Otto chef e maestri di cucina di Monza e altrettanti piatti d’autore per le donne vittime di violenza. L’alleanza in cucina - "Chef for women" - riunisce nomi importanti della gastronomia della città, pronti a dedicare altrettanti piatti d'autore a sostegno della Croce Rossa Italia e, in particolare, del progetto Mattoni di Speranza, che vedrà l’apertura di una struttura di housing sociale destinata a donne vittime di violenza. Un hub che oggi è in costruzione, proprio nel capoluogo brianzolo. Gli chef coinvolti hanno scelto di accompagnarne la realizzazione mettendo a disposizione la loro maestria culinaria, per essere non solo ambasciatori del gusto ma anche testimonial di solidarietà, con una portata solidale, una per ciascuno, pensata per l’occasione.
Una cena di gala per il progetto Mattoni di Speranza
La cucina d’eccellenza diventa così anche veicolo di sensibilizzazione e opportunità concreta di sostegno, attraverso la proposta di piatti solidali e la disponibilità a dare vita, tutti insieme, a una cena di gala contro la violenza di genere, che si tiene proprio in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, allo Sporting Club di Monza. Ogni chef ha ideato una portat, mentre il Maestro Adriano Del Mastro, del Forno Del Mastro, ha aderito al progetto solidale con la creazione di pani e focaccia dedicati.

Un momento della cena di gala
- Corrado Scaglione, dell’Enosteria Lipen, ha pensato a una pizza “Romana croccante e panatura di mais”
- Lorenzo Sacchi de “Il Circolino” (una Stella Michelin) propone, ricordando le sue influenze spagnole, una “Tartare di calamaro, piparra e birra scura”
- Roberto Conti, chef del Saint Georges Premier, guarda Oltreoceano e lancia la sua originalissima “Idea di un Clam Choweerd”
- La proposta di pasta spetta al napoletanissimo brianzolo d’adozione Fabio Silva, Derby Grill, con la sua “Pasta e patate, provola e alici di Menaica”
- Per “Il Moro” i fratelli Vincenzo e Salvatore Butticé - siciliani innamorati follemente del territorio brianteo - hanno creato una “Guancia di suino brasata, mela e verdure confit”
- Il dolce è di Giuseppe Silvestro - Ristorante Silvestro - con l’avvolgente proposta di “Tripudio di nocciole e cioccolato caldo freddo”
1/7
Corrado Scaglione: Romana croccante e panatura di mais
2/7
Lorenzo Sacchi: Tartare di calamaro, piparra e birra scura
3/7
Roberto Conti: Idea di un Clam Choweerd
4/7
Fabio Silva: Pasta e patate, provola e alici di Menaica
5/7
Vincenzo e Salvatore Butticé: Guancia di suino brasata, mela e verdure confit
6/7
Giuseppe Silvestro: Tripudio di nocciole e cioccolato caldo freddo
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Dallo scorso ottobre sino a tutto il mese di dicembre, nei rispettivi ristoranti, la portata solidale dedicata al progetto per le donne vittime di violenza sarà presente in carta. Per ogni piatto ordinato, 2 euro saranno devoluti alla Croce Rossa. Grazie alla ristrutturazione del terzo piano della sede cittadina della CRI, verranno creati tre appartamenti per accogliere donne e famiglie in difficoltà, offrendo loro un rifugio sicuro e un’opportunità di reinserimento nella società e nel mondo del lavoro.
Una rete territoriale contro la violenza di genere
«Crediamo che la ristorazione non sia solo nutrimento, ma occasione di incontro, ascolto e cura. È con questo spirito che mettiamo il nostro talento a disposizione della comunità, perché ogni piatto diventi un mattone di speranza e un gesto verso una società più giusta e inclusiva» sottolinea il gruppo di Chef for Women, che non nasce oggi ma da 15 anni intreccia la cultura gastronomica con l’impegno sociale, sostenendo diverse realtà associative e le loro raccolte fondi.
Dal primo gesto di solidarietà ad oggi, il gruppo è cresciuto ed anche questa volta gli chef sono in prima fila, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne e contribuire a far crescere una rete territoriale attiva, capace di coinvolgere istituzioni, scuole, associazioni, professionisti e cittadini in un’azione condivisa e consapevole contro la violenza di genere. In tale chiave, è significativa anche la collaborazione con l’Istituto Olivetti, realtà monzese di formazione alberghiera, che ha messo a disposizione risorse e competenze - attraverso allievi e docenti - per l’iniziativa.