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Déjà bu

Badia a Coltibuono, 5 perle della tradizione enologica toscana

Guido Ricciarelli
di Guido Ricciarelli
14 giugno 2022 | 10:30

Raramente mi era capitato di ricevere da un’azienda una campionatura di 12 bottiglie, compresa una di olio d’oliva biologico Campo Corto che meriterebbe una recensione a se stante. Mi voglio però concentrare sulle 5 etichette che mi hanno suggestionato di più. Prima vale la pena raccontare per sommi capi qualcosa della filosofia produttiva di Badia a Coltibuono che, ubicata nel comprensorio di Gaiole in Chianti (Si), si basa sulla conservazione dei vitigni autoctoni e sul rispetto del frutto della vite. L’azienda è biologica certificata dal 1994, in vinificazione utilizza soltanto lieviti autoctoni e limita l’impiego delle pompe poiché i trasferimenti avvengono per caduta.

Badia a Coltibuono, 5 perle da una gamma sconfinata

La prima sorpresa della degustazione è un Vermentino, il Toscana RS Cultusboni 2019, di un giallo paglierino luminoso. Intensamente profumato di fiori di sambuco, pompelmo rosa e mango. Ha un gusto pieno e deciso, ben equilibrato dalla sapidità che stempera la componente alcolica. Incoraggia ben più di un bicchiere.

Il Chianti Classico RS Cultusboni 2018, così come gli altri 2 vini che seguiranno, hanno una componente preponderante di Sangiovese con un piccolo saldo di altre diverse varietà. Rubino luminoso, nette evidenze di mora, prugna e susina, ingentilite da fiori rosa tea, viola mammola, vaniglia e tabacco dolce. All’assaggio si presenta ben definito con una persistenza garbata di frutta essiccata e arancia sanguinella. Il fitto tannino è bilanciato egregiamente dalla componente alcolica. Tutto da bere.

Il Chianti Classico Riserva Cultusboni 2016 ha una tessitura odorosa di avvincente profondità, articolata su amarena, fiori di campo appassiti, una delicata presenza balsamica e tracce di cuoio, tabacco e tè nero. Ingresso austero, con tannino vigoroso ma integrato in una struttura capace di tenere a bada il tenore alcolico. Epilogo amaricante.

Il Sangioveto 2015, vino prodotto solo nelle annate migliori, veste di un vivace manto rubino con riflessi granato. Si esprime al naso con un variopinto ventaglio di aromi. Ciliegia lampone, ribes, rosa, mentolo, alloro, bacca di ginepro e foglia di tabacco. Il bouquet è ricco, non stanca e si rinnova ogni secondo. L’ingresso in bocca è vibrante con un buon equilibrio gustativo. I tannini vellutati invitano a un secondo sorso.

E dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo) il Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice 2007. Brillante veste color dell’ambra. Ampio ed elegante all’olfatto. Incipit pungente, subito affiancato da nuance di albicocca disidratata, fichi secchi, uva sultanina, caramella d’orzo, miele d’agrumi, torrone alle noci e pinoli tostati. Il tutto arricchito con sentori di erbe officinali. L’impatto gustativo è prima composto poi tende a espandersi con la freschezza e la dolcezza a esaltarsi a vicenda. Un lungo finale lascia una scia di ricordi di frutta secca e miele.

Badia a Coltibuono, 5 perle da una gamma sconfinata

Alla famiglia Stucchi Prinetti va il merito di aver trasformato un’antica Abbazia in un luogo magico con tanto di agriturismo per gustare questi vini che sono autentiche perle.

 

Badia a Coltibuono
loc. Badia a Coltibuono - 53013 Gaiole in Chianti (Si)
Tel 0577 74481

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