«Ci piace renderci vulnerabili e non avere segreti». Esordisce così Axel Heinz, direttore ed enologo di Ornellaia mettendo nei bicchieri della degustazione organizzata a Milano dopo Roma e gli Stati Uniti nove vini base dai diversi vigneti del territorio. «Siamo qui - aggiunge - non solo per un piccolo seminario, ma come per un momento interattivo. Una passeggiata virtuale attraverso i nostri vigneti espressione della nostra azienda fatta di attenzione e passione».

Parla anche della nuova annata di Ornellaia che sarà in degustazione durante la cena curata dal tre stelle Michelin “Da Vittorio” della famiglia Cerea, un vino che ha ispirato la serata e la “Vendemmia d’artista”, il progetto annuale che unisce arte moderna e cultura del vino. «Il nome scelto - spiega Heinz - è “Essenza”, per un’annata impegnativa. Il vino è l’essenza del frutto, del grappolo, dell’acino d’uva. Ed è proprio nelle annate difficili che si vedono i grandi vigneti che costituiscono l’ossatura di Ornellaia, capaci di esprimere un grande carattere grazie a selezioni molto severe».
Un territorio particolare con le colline alle spalle e la vicinanza del mare, lo specchio del mar Tirreno che esalta la forza del sole e esercita una regolazione sul clima. Un mare che incide insieme ai venti sul livello di freschezza che mantiene la complessità dei profumi. Nelle vigne dei poderi Ornellaia la vinificazione è rigorosamente separata per ogni singolo appezzamento che producono tra 60 e 80 vini diversi, ognuno singola espressione. Ulteriore aspetto di questo mosaico di espressioni del territorio la presenza di vigneti più anziani e più giovani e la differenza delle terre, come al confine nord dove l’appezzamento Bellaria, fondamentale per l’azienda, è più aperto verso il mare con un microclima unico.

Axel Heinz
Parla di scelte impressioni e sensazioni Axel Heinz, e propone in degustazione innanzitutto il Bolgherese, raramente entrato nel taglio di Ornellaia. Ma tipico nella composizione di Serre Nuove. Un 2015 direttamente dalle barrique. Campioni con cinque mesi di bottiglia. Cremoso rotondo fruttato su registro fresco. Piena espressione di Merlot senza troppo spingere le maturazioni. Un vino preciso e netto anche se entry level. Poi tocca al Ginestraio e ci spostiamo a nord a Bellaria. In cima alla vigna una splendida quercia domina il paesaggio. C’è chi si è fidanzato sotto questo albero e ogni anno rinnova la promessa. Tra i vigneti più alti che godono pienamente dell’influenza del mare, piantato nel 2003 e ancora giovane e si sta “cercando” pur essendo entrato nel 2015 nel taglio di Ornellaia. Maggiore potenza e concentrazione, un vino più maturo con un registro aromatico verso la bacca nera con maturazione portata più avanti. Una vigna poco più tardiva che vendemmia nella seconda settimana di settembre.

Poi Bellaria, di struttura più ampia e profumi più persistenti, raccolto a fine settembre, anche la prima settimana di ottobre. Una lunga maturazione che traspare nel profilo del vino. Grande freschezza e complessità aromatica. Una profonda complessità resa al palato da un bilanciamento di grande valore. Il quarto vino Bellaria Alta e il quinto Bellaria sono Cabernet Franc, anni orsono non avrebbero avuto questo spazio, oggi è diverso si esprimono in modo estremamente eloquente e completo. La loro pessima reputazione è cambiata, quando si esprime al massimo è un vitigno affascinate e qui lo fa.

Torniamo ad alti livelli con Ornellaia Vecchie Viti. Unione delle uve delle vigne vecchie, alcune nascoste dal bosco con argille sabbiose di oltre trent’anni. Un vino con le caratteristiche dell’Ornellaia finito. A chiudere il viaggio nelle vigne il Petit Verdot. Un 35% di questo tannico cupo, per dare profondità, compone Ornellaia. Come il sale e il pepe in cucina, va maneggiato con cura. Forte e pericoloso, un vitigno rustico che però piantato in zona di grande pregio estrae un carattere davvero interessante.

Ornellaia 2014 e 2010 in abbinamento alla sella di vitello e al piccione dei Cerea ha concluso magistralmente la serata.
Per informazioni:
www.ornellaia.com