Augusto Pasini ha 35 anni e cucina da 20. Da piccolo è con la mamma ai fornelli. Durante l’alberghiero incontra lo chef Pier Carlo Zanotti e gli chiede di fare uno stage al Ristorante Ortica sul lago di Garda. Il cammino di Pasini inizia così e si sviluppa poi nella brigata del Miramonti L’Altro da Philippe Léveillé, oggi due stelle Michelin. Ricorda di essere arrivato al passe dopo un lungo anno e di aver capito l’alta cucina davanti ad una quaglia laccata. Con Léveillé esplora il mondo da Saint Moritz a Hong Kong a Seul. Fa un’esperienza a Los Mejor de la Gastronomia a San Sebastian.
Al suo ritorno Léveillé gli presenta Vittorio Fusari. Stavano aprendo Le Maschere, una fucina di idee nuove. Con Fusari, Augusto matura la capacità di interpretare gli ingredienti. Adesso, dopo 5 anni da capo chef nella città di Brescia, è pronto per una nuova sfida. Franciacortino Doc, non a caso ha scelto per sé l’aggettivo “millesimato” e ha deciso di rimanere nella sua terra. Oggi lavora nelle cucine del Bistrot di Hill Colle, struttura ricettiva situata all’interno di un antico casale ad Erbusco (Bs).
Augusto Pasini
Da bambino cosa sognavi di diventare?Tutti i cuochi da piccoli sognano di fare i cuochi
Il primo sapore che ti ricordi?Il pomodoro colto dalla pianta e mangiato
Qual è il senso più importante?Il “buon” senso, sempre di gusto si tratta
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?“Spaghetto al pomodoro” per Gualtiero Marchesi
Come hai speso il primo stipendio?Renault Clio bianca di terza mano del ‘92
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?Spaghetti al pomodoro, sushi, gelato alla stracciatella
Cosa non manca mai nel frigorifero di casa tua?Latte, colazione sempre a casa!
Qual è il tuo cibo consolatorio?Il pane
Che rapporto hai con le tecnologie?Le maltratto ma mi piacciono
All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?“Patata caviale” di Vittorio Fusari, se mi danno pure il dessert “Millefoglie strachin” Giancarlo Perbellini
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?Chi ha creduto in me
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?“I mangiatori di ricotta” di Vincenzo Campi (1580 circa)
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?L’Inno di Mameli