le sue dimensioni non teme predatori, a parte l’uomo, ma deve proteggere i cuccioli dalle tigri e dai leoni. Il ritmo di riproduzione è molto lento, poiché le femmine danno alla luce un unico piccolo all'incirca ogni cinque anni, a partire dall'età di nove o dieci anni.

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