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Sicurezza

Congestione in estate: le regole da seguire prima di un bagno in mare

di Redazione Italia a Tavola
19 luglio 2025 | 08:30

Durante i mesi estivi, la congestione rappresenta uno dei rischi più comuni e sottovalutati, soprattutto in contesti balneari. Questo disturbo, che può avere conseguenze anche gravi, è spesso legato a cattive abitudini alimentari e comportamentali, come tuffarsi in acqua troppo presto dopo aver mangiato o consumare bevande eccessivamente fredde. Il dottor Antonio Voza, responsabile del Pronto Soccorso dell’ospedale Humanitas, chiarisce cosa fare per prevenire il problema.

Congestione in estate: le regole da seguire prima di un bagno in mare

Ecco alcune regole da seguire per evitare la congestione al mare

Congestione: cos’è e da cosa dipende

La congestione avviene quando la digestione viene interrotta in modo brusco, solitamente a causa di un repentino sbalzo termico dopo aver consumato un pasto. Un'immersione in acqua fredda o l’assunzione di bevande ghiacciate sono tra i fattori scatenanti più frequenti. «Il corpo, durante la digestione, richiama sangue verso l’apparato digerente. Se improvvisamente viene esposto a uno shock termico, come può avvenire tuffandosi in mare o in piscina, questo equilibrio viene compromesso» spiega il dottor Voza. I sintomi possono includere nausea, vertigini, sudorazione fredda e svenimenti.

Le regole da seguire per evitare la congestione

Evitare la congestione è possibile con alcune regole di buon senso, utili per affrontare le giornate estive in tranquillità, soprattutto quando si pranza in spiaggia o si è in villeggiatura. 

  • Evitare di mangiare mentre si è in acqua: la digestione inizia circa 10-15 minuti dopo il pasto, quindi è fondamentale non consumare cibo in mare o in piscina. Uscire dall’acqua per mangiare all’asciutto è una precauzione semplice ma efficace.
  • Attendere il tempo necessario prima del bagno: il tempo di attesa prima di entrare in acqua dipende da quanto e cosa si è mangiato. Per pasti leggeri (frutta, verdura), basta un'ora. In caso di pasti più abbondanti, meglio attendere 2-3 ore, soprattutto per chi ha una digestione lenta.
  • Scegliere cibi facilmente digeribili: evita piatti ricchi di grassi animali, formaggi stagionati, salse complesse. Meglio puntare su alimenti leggeri, come insalate, cereali integrali, frutta o pesce magro.
  • Fare attenzione alle bevande troppo fredde: bere liquidi ghiacciati dopo un pasto può causare uno shock termico, in grado di compromettere il processo digestivo. Se proprio si desidera una bevanda fredda, è meglio sorseggiarla lentamente.

Congestione in estate: le regole da seguire prima di un bagno in mare

La congestione avviene quando la digestione viene interrotta in modo brusco

Come intervenire in caso di congestione

Nonostante le precauzioni, può capitare che si presenti una congestione. In questi casi è importante intervenire in modo tempestivo.

  • Far uscire la persona dall’acqua e sdraiarla con le gambe sollevate: questa posizione aiuta a favorire la circolazione verso gli organi vitali e a prevenire una possibile sincope.
  • Coprire la persona per mantenerla al caldo: durante una congestione il corpo può reagire con brividi e sudorazione fredda. È utile riscaldare l’organismo coprendo la persona con un asciugamano o una coperta.
  • Offrire una bevanda calda: solo quando la persona si è stabilizzata e non mostra sintomi gravi, è possibile proporre una bevanda tiepida da sorseggiare con calma, per aiutare il ripristino del processo digestivo.

Alimentazione estiva consapevole: la prevenzione inizia a tavola

La congestione è una condizione prevedibile e prevenibile. Adottare un’alimentazione leggera, evitare sbalzi termici e rispettare i tempi fisiologici del corpo è essenziale, soprattutto in vacanza. Il rischio può essere ridotto significativamente con piccoli accorgimenti quotidiani, utili non solo per il benessere personale, ma anche per la sicurezza dei più piccoli e degli anziani, più vulnerabili. «Agire per tempo, anche con semplici gesti, può evitare situazioni pericolose. Conoscere i sintomi e sapere cosa fare può davvero fare la differenza» conclude il dottor Voza.

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