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Marina Cvetic racconta lo stile Masciarelli Innovazione nel rispetto dell'ambiente

Fabiano Guatteri
di Fabiano Guatteri
22 febbraio 2016 | 14:37

Un rivoluzionario geniale nel settore del vino, questo il valore di Gianni Masciarelli. Il fondatore delle Tenute Agricole Masciarelli ha dato vita a una realtà che è diventata un’eccellenza nel panorama della viticoltura abruzzese moderna, che conta oggi 2 cantine e un frantoio, per un totale di 320 ettari tra vigneti e uliveti. È stato lui a produrre nel 1984 il Villa Gemma Rosso, uno dei più importanti rossi italiani, oggi tra i vini più rappresentativi dell’azienda Masciarelli. Con la sua scomparsa nel 2008, la gestione dell'azienda è passata nelle mani della compagna Marina Cvetic (nella foto), a cui Masciarelli ha dedicato la linea di vini che porta il suo nome.



Marina Cvetic prima di incontrare Gianni Masciarelli aveva già avuto un approccio con il mondo del vino?
Mio nonno produceva vino e grappa. Successivamente si dedicò anche alla produzione di tini di legno, di botti di legno e anche di barrique. A me piaceva, più che giocare con le bambole, contribuire ai lavori di casa; i miei nonni avevano anche una fattoria, quindi partecipai alla pigiatura dell’uva con i piedi e aiutavo mio nonno a costruire le botti visto che le forniva a tutto il paese: lavorazione, preparazione, stagionatura del legno e poi affinamento, assemblaggio con i cerchi, era tutto un lavoro minuto, artigianale che richiedeva molta cura, pazienza e passione. Sono quindi cresciuta in una famiglia che amava il vino e quando ho conosciuto Gianni Masciarelli ho potuto, a mia volta, dare un contributo.

Dal 2008 Lei ha cominciato a condurre l’azienda...
La nostra vita ha una scadenza ed è importante quello che lasciamo alla nostra famiglia, non solo di tangibile, cioè di materiale, ma anche di ciò che è intangibile. Ed è proprio l’intangibile che ha più valore: i pensieri di un uomo geniale come Gianni Masciarelli sono immortali. Tutto quello che lui ha pensato e ha fatto, lui che è stato un pioniere, un rivoluzionario e un artista, tutt’oggi noi, cerchiamo di realizzarlo. Realizziamo le opere che lui pensò già nel 1997 e tutt’oggi non sono riuscita a compiere completamente tutto il suo pensiero. Per cui quando Masciarelli è scomparso, la nostra squadra che credeva e crede in quel pensiero, continuò e continua a concretizzarlo.

Marina Cvetic

Dal 2008 è cambiato qualcosa nello stile dei vini?
Io non vorrei soffermarmi sul 2008, non vorrei dare né una fine né un inizio. Lavorando in un’attività ogni generazione può aggiungere qualcosa, mettere del suo personale e cercare di interpretare anche una contemporaneità, a modo suo.

Si può parlare di uno stile Masciarelli?
Noi abbiamo uno stile da diversi anni, fa parte di una visione, di una metodologia, di una mission aziendale, nel coltivare i vigneti, nell’approcciarsi con le persone, con il mercato, con il design; nel restauro, nel costruire delle attività commerciali o logistiche o di supporto, nel gestire i vigneti secondo uno stile Masciarelli. La risposta è sì.

Il rosso più rappresentativo dell’azienda?
Villa Gemma Rosso Montepulciano d’Abruzzo: è il vino più estremo. Le uve vengono raccolte a novembre, molto tardi, ed è prodotto solo nelle annate in cui si raggiunge l’eccellenza; diversamente non lo produciamo. Affina almeno 5 anni, ed è stato il simbolo di una rinascita, una rivoluzione in Abruzzo perché nasce da un vigneto con un impianto di 10mila ceppi per ettaro, difficile da gestire soprattutto in collina dove si presentano difficoltà non solo a livello di raccolta, ma anche di maturazione; non sono in molti in Italia a farlo.



E il bianco più rappresentativo?
Trebbiano Marina Cvetic, da uve vendemmiate circa a metà ottobre con bassissime rese; il vino affina 18 mesi in barrique, poi un anno in bottiglia. È strutturato quasi come un rosso, però è un bianco, complesso, minerale, un vino di concentrazione e di carattere.

Sono vini da abbinamento o è preferibile berli senza accompagnamenti?
Il rosso è un vino da meditazione che si può apprezzare senza abbinamenti, da bere anche in solitudine quando si ha bisogno di riordinare il proprio appartamento mentale ovvero senza cellulare, senza social, senza orologio, magari osservando il mare, l’oceano. Riesce a dare una percezione di qualità, ma anche di un made in Italy, soprattutto sud, centro-sud. Il Trebbiano invece preferisco abbinarlo a pollame, ma anche a foie gras.

Expo ha lasciato un contributo al vino?
Se non si semina, non si raccoglie. Expo ha dato un notevole segno non sono del vino e del cibo, ma anche a livello di immagine, di reputazione, di capacità di fare sistema. Siamo un’azienda piccola, Expo ha una valenza per le grandi aziende, ma tutto sommato rappresenta anche l’enogastronomia italiana cui ha dato molta visibilità, e noi siamo nel made in Italy.

Avete un mercato estero? Se sì quali i vini più richiesti?
Il 55% della nostra produzione è destinata all’estero. Masciarelli è identificato soprattutto con i vini rossi, in particolare il Montepulciano d’Abruzzo.

I suoi vini del cuore?
Villa Gemma, Montepulciano Cvetic, Trebbiano Marina Cvetic, Merlot Marina Cvetic e poi l’ultimo, che uscirà alla fine dell’anno lo Shiraz Cvetic, una novità.


Tenute Agricole Masciarelli
via Gamberale 1 - 66010 San Martino sulla Marrucina (Ch)
Tel 0871 85241/82333 - Fax 0871 85330
www.masciarelli.it
info@masciarelli.it

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