Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 03 maggio 2024 | aggiornato alle 21:50| 104966 articoli in archivio

Meno frutta e verdura a tavola In sovrappeso un bambino su 4

Preoccupano i dati diffusi da Unicef e Organizzazione mondiale della Sanità: in Italia i giovani tra i 3 e i 17 anni in eccesso di peso sono addirittura 2 milioni e 130mila. Troppi abbandonano la Dieta mediterranea.

19 febbraio 2020 | 12:34

A pesare sono le abitudini a tavola all’interno dei nuclei familiari, complice il preoccupante abbandono dei principi della Dieta mediterranea. Una pratica che fa male soprattutto ai giovani, al punto che secondo le ultime stime sarebbero addirittura 2 milioni e 130mila i bambini e gli adolescenti obesi o in eccesso di peso, pari al 25,2% della popolazione tra i 3 ed i 17 anni.

L'allarme sull'obesità infantile arriva dall'Unicef (Meno frutta e verdura a tavola In sovrappeso un bambino su 4)

L'allarme sull'obesità infantile arriva dall'Unicef

L’allarme arriva dal Rapporto realizzato da Unicef, Organizzazione Mondiale della Sanità e Lancet, sulla base dei dati Istat; nel 2019 gli italiani nel carrello della spesa hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura, scesi in 12 mesi - secondo un’analisi di Coldiretti - a circa a 8,5 miliardi di chili, in diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente, con effetti sulla salute e sulla qualità della vita.

Si è verificato infatti un brusco calo che ha fatto scendere il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana. A provocare il calo è stato il -4% della frutta ed il -2% degli ortaggi nonostante il diffondersi di smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar o a casa grazie alle nuove tecnologie.

Un dato ancora più allarmante, secondo Coldiretti, se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate.

© Riproduzione riservata