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Bar, ristoranti e hotel: tutte le scadenze fiscali di dicembre

di Redazione Italia a Tavola
22 novembre 2025 | 10:00

Con la chiusura dell’anno alle porte, dicembre si presenta come uno dei mesi più intensi sul fronte fiscale per il mondo dell’Horeca. Tra acconti, imposte, contributi previdenziali e comunicazioni obbligatorie, bar, ristoranti e hotel devono affrontare un’agenda serrata che richiede attenzione e precisione. Dalle prime scadenze del 1° dicembre fino agli ultimi adempimenti di fine anno, ogni data segna un tassello fondamentale per chiudere correttamente il 2025 sotto il profilo tributario e amministrativo.

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Lunedì 1 dicembre: acconti, contributi e liquidazioni Iva

Il mese si apre con una lunga lista di adempimenti. Si parte con le operazioni di conguaglio sulle retribuzioni di novembre per i contribuenti che presentano il modello 730/2025, relative al versamento dell’acconto 2025 (seconda o unica rata). Sempre in tema di acconti, entro la stessa data vanno versate la seconda o unica rata dell’acconto Irpef, Ivie, Ivafe, Ires e Irap, da parte di persone fisiche, società di persone e soggetti Ires con esercizio coincidente con l’anno solare. Scadenza anche per chi ha optato per la cedolare secca, che deve versare la seconda o unica rata dell’imposta sostitutiva dovuta per il 2025, e per i soggetti iscritti alla gestione Inps commercianti e artigiani, chiamati a pagare la seconda rata dell’acconto 2025 dei contributi previdenziali sul reddito eccedente il minimale. Stesso termine anche per i professionisti senza Cassa previdenziale, tenuti a versare la seconda rata dell’acconto del contributo alla gestione separata Inps.

Entro il 1° dicembre deve inoltre essere trasmesso il modello Uni-Emens, contenente i dati contributivi e retributivi del mese di ottobre, comprendendo anche i compensi di collaboratori, incaricati alle vendite e lavoratori autonomi occasionali. Sul fronte Iva, le imprese devono inviare la comunicazione delle liquidazioni periodiche Iva: per i soggetti mensili riguarda i mesi di luglio, agosto e settembre, mentre per i trimestrali il terzo trimestre. Stessa data anche per i gestori di impianti di distribuzione carburante, tenuti a comunicare telematicamente i corrispettivi delle cessioni di benzina e gasolio di ottobre. Non meno importante è il versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse senza Iva nel terzo trimestre. L’obbligo interessa anche i contribuenti forfetari e consente, se gli importi dei trimestri precedenti non superano 5mila euro, di accorpare i versamenti.

Tra le altre scadenze, si segnala la decima rata della “rottamazione-quater”, con possibilità di effettuare il pagamento entro il 9 dicembre grazie ai cinque giorni di tolleranza, e la seconda rata della riammissione alla rottamazione-quater per chi era decaduto a fine 2024. Sempre entro il 1° dicembre, i contribuenti che hanno rivalutato terreni e partecipazioni al 1° gennaio 2024 devono versare la seconda rata dell’imposta sostitutiva del 16%, mentre chi intende rivalutare beni posseduti al 1° gennaio 2025 dovrà redigere e asseverare la perizia, versando la prima rata o l’intero importo dell’imposta sostitutiva. Da segnalare anche il versamento della prima rata (60%) dell’imposta sostitutiva per l’estromissione agevolata di immobili da imprese individuali e la seconda rata (40%) per l’assegnazione o cessione agevolata di beni ai soci, inclusa la trasformazione di società immobiliari in società semplici. Chiude la giornata il versamento della nona rata del Cpb 2024-2025, relativa alla sanatoria 2018-2022 per i soggetti Isa, con interessi legali del 2% decorrenti dal 31 marzo 2025.

