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Luppolo autoctono italiano, ci siamo Saranno tre le varietà disponibili

Giovanni Angelucci
di Giovanni Angelucci
25 luglio 2017 | 10:17

A Marano sul Panaro si è tenuta l’edizione 2017 della Wild-Hopfest, appuntamento di rilievo in cui si tenta di fare il punto dello stato dell’arte relativamente al luppolo in Italia e a tener le fila sono l’amministrazione comunale, Università di Parma e Italian Hops Company, quest’ultima costituente l’elemento propriamente imprenditoriale del percorso in atto.

Luppolo autoctono italiano, ci siamo Saranno tre le varietà disponibili

Molto più che analisi della situazione attuale, sono infatti finalmente in arrivo le tanto attese prime tre varietà di luppolo autoctono italiano. Si tornerà a parlare concretamente della pianta rampicante tanto cara ai birrai grazie ad una lista di varietà autoctone valide e in grado di apportare valore aggiunto alle produzioni brassicole nazionali.

Da settembre, immediatamente dopo il raccolto tardo-estivo, saranno già sul mercato le piccole quantità per ora previste. Al momento si tratta di tre cultivar, con tanto di nome già registrato (Futura, Aemilia e Mòdna), pronte a dar vita ad un vero e proprio distretto “tradizionale” come nel caso di Germania, Gran Bretagna e Boemia. Trattasi di tre selezioni 100% italiane indigene, che in due casi derivano da specie importate dall’estero, ma risalenti al periodo in cui a Marano si erano seminate delle piante (nel lontano XVII secolo).

Come si evince da un’analisi dell’esperto Simone Cantoni la Futura (4.1% in alfