Sul cucuzzolo della montagna…: così cantava Edoardo Vianello tanti ma tanti anni fa. La fischiettavo percorrendo la strada che porta a Ruttars, piccola frazione di Dolegna del Collio in provincia di Gorizia. In realtà non è proprio una montagna ma un colle che raggiunge il massimo livello di 328 m. Una gioia grande percorrere quella strada. Paesaggi da sogno che cambiano ogni secondo. Tante, tantissime vigne alternate a boschetti. Curatissime, sembra un orto botanico. Si percepisce subito il grande amore, e rispetto, di queste genti per la loro terra.

Proprio in centro al paese ha sede l’azienda Pascolo. Mi accoglie Alessandro Pascolo assieme ai suoi gatti. Sereni, pasciutti, cicciottosi, coccolosi. Tutto qui è sereno e coccoloso. Mi fa vedere le sue creature, le sue vigne. Tutte esposte a Sud-Est in declivio. Sette ettari di suolo marnoso-argilloso con affioramenti di arenarie stratificate. Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore. Entriamo, fa freddo e sta per venire buio.
Eccomi avvolta dal tepore nella saletta di degustazione, sempre aperta dalle 10 alle 17, con la stufa a legna. Mi sembra di essere nella casa dei miei nonni materni. Aria di casa, di famiglia, di star bene. Ci sono delle altre persone che arrivano, assaggiano e acquistano. Li seguono la mamma e il papà di Alessandro, che invece è tutto per me. Mi propone una verticale del suo Pascal. È il secondo vino dell’azienda, un uvaggio di Cabernet Sauvignon (in prevalenza) e Merlot. Perché no? si parte.

Pascal 2011 (annata calda in cui, però, il 22 luglio la grandine ha colpito duramente i vigneti di Ruttars): già al suono mi dice che c’è polpa. Me lo conferma girando lentamente nel bicchiere. Mi regala sentori di rosmarino, chiodi di garofano e bosso. Con calma arriva il fumè e poi le ciliegie. I tannini sono ancora giovani ma non acerbi, hanno bisogno ancora di tempo. Gradevole la freschezza e una piacevole morbidezza.
Pascal 2010 (annata fredda e difficile specialmente per i rossi): colore leggermente scarico. Ma fragoline di bosco, frutti rossi croccanti, ribes e menta mi esplodono nel naso. In un secondo momento arrivano l’alloro e ancora il caminetto. Grande eleganza e finezza al gusto con una dosata circolarità.
Pascal 2009 (annata calda): colore impenetrabile, ci avrei scommesso. Il naso gioca sui sentori marini di alga, salsedine, sabbia calda. Ma poi ecco la confettura di mirtilli e la liquirizia. Al gusto è rotondo, muscoloso ma vellutato. I tannini sono complessi, ben presenti ma… arrivano e se ne fuggono subito lasciandoti il desiderio di riassaggiare.
Pascal 2008 (annata classica ma freddina): scuro. Scuro sia di colore che di profumi. China, balsamico fava di cacao, stecca di vaniglia, ciliegia. Un vino verticale, con note ritmate. Sembra una rumba. Ancora fresco, sembra un ragazzino.
Pascal 2007 (annata calda, strana, con germogliamento e vendemmia anticipate): ecco l’erbaceo del Cabernet che salta fuori subito portandosi dietro il selvatico, l’animale, il cuoio. Ma al gusto è morbido, avvolgente. Mi ha gradevolmente spiazzato la discrepanza tra gli aromi e la parte solida.
Una piccola frazione di un piccolo comune in cui si producono dei grandi vini.
Azienda Agricola Pascolo
Località Ruttars 1 - 34070 Dolegna del Collio (Go)
Tel 0481 61144
www.vinipascolo.com
info@vinipascolo.com