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Reflusso, no a caffè, cioccolato e fritture Per curarlo, 8 settimane di farmaci

31 agosto 2017 | 10:10

Peso sullo stomaco, acidità, difficoltà nella digestione e qualche volta anche nella respirazione; questi i sintomi del cosiddetto reflusso che colpisce tanti soggetti ed è dovuto a diversi fattori. Di come curarlo o di come prevenirlo ne ha parlato Silvio Danese, responsabile centro per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino in Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.

Reflusso, no a caffè, cioccolato e fritture Per curarlo, 8 settimane di farmaci


La malattia da reflusso gastroesofageo è dovuta alla presenza di acido o di reflussi di cibo acido dallo stomaco all’esofago. L’esofago non ha una mucosa che lo aiuta a neutralizzare questa acidità e si infiamma. Questo continuo “tornar su” causa l’insorgenza di sintomi quali bruciore, senso di dolore a livello epigastrico (sotto lo sterno), ma anche tosse, perché il reflusso salendo può raggiungere le alte vie respiratorie. Per la diagnosi può essere indicata una gastroscopia.

Per contrastarlo, è bene innanzitutto regolare il tipo di alimentazione, evitando il consumo di alimenti che aumentano la secrezione acida (come menta, caffè, cioccolato, cibi fritti e cibi grassi) e dunque peggiorano la sintomatologia. I cibi grassi poi rallentano la motilità dello stomaco e dunque lo stomaco si trova ad avere al suo interno, per più tempo, alimenti che lo irritano. Sono poi indicati alcuni farmaci che hanno cambiato la gestione di questa malattia, come i cosiddetti antiacidi, gli inibitori della pompa protonica (che produce acidità nello stomaco), cui i pazienti rispondono molto bene. Lo schema classico prevede che questa terapia sia effettuata per otto settimane, però questi farmaci sono utilizzati ampiamente anche nel lungo termine.

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