Ingredienti
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Maccheroni (ditalini rigati) 400 g
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Fontina DOP Alpeggio 250 g
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Burro 150 g
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Erba cipollina qb
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Fette di pane nero 2 n
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Fave fresche sgranate 400 g
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Sale qb
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Pepe qb
Tra i piatti più autentici e identitari della Valle d’Aosta, il Favò racconta la storia di un territorio montano dove semplicità e sostanza si fondono in un’unica tradizione di gusto. Nato nel piccolo villaggio di Ozein, questo piatto povero ma generoso unisce ingredienti tipici della cucina d’alpeggio: le fave, simbolo di primavera e di lavoro nei campi; la Fontina DOP, emblema della produzione casearia valdostana; il burro profumato e il pane nero, protagonisti immancabili delle tavole di montagna.
Preparazione
1) Tuffate le fave in abbondante acqua salata in ebollizione; dopo 3-4 minuti aggiungete i ditalini e portateli a cottura mescolando di tanto in tanto.
2) Mentre cuoce la pasta private la Fontina della crosta e tagliatela a cubetti di 1 cm; tagliate finemente l’erba cipollina e sbriciolate grossolanamente il pane nero. Poco prima del termine di cottura della pasta fate fondere il burro in una larga padella antiaderente e fatevi soffriggere l’erba cipollina e il pane finché risulterà croccante e dorato.
3) Scolate pasta e fave, trasferitele in una grossa ciotola e mescolatele con la Fontina a cubetti.
4) Condite la pasta con il burro e il pane dorato, rimettete tutto in padella, spolverizzate con una macinata di pepe; mantecate per qualche istante sul fuoco e servite subito.
Il risultato è una preparazione rustica e avvolgente, capace di trasmettere il calore delle case in pietra e la genuinità delle valli alpine. Un piatto di tradizione contadina che oggi viene riscoperto anche nelle cucine gourmet, abbinato a un calice di Müller Thurgau, per esaltare i profumi delicati delle fave e la cremosità della Fontina.