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Cessazione attività, torna l’indennizzo La misura piace a Confesercenti

04 gennaio 2019 | 14:27

La Legge di Bilancio ha ripristinato l'indennizzo per la cessazione delle attività commerciali, una misura di “pensionamento anticipato” per gli imprenditori del commercio, meglio nota come rottamazione delle licenze.

Dopo due anni di battaglie, finalmente si è fatta la cosa giusta - ha commentato Confesercenti - Si tratta di una vittoria importante per le imprese che, nonostante la sospensione dell'indennizzo dal 2016, hanno continuato per tutto il tempo a finanziare il Fondo necessario.

(Cessazione attività, torna l’indennizzo La misura piace a Confesercenti)

La reintroduzione dell'indennizzo cessazione definitivo delle attività commerciali è stabilita dall'art. 1 comma 283 della Legge di Bilancio 2019 a decorrere dal 1° gennaio scorso, erogato fino alla pensione agli operatori del commercio in possesso dei requisiti anagrafici (62 anni per gli uomini, 57 per le donne) e che al momento della cessazione dell'attività siano stati iscritti per almeno cinque anni alla Gestione Commercianti Inps.

«Il ripristino è un atto a sostegno dell'equità sociale - dice Confesercenti - una forma di welfare autofinanziata dai commercianti per i lavoratori indipendenti del commercio: è infatti destinata a tutti coloro che esercitano, in qualità di titolari o collaboratori, l'attività commerciale al minuto in sede fissa o ambulante, ai gestori di bar e ristoranti e agli agenti e rappresentanti di commercio. Una 'quota 100' che non costa nulla allo Stato e che permetterà ai commercianti che hanno chiuso ad un passo dalla pensione di non rimanere 'esodati' dalla crisi».

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