Martedì 2 dicembre: comunicazione per il credito d’imposta Zes unica

Il giorno successivo è dedicato alla comunicazione integrativa del credito d’imposta per la Zes Unica Mezzogiorno, da inviare all’Agenzia delle Entrate. Il documento attesta la realizzazione, entro il 15 novembre 2025, degli investimenti effettuati nelle aree del Mezzogiorno. L’invio è obbligatorio per non perdere il diritto al credito.

Martedì 16 dicembre: Iva, Irpef e saldo Imu

La metà del mese segna una nuova tornata di scadenze significative. In primo piano la liquidazione Iva mensile di novembre, seguita dai versamenti delle ritenute Irpef operate nello stesso mese su redditi di lavoro dipendente e assimilati (codice 1001), su redditi di lavoro autonomo (1040), e da parte dei condomini per prestazioni da appalto o d’opera (4%, codici 1019 e 1020). Anche a dicembre i sostituti d’imposta con un massimo di cinque dipendenti possono utilizzare il modello F24/770 per versare le ritenute del mese, evitando la presentazione del modello 770/2026. Restano inoltre i versamenti per locazioni brevi (21%, codice 1919) e per altri redditi soggetti a ritenuta, come provvigioni, royalties o contratti di associazione in partecipazione.

Per quanto riguarda i contributi previdenziali, i committenti devono versare alla gestione separata Inps il contributo tra il 24% e il 33,72% sui compensi corrisposti a novembre, mentre i datori di lavoro devono provvedere al pagamento dei contributi per i dipendenti. Sempre il 16 dicembre scade anche il versamento dell’acconto dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Tfr (codice 1712). Una delle date più attese è poi quella relativa al saldo Imu 2025 (o Imi, Imis, Ilia, a seconda dei comuni). I proprietari o detentori di immobili devono versare la seconda rata dell’imposta, con possibilità di effettuare un unico pagamento se deliberato dal Comune. L’imposta si applica su fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli, con le solite eccezioni per abitazioni principali non di lusso e fabbricati rurali strumentali.

Lunedì 22 dicembre: definizioni e regolarizzazioni

Verso fine mese, il 22 dicembre, arrivano due adempimenti connessi alle definizioni agevolate. È infatti il termine per versare l’undicesima rata delle somme dovute per la definizione agevolata delle liti pendenti con importi superiori a 1mila euro, e la dodicesima rata per la regolarizzazione di omessi o insufficienti versamenti dovuti in seguito a istituti definitori come accertamenti con adesione, reclami o conciliazioni.

Lunedì 29 dicembre: acconto Iva e Intrastat

Negli ultimi giorni dell’anno, i contribuenti devono versare l’acconto Iva 2025, con codice tributo 6013 per i mensili e 6035 per i trimestrali. Sempre entro il 29 dicembre, i soggetti mensili devono trasmettere gli elenchi riepilogativi Intrastat relativi alle cessioni di beni e prestazioni di servizi del mese di novembre.

Mercoledì 31 dicembre: ultimi adempimenti dell’anno

Il 2025 si chiude con una serie di scadenze finali di natura fiscale e contributiva. In particolare, va trasmessa la dichiarazione Iva Ioss del mese di novembre per le vendite a distanza di beni importati di valore non superiore a 150 euro. I gestori di impianti di distribuzione devono inoltre inviare i corrispettivi di novembre all’Agenzia delle Dogane. Entro la stessa data deve essere trasmesso anche il modello Uni-Emens di novembre, e va comunicato ai fondi di previdenza integrativa o alle compagnie assicurative l’ammontare dei contributi versati e non dedotti nel modello Redditi o 730/2025. Si aggiunge il versamento della decima rata del Cpb 2024-2025, con interessi legali del 2%, e l’obbligo di comunicare al Registro Imprese gli indirizzi Pec degli amministratori di società. Chiude infine il calendario la scadenza per la stipula delle polizze assicurative catastrofali da parte di piccole e microimprese, necessarie per accedere a contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubbliche.

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