Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 18 dicembre 2025 | aggiornato alle 10:03| 116396 articoli in archivio

sostenibilità

Le mense universitarie che “inquinano” meno col cibo? Pisa in testa, poi Siena

18 gennaio 2024 | 15:45

In Italia una mensa universitaria su due non contempla secondi a base vegetale e soltanto il 20% delle strutture li propone 1-2 volte a settimana. Molto meglio invece per quanto riguarda i primi, tradizionalmente più semplici da realizzare in versione vegetale: il 60% delle mense offre sempre, o quasi, almeno un primo vegan, mentre solo il 6% non ne mette a disposizione nemmeno uno alla settimana. Questi sono solo alcuni dei dati che rileva il report "Mense per il Clima-Ranking della ristorazione universitaria" diffuso dall'associazione Essere Animali. Su un totale di 58 menu analizzati nel report, soltanto 12 mense rientrano a pieno nelle categorie più virtuose. La classifica vede sul podio Pisa (campus Praticelli), Pisa (Le Piagge) e Siena (Sant'Agata), seguite da Roma (Università Campus Bio-Medico), il polo di Sesto Fiorentino dell'Università di Firenze, Cagliari, Bolzano, Siena (polo San Miniato), Bologna (Irnerio), Firenze (Calamandrei/Caponnetto), Trieste (San Giovanni/Portovecchio) e infine Cosenza.

Le mense universitarie che “inquinano” meno col cibo? Pisa in testa, poi Siena

L'Università di Pisa, con il campus Praticelli, è l'ateneo che inquina di meno in Italia

In Italia cresce il numero di persone che segue una dieta vegana

Grazie al supporto del gruppo di ricerca Demetra, lo studio ha inoltre calcolato l'impatto di una serie di piatti tipicamente serviti nelle mense universitarie. Come confermato dalle analisi, le portate a base di carne sono quelle che emettono più gas climalteranti, al punto che i costi ambientali di un secondo di carne o pesce sono tra le quattro e le dieci volte superiori a quelli di un secondo a base di legumi.

Le mense universitarie che “inquinano” meno col cibo? Pisa in testa, poi Siena

Il 26% della popolazione italiana sta eliminando o riducendo il consumo di carne

La consapevolezza dell'impatto dei sistemi alimentari sul pianeta è sempre più diffusa, anche in Italia. Come confermato dai dati, il 26% della popolazione italiana sta eliminando o riducendo il consumo di carne per ragioni che riguardano la crisi climatica, 1.4 milioni di italiani e italiane hanno scelto un'alimentazione vegana, mentre l'88% fa scelte sostenibili quando acquista prodotti alimentari e bevande.

Una transizione delle mense universitarie in chiave vegetale è possibile

«Con un bacino di utenza di due milioni di persone tra studenti, docenti, personale di ricerca, tecnico e amministrativo, le mense universitarie possono davvero fare la differenza per ridurre l'impatto che il cibo che consumiamo ogni giorno ha sull'ambiente. Quello che questo report dimostra è che una transizione della ristorazione collettiva universitaria in chiave vegetale non è solo conveniente ma anche possibile, come sta già succedendo in tutta Europa e ora anche in diverse realtà pioniere in Italia. Auspichiamo che questo report diventi uno strumento al servizio degli enti per il diritto allo studio e tutti gli attori coinvolti desiderosi di intraprendere la strada verso un cambiamento attento all'ambiente e alla salute di tutte e tutti» afferma Valentina Taglietti, food policy specialist di Essere Animali, a commento del report.

© Riproduzione riservata