Il concetto secondo cui “siamo ciò che mangiamo” che il filosofo Ludwig Feuerbach affermava già nell’Ottocento, trova oggi fondamento scientifico negli studi su nutrigenomica ed epigenetica, due discipline che indagano il legame tra Dna, alimentazione e ambiente.

Il paziente riceve indicazioni personalizzate in base al proprio profilo DNA
Queste branche della genetica stanno rivoluzionando l’approccio alla salute, offrendo strumenti efficaci per costruire programmi di benessere personalizzati.
Che cos’è il test genetico alimentare e a cosa serve
Il test genetico alimentare, detto anche test nutrigenetico, analizza il Dna alla ricerca di polimorfismi (SNP) associati a rischi metabolici come obesità, ipertrigliceridemia o osteoporosi.

Il test genetico alimentare si effettua in modo semplice e indolore tramite un campione di saliva
Le informazioni ottenute consentono di individuare predisposizioni genetiche legate a intolleranze alimentari, dismetabolismi (alterazioni del metabolismo, ndr) e malattie croniche. Ciò permette di intervenire in modo mirato attraverso alimentazione, integrazione e modifiche dello stile di vita.
Nutrigenomica ed epigenetica: cosa rivelano i geni
La nutrigenomica studia come la dieta influenzi l’espressione dei geni, mentre l’epigenetica si concentra su come fattori ambientali possano attivare o silenziare specifici tratti genetici. Entrambe le discipline sono riconosciute dall’OMS come strategiche per la prevenzione e la gestione personalizzata delle patologie.
Il test nutrigenetico consente di:
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valutare il rischio di accumulo di trigliceridi;
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comprendere la risposta a dieta ed esercizio fisico;
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individuare la predisposizione a malattie metaboliche;
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prevenire obesità e alterazioni del metabolismo.
Come si esegue il test nutrigenetico
L’analisi si effettua in modo semplice e indolore tramite un tampone salivare. Il Dna viene sequenziato in laboratorio e interpretato da specialisti in base a parametri riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Il risultato è un profilo genetico dettagliato che orienta le scelte alimentari e terapeutiche più efficaci.

Il legame tra alimentazione e genetica è al centro dei programmi detox personalizzati
Il ruolo degli specialisti nella lettura del test genetico
La lettura e interpretazione dei risultati del test genetico alimentare richiede l’intervento di medici specialisti e nutrizionisti. Questi professionisti elaborano un piano personalizzato basato sulle caratteristiche genetiche, evitando così interpretazioni errate o autodiagnosi, e garantendo un percorso di cura e prevenzione calibrato sulle esigenze individuali.
Perché conoscere la propria genetica può fare la differenza
Le informazioni genetiche non determinano in modo assoluto lo stato di salute, ma rivelano predisposizioni individuali. Agire su queste informazioni consente di attivare strategie preventive, ritardare o attenuare l’insorgenza di patologie. Studi recenti attribuiscono ai fattori genetici un’influenza tra il 40% e il 70% nella comparsa di sovrappeso e obesità.

Dalla prevenzione all’equilibrio metabolico sono tanti i vantaggi del test nutrigenetico
Anche condizioni come celiachia, malattie infiammatorie intestinali o problemi di malassorbimento trovano una spiegazione nella predisposizione genetica. La possibilità di intervenire in anticipo, soprattutto in età giovanile, rappresenta un’opportunità preziosa per la salute futura.
Limitazioni e necessità di approfondimenti
Il test genetico alimentare rappresenta uno strumento avanzato per la prevenzione e la gestione della salute, ma deve essere considerato parte di un approccio multidisciplinare. Per un quadro completo è necessario integrare i risultati con esami clinici tradizionali e adottare stili di vita sani.
Solo una visione globale permette di massimizzare i benefici e ridurre i rischi associati a condizioni genetiche predisponenti.