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Vini d'annata a Terre di Toscana I Balzini stappano una bottiglia del 1987

01 marzo 2017 | 18:28

C'era una volta il "vino da tavola", appellativo usato in passato per definire quei vini prodotti al di fuori di alcuni disciplinari. Vini semplici senza particolari o significative caratteristiche, spesso destinati a tavole altrettanto semplici. Prodotti che, grazie all'evidente forza qualitativa di alcuni suoi esemplari, hanno reso necessaria la nascita della definizione Igt,  Indicazione geografica tipica, (ricompresa poi nella categoria comunitaria Igp).

Vini d'annata a Terre di Toscana  I Balzini stappano una bottiglia del 1987

A questo genere di produzione si avvicinò, nel 1980, Vincenzo D'Isanto, commercialista fiorentino che, animato dalla propria passione per il vino, comprò un podere a Barberino Val d'Elsa e creò l'azienda agricola I Balzini. Una passione, una vocazione, un vezzo direbbero appunto a Firenze, che Vincenzo decise di ponderare pazientemente per creare un prodotto caratterizzato da personalità e elenganza, un vino che potesse esprimere con forza il proprio territorio di appartenenza e trarre il meglio da quelle balze fatte di terra tufacea, a base di sabbie gialle e con forte presenza di fossili.

È così che dopo alcune sperimentazioni, consigliato dal maestro Giulio Gambelli, Vincenzo dà vita a I Balzini White Label 1987;  intrigante blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Canaiolo, maturato in piccole botti di rovere di Slavonia e immesso sul mercato nel 1991, a quattro anni da quella prima vendemmia.

Vini d'annata a Terre di Toscana  I Balzini stappano una bottiglia del 1987

Figlio di un'estate calda e umida, che l'ha nutrito con un aromonico connubio di sole e pioggia, I Balzini White Label 1987 è il primo anello di una catena produttiva che negli anni ha potuto continuamente rinnovarsi e diversificarsi. Tutto grazie al desiderio e all'audacia di Vincenzo, a cui non bastava fare un vino semplice, "da tavola", appunto.

La stessa audacia la si ritrova nella moglie Antonella D'Isanto, che da oltre dieci anni conduce l'azienda e che il prossimo 6 marzo oserà rispolverare alcune di quelle prime 5.230 bottiglie, conservate da 30 anni con cura e attenzione,  per farle degustare ai visitatori di Terre di Toscana. A dimostrazione che la devozione per il proprio lavoro passa anche dalla fiducia verso le proprie scelte, a volte mosse da studi e ponderate valutazioni, a volte frutto di coraggiose scommesse.

Per informazioni:
www.ibalzini.it
www.terreditoscana.info

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