Il Passito rimane, forse, un prodotto di nicchia. Ma proprio per questo, viene studiato e tesaurizzato da quanti - e sono sempre di più - prediligono un consumo intelligente. È accaduto esemplarmente a Refrontolo, cordiale paese delle colline trevigiane nei cui vigneti resiste il Marzemino, in una tiepida domenica di ottobre soleggiato che ha visto in virtuosa joint venture organizzativa quel Comune e la Pro loco, nonché il Consorzio Colli di Conegliano Doc, il ministero Politiche agricole, la Regione Veneto, la Provincia di Treviso e l’Associazione nazionale Città del Vino.

Sembrava un luogo fuori dal tempo, ma c’era una moltitudine di persone nella Barchessa di Villa Spada a vivere la 2ª “Rassegna nazionale dei vini passiti”. E l’attenzione massima si è registrata nel pomeriggio interamente dedicato al Consorzio di Pantelleria, che associa 300 agricoltori panteschi e cinque aziende imprenditoriali. La presentazione compiuta dall’avv. Diego Maggio (cui si deve l’idea di porre il vigneto ad alberello pantesco sotto la tutela dell’Unesco, quale Patrimonio dell’umanità) ha conquistato una platea straboccante, rivelatasi infine entusiasta per l’atmosfera evocata, le immagini proiettate, le suggestioni indotte e i sapori inimitabili della nostra straordinaria “isola del vento”.
Abbinati ai più esclusivi formaggi forniti dalla Confraternita del Piave, sono stati degustati i Passiti delle Cantine Pellegrino (illustrati dal dott. Sebio Renda), nonché di Salvatore Murana, dell’azienda vinicola Miceli e di Fabrizio Basile.
La professionalità della sommelier Monia Zanette e del giornalista/blogger Mauro Giacomo Bertolli (coordinatore della guida “ViniBuoni d’Italia” del Touring club) hanno “vivisezionato” le caratteristiche organolettiche e l’ecletticità di utilizzo dei suddetti degni interpreti della più corretta vinificazione e del migliore appassimento delle uve Zibibbo che si coltivano eroicamente nella più terrazzata delle isole europee.
Ne è derivata una diffusa promessa dei partecipanti a visitare Pantelleria. Ancora una volta, dunque, il Consorzio di tutela ha assolto con successo alla sua mission di “evangelizzazione” promozionale in favore degli autentici prodotti panteschi e di attrattore magnetico per un crescente e motivato turismo incoming verso quest’isola.