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“Dalle valli alle vette” A Roma i migliori vini altoatesini

Mariella Morosi
di Mariella Morosi
09 novembre 2017 | 11:51

Grande interesse del pubblico romano per il banco d’assaggio con 50 etichette organizzato all’Hotel Rome Cavalieri Hilton dal Consorzio Vini Alto Adige in collaborazione con la Fis, la Fondazione italiana sommelier.

Sono state degustate 50 etichette di 38 produttori del territorio, enologicamente uno tra i più ricchi d'Italia. La superficie regionale vitata è di circa 5.400 ettari, tra le più piccole in Europa, ma con una ricchezza unica di terreni in cui vengono coltivati alle altitudini più diverse una ventina di vitigni tra autoctoni ed internazionali. Si va dai 200 metri del lago di Caldaro fino ai 1.000 di Magré, nella Bassa Atesina, passando per la Valle dell'Adige, la Valle Isarco, la Val Venosta, Bolzano e Merano.

(Dalle valli alle vette A Roma i migliori vini altoatesini)

Ed è proprio un viaggio, dal fondo valle alle montagne, che gli appassionati hanno potuto compiere attraverso il wine tasting, con la presenza di molti produttori che hanno illustrato le caratteristiche delle etichette presentate. Si andava dalla ricchezza e morbidezza del Pinot Grigio, del Lagrein e del Cabernet delle quote più basse fino ai Sylvaner,Riesling, Müllerr Turgau e Kerner a cui l’alta quota dona straordinari profumi, passando per il Pinot Bianco, Sauvignon e Gewürztraminer della fascia collinare fino all’eleganza del Pinot Nero e della Schiava delle medie altitudini.

(Dalle valli alle vette A Roma i migliori vini altoatesini)

«Proprio il criterio altimetrico e le interpretazioni dei vitigni secondo le diverse aree di produzione insieme alle tecniche di vinificazione - ha detto Werner Waldboth, direttore del Consorzio Vini Alto Adige - è la chiave di lettura di questo evento romano. Vogliamo mettere in luce questa grande variabilità che regala ai nostri vini sfumature uniche e distintive, anche restando nell’ambito di uno stesso vitigno. La nostra produzione è sempre più apprezzata soprattutto in Italia (75%) mentre il restante va in 10 mercati esteri. Il primo è la Germania, seguita da Stati Uniti, Giappone e Corea. Il Consorzio, cui aderisce oltre il 95% dei produttori, si occupa della comunicazione con varie iniziative in Italia e all’estero. Tra queste, ora in corso in 30 enoteche di tutto il Paese c'è Vinariun».

Werner Waldboth (Dalle valli alle vette A Roma i migliori vini altoatesini)
Werner Waldboth

Per Pierluigi Gorgoni, brand ambassador dei vini altoatesini, impegnato nei seminari di conoscenza e di divulgazione, la produzione altoatesina incontra sempre più il favore della critica, del pubblico e degli appassionati per la sua particolarità rispetto alla quella nazionale. «Sono vini che hanno il dono della luce - ha detto - in gran parte grazie al clima a tendenza mediterranea, con le Alpi che fanno da schermo ai venti del nord. Ed è proprio l'altitudine, e le varietà che meglio vi si adattano, il tema costante dei nostri seminari. Più si sale e più si perde in zuccheri e alcolicità e più si guadagna in profumi e acidità a causa dell'escursione termica. Se alcune varietà come il Pinot Bianco sanno adattarsi alle varie altitudini, per molte altre più di va in alto e più si restringe la possibilità di un grande risultato. Nel tempo i nostri bravi vignaioli hanno comunque saputo piantare ogni vitigno nel luogo più adatto».

(Dalle valli alle vette A Roma i migliori vini altoatesini)

Il 98,8% di tutta la superficie vitata è tutelata dal disciplinare Doc, una quota superiore a quella di ogni altra regione italiana. La cultura enoica in Alto Adige ha origini antiche ma un'accelerazione determinante avvenne dalla metà dell'Ottocento con due grandi protagonisti: Edmund Mach, fondatore della Scuola Enologica di San Michele all'Adige e il Feldmaresciallo Giovanni d'Asburgo. Mach fu il primo a credere in varietà non autoctone come le francesi e le bordolesi e ad introdurle nei territori più adatti mente il secondo, dopo aver lasciato la carriera militare dedicandosi all'alpinismo e all'agricoltura, comprese le potenzialità delle varietà Pinot e del Riesling.

La prima cantina sociale altoatesina nacque ad Andriano nel 1893 e tre anni dopo venne inaugurata la Mostra dei vini di Bolzano. Nel 1971 venne riconosciuta la Doc a "Lago di Caldaro" e "Alto Adige", mentre è nel 2007 che si costituì il Consorzio Vini Alto Adige. Questo l'elenco delle cantine presenti al Banco d'assaggio al Rome Cavalieri Hilton:
Abbazia di Novacella, Alois Lageder, Arunda Metodo Classico, Baron di Pauli, Cantina Andriano, Cantina Bolzano, Cantina Colterenzio, Cantina Erste+Neue, Cantina Girlan,Cantina Kaltern, Cantina Kurtatsch. Cantina Laimburg, Cantina Merano, Cantina Nals Margreid, Cantina San Miche Appiano, Cantina San Paolo, Cantina Terlano, Cantina Tramin, Cantina Valle Isarco Kerner, Castel Sallegg, Castelfeder, Egger Ramer Tenuta, Elena Walch, Franz Haas, Josef Brigl, Josef Weger,K.Martini & Sohn, Manincor, Muri-Gries Tenuta Cantina Convento, Pacherhof, Peter Zemmer, Pfannenstielhof Johannes Pfeifer, Pfitscher, Ritterhof, Tenuta Hans Rottensteiner, Tiefenbrunner, Weingut Niklas, Weinhof Kobler.

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