Il Natale è alle porte e, come ogni anno, porta con sé un rituale a cui è difficile sottrarsi: il momento dei dolci. Torrone, panettone, pandoro, creme, glasse e varianti creative che compaiono sulle tavole e restano lì, a disposizione, per giorni. È una parentesi di piacere condiviso, familiare, che fa parte dell’atmosfera delle feste. Tuttavia, proprio perché si prolunga nel tempo e scandisce colazioni, fine pasto e spuntini improvvisati, vale la pena fermarsi un attimo e ragionare anche sugli effetti che tutto questo zucchero può avere sulla salute, a partire dai denti.

Dolci sì, carie no: piccoli gesti per attraversare il Natale senza problemi
Zucchero e denti: un legame da conoscere
Il tema non è nuovo e non va affrontato con allarmismi, ma con un minimo di consapevolezza. Gli esperti di Humanitas Salute lo sottolineano: lo zucchero, soprattutto quello aggiunto, è uno dei principali alleati della carie. Non agisce in modo improvviso né spettacolare, ma lavora in silenzio. I batteri presenti nel cavo orale si nutrono degli zuccheri e, nel farlo, producono acidi che attaccano progressivamente lo smalto, fino a scavare in profondità. È un processo lento, che spesso non dà segnali evidenti, almeno all’inizio, e proprio per questo tende a essere sottovalutato.
Non tutti gli zuccheri sono uguali
A complicare il quadro c’è anche una certa confusione su cosa si intenda davvero per zucchero. Non tutto lo zucchero è uguale e non tutto va messo sul banco degli imputati. Da una parte c’è il saccarosio, quello che aggiungiamo a dolci, impasti e bevande per renderli più gradevoli. Dall’altra ci sono gli zuccheri naturalmente presenti in molti alimenti di uso quotidiano, come cereali, verdure o latte, che arrivano insieme a fibre, vitamine e minerali. Il problema nasce quando il primo prende il sopravvento e diventa una presenza costante nella giornata, soprattutto fuori dai pasti.
Le feste e il rischio “continuo”
Durante il periodo natalizio questo rischio aumenta, perché lo zucchero è ovunque e spesso consumato in modo frammentato: una fetta di panettone al mattino, un cioccolatino dopo pranzo, un assaggio nel pomeriggio, magari senza nemmeno rendersene conto. È proprio questa continuità a creare le condizioni ideali per la carie. La saliva, che ha una funzione protettiva naturale, ha bisogno di tempo per riequilibrare l’ambiente della bocca, e continui stimoli zuccherini rendono il compito più difficile.
Piccole attenzioni che fanno la differenza
Qualche accorgimento, però, può fare la differenza senza rovinare il piacere delle feste. Consumare i dolci all’interno dei pasti principali aiuta, perché in quei momenti la produzione di saliva è maggiore e l’acidità viene contrastata più facilmente. Anche la moderazione resta una parola chiave, intesa come attenzione alla frequenza e alle abitudini quotidiane, che contano molto più della singola eccezione natalizia. Subito dopo, una corretta igiene orale diventa fondamentale: lavare i denti con cura, usare gli strumenti giusti e non rimandare, soprattutto dopo aver mangiato alimenti ricchi di zuccheri.
C’è poi un ultimo aspetto da tenere a mente, spesso trascurato: la carie, nelle fasi iniziali, non fa male. Non dà fastidio, non si vede, non manda segnali chiari. Proprio per questo le visite periodiche dal dentista restano uno strumento prezioso, anche quando sembra che vada tutto bene. Individuare il problema in tempo significa intervenire in modo semplice e conservativo, evitando complicazioni future.