Quattro o cinque tazzine di caffè al giorno, anche dec, a lungo termine hanno un effetto positivo sulla salute del cuore, così come aiuta l'assunzione di cioccolato fondente all'85-90%.
Così si è pronunciato
Sebastiano Marra, direttore del dipartimento cardiovascolare del Maria Pia Hospital di Torino, che per oggi e domani ospita la 29ª edizione delle Giornate cardiologiche torinesi "Advances in cardiac arrhythmias and great innovations in cardiology". Sono 600 i partecipanti all'iniziativa al centro congressi Unione industriale, e 100 i relatori.

«Il chicco di caffè - spiega Marra - è la sostanza con più antiossidanti esistente in natura». Quest'anno il tema del meeting è la prevenzione: «Certamente possiamo affermare - dice Marra - che negli ultimi 20 anni abbiamo a disposizione nuovi farmaci, nuove tecniche chirurgiche, che indubbiamente hanno ridotto la mortalità, ma per tre quarti il merito è della prevenzione ed è principalmente su questo fattore che noi medici dobbiamo impegnarci».
Oltre quindi alla coscienza dei fattori di rischio, altro punto determinante è la conoscenza di ciò che fa bene alla salute del nostro cuore e dell'organismo in generale. In questo senso
la novità più interessante è costituita dal caffè.
«Esistono dati - rimarca Marra - su oltre 10mila individui che rivelano che chi assume caffè, su lungo periodo, ha meno ansia, dorme meglio, non ha la pressione più alta rispetto a chi non lo beve. Uno studio francese che ha analizzato oltre 200mila persone, su un periodo di 8-10 anni, riferisce dati positivi sulla mortalità. I dati piemontesi confermano che chi beve caffè ha un umore migliore, meno ansia, riposa meglio, non ha pressione o colesterolo più alti».