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Tutto sulle fave: valori nutrizionali, stagionalità e controindicazioni

di Redazione Italia a Tavola
28 luglio 2025 | 07:30

Le fave, semi della Vicia faba, sono legumi appartenenti alla famiglia delle Fabaceae, probabilmente originari dell'Asia Minore o dell'area mediterranea. In Italia si trovano fresche tra maggio e agosto, ma è nella loro forma secca che concentrano la maggior parte delle proprietà nutrizionali. Secondo quanto riportato da Humanitas Salute, 100 grammi di fave secche, sgusciate e crude forniscono circa 341 calorie, con un profilo nutritivo molto interessante: 60% di carboidrati, 32% di proteine e solo l'8% di lipidi. Un alimento versatile e ricco, che merita un posto di rilievo nella dieta, ma che va consumato con consapevolezza.

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Fave: le proprietà, i benefici e quando evitarle

Dal punto di vista nutrizionale, le fave secche contengono 27,2 grammi di proteine per 100 grammi, un apporto significativo che le rende utili anche nelle diete vegetariane o in regimi alimentari ad alto contenuto proteico. Accanto a questo, troviamo 11,3 grammi di acqua, 7 grammi di fibre, 4,9 grammi di zuccheri solubili e 3 grammi di lipidi. Oltre ai macronutrienti, il loro profilo vitaminico è altrettanto interessante: 4 mg di vitamina C, 2,6 mg di niacina, 0,5 mg di tiamina, 0,28 mg di riboflavina e 14,4 microgrammi di vitamina A. Tra i minerali spiccano 420 mg di fosforo, 90 mg di calcio e 5 mg di ferro, oltre a buone quantità di magnesio, rame, manganese, zinco e selenio. Presenti anche vitamina K, vitamina B6, folati, steroli vegetali, isoflavoni e L-dopa, un composto noto per i suoi effetti benefici sul sistema nervoso.

Tutti questi elementi fanno delle fave un alimento utile sotto diversi aspetti. Le fibre, ad esempio, contribuiscono al buon funzionamento dell'intestino e aiutano a regolare l'assorbimento di zuccheri e colesterolo, con ricadute positive sul controllo della glicemia e dei livelli di colesterolo nel sangue. Le vitamine del gruppo B supportano il metabolismo, mentre la vitamina C svolge una funzione antiossidante e rinforza le difese immunitarie. Calcio e fosforo sostengono ossa e denti, e il ferro è prezioso per la formazione dei globuli rossi.

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Fave: ricche di proteine, fibre e vitamine

Tra i composti più interessanti troviamo gli isoflavoni, che potrebbero contribuire a ridurre il rischio di cancro al seno, e i fitosteroli, utili per tenere a bada il colesterolo. La L-dopa, infine, è un precursore della dopamina, implicata nel buon funzionamento cerebrale e spesso al centro delle ricerche sulla prevenzione di patologie neurodegenerative come il Parkinson. Detto questo, le fave non sono adatte a tutti. Chi soffre di favismo deve evitarle completamente, perché possono causare crisi emolitiche anche gravi. Inoltre, potrebbero non essere consigliabili a chi ha una predisposizione alla formazione di calcoli.

Attenzione anche alle possibili interazioni con farmaci come gli ossazolidinoni, in particolare il linezolid: in caso di dubbi, è sempre opportuno rivolgersi al medico. Consumare le fave nel pieno della loro stagionalità, tra maggio e agosto, permette di godere al meglio delle loro proprietà, magari abbinandole ad altri ingredienti di stagione. In alternativa, quelle secche restano una valida risorsa da tenere in dispensa tutto l'anno, da reidratare e cucinare con attenzione. La loro lunga storia nell'alimentazione mediterranea e il profilo nutrizionale ricco e bilanciato le rendono un alimento che vale la pena riscoprire, inserendolo con equilibrio e buon senso nella propria dieta quotidiana.

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