L’Unione europea ha aggiornato la normativa a tutela dei consumatori approvando l’accordo che punta soprattutto al rafforzamento delle regole sul mercato e la reputazione online.
Le novità introdotte dal nuovo patto sono principalmente 5: è vietato pagare per migliorare la propria posizione in classifica sui portali; le piattaforme online e i comparatori di siti internet devono informare i consumatori sui principali parametri in base ai quali i prodotti vengono ordinati e mostrati; i comparatori di siti internet devono garantire maggiore trasparenza sull’autenticità delle recensioni pubblicate; le piattaforme online devono comunicare ai consumatori se le offerte provengono da venditori professionali o meno e se la transazione è protetta dalla normativa sul consumatore; nuove regole garantiscono che i prezzi delle presunte promozioni online siano effettivamente scontati.
«Fin dall’inizio - ha commentato Jens
Zimmer Christensen, presidente dell’Hotrec - le imprese europee dell’ospitalità hanno sostenuto con forza questa proposta. Il divieto di mettere in vendita i posizionamenti migliori sulle piattaforme online, così come i nuovi obblighi informativi posti a carico delle piattaforme e dei siti di comparazione, aiuteranno i consumatori a compiere scelte realmente informate, a ottenere un miglior accesso alle migliori condizioni online e a prevenire manipolazioni delle recensioni online. Di questo beneficeranno sia i consumatori che le imprese».
«Un provvedimento come questo - dichiara
Lino Stoppani, presidente di Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi - è frutto di un lungo processo nel quale le associazioni imprenditoriali delle categorie interessate hanno svolto un significativo lavoro di stimolo e informazione. Siamo molto soddisfatti di quello che riteniamo un primo importante passo per garantire al consumatore di poter scegliere sulla base di informazioni corrette e trasparenti e all’imprenditore di svolgere seriamente il proprio lavoro potendo contare su un contesto competitivo trasparente e che offre a tutti uguali condizioni di mercato».