Per capire a fondo un vino, nulla di meglio di una passeggiata in vigna per sentire dalla viva voce di chi se ne occupa e vedere con i propri occhi la cura, la passione e l'attenzione che viene dedicata a ciascun filare.
Lo abbiamo fatto in Franciacorta alle Cantine Bellavista, dove Francesca Moretti, amministratore delegato, ha scelto il vigneto Porte Basse, una delle 1124 parcelle dei 190 ettari di filari di proprietà, per farci incontrare Alessandro Bonzoni, responsabile di campagna dei vigneti Bellavista e Contadi Castaldi. Un lavoro di grande responsabilità che richiede, sottolinea Bonzoni «Rispetto per ogni vigna, per ogni vite. Il nostro lavoro è cura e attenzione maniacale, lavorando singolarmente e manualmente su ogni singola vigna dei 190 ettari di Bellavista. Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco bianco, con 64 tipi di suolo diversi. Divisi a loro volta in 1124 particelle per 140 cru selezionate in cantina».
Francesca Moretti e Alessandro Bonzoni
Nella notte tra il 17 e 18 aprile, il territorio della Franciacorta è stato colpito da una gelata improvvisa e molto intensa. «Una cosa mai vista - raccontano Bonzoni e Francesca Moretti - la mattina, abbiamo trovato uno spettacolo desolante, con molti germogli bruciati dal gelo. Abbiamo monitorato tutte le vigne e bloccato il lavoro per due giorni. Poi ci siamo confrontati tra agronomi e proprietà e deciso di fermarci senza far nulla sulle vigne colpite». «Abbiamo aspettato la risposta della vigna - racconta Bonzoni - e dopo un mese ha ripreso il ciclo di germogliazione. Siamo allora intervenuti iniziando da zero una nuova scelta dei germogli, riavviando il processo generativo. Oggi abbiamo recuperato».
La vigna è il vero patrimonio aziendale e dovevamo salvarla. Abbiamo selezionato cento persone di grande capacità che hanno lavorato 8.500 ore per recuperare e compiere questo intervento. Ma l'obiettivo di mettere in salute la pianta è stato raggiunto. Per il futuro siamo tranquilli per come curiamo a mano le vigne, come le pettiniamo, come le gestiamo. «Dopo la gelata - aggiunge Francesca Moretti - abbiamo chiamato tutti i fornitori e dato piena disponibilità a fornire suggerimenti per reagire alla gelata. Ci sono fornitori che hanno perso il cento per cento. Il nostro modello è stato seguito. Abbiamo saputo attendere senza interventi che avrebbero dato ulteriori stress alle piante. Abbiamo aspettato e abbiamo fatto bene. Tutto ciò influirà sulla vendemmia, ma staremo a vedere come e quanto. Ma per l'anno successivo la qualità è salva».

La qualità di Bellavista, che ritroviamo in cantina con Mattia Vezzola, l'enologo che Vittorio Moretti chiamò in Franciacorta e con il quale ha creato lo straordinario successo delle sue Cantine. «Bellavista ha una genetica fatta per vivere tanto tempo. Ma soprattutto rappresenta il valore dell'italianità», esordisce Vezzola. E a questo proposito, la giornata è anche occasione di conoscere meglio il "Meraviglioso" che contiene sei annate diverse di Riserva Vittorio Moretti, dal 1984 al 2002, passando per l'88, il '91, il '95 e il 2001.
Come è nato chiediamo a Vezzola: «Nel 2002 volevo dimostrare innanzitutto a me stesso di dimostrare e a noi italiani di poter e saper fare vini da mettere sulle tavole di tutto il mondo senza dover chinare la testa a nessuno. Un vino senza velleità di mercato, ma con l'idea di dimostrare la capacita dei nostri vini di dare soddisfazione al consumatore. Nel 1984 ho dedicato un vino ad una persona leale, dinamica, sincera. Forse poco diplomatica, ma diretta, Vittorio Moretti. E con sei diverse annate, ecco il Meraviglioso, nome scelto dallo stesso Moretti per celebrare la vita che è meravigliosa».
Per informazioni: www.bellavistawine.it