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Sabotaggio alla tenuta Conte Vistarino In fumo 5.300 ettolitri di vino

Federico Biffignandi
di Federico Biffignandi
13 dicembre 2016 | 11:22

In pochi minuti di una fredda notte di dicembre sono andati in fumo 500mila euro e il certosino lavoro di mesi. Questo è il danno che ha subito la storica tenuta vinicola Conte Vistarino a Rocca de’ Giorgi nell’Oltrepò Pavese a causa di un colpo messo a segno da ignoti nella notte dell’Immacolata ma che solo nelle scorse ore è stato reso pubblico. L’ipotetico sabotaggio sarebbe stato messo a segno in maniera molto semplice aprendo i rubinetti delle botti piene di vino fino a svuotarle tutte, mandando dunque all’aria ben 5.300 ettolitri corrispondenti a 700 tonnellate di uva, circa 600mila bottiglie.

Colpo alla tenuta Conte Vistarino In fumo 5.300 ettolitri di vino

«Non abbiamo la più pallida idea di chi possa essere stato, sta di fatto che è un gesto pesante che proviene da qualcosa che nemmeno noi ci immaginiamo» ha detto ai microfoni del Tg1 la contessa Ottavia Giorgi di Vistarino che gestisce oggi l’azienda.

Una realtà storica quella della tenuta vinicola Conte Vistarino che si estende su 826 ettari nella provincia di Pavia e dove si coltivano Pinot nero, Riesling, Pinot grigio, Chardonnay, Moscato, Croatina, Barbera e Cabernet. A pagare il dazio maggiore di questo blitz è sicuramente il Pinot nero che era conservato in sette cisterne d’acciaio nel piazzale della cantina che sono state completamente svuotate.

Intanto è arrivata la solidarietà del presidente del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese Michele Rossetti, che ha auspicato l’identificazione immediata dei colpevoli. Gli inquirenti stanno indagando con pochi elementi in mano al momento: i malviventi infatti hanno lasciato solo alcune tracce di gomma nei pressi della tenuta.

Il caso della tenuta Vistarino ricorda ciò che accadde il 3 dicembre del 2012 a Montalcino, dove qualcuno si introdusse nelle cantine della tenuta Case Basse distruggendo 600 ettolitri, l'intera produzione di vino di sei annate, dal 2007 al 2012, del pregiato Brunello. L’artefice fu un ex dipendente dell’azienda che aveva subito un licenziamento ed è stato poi condannato a quattro anni reclusione.


Cantine Conte Carlo Giorgi di Vistarino Srl
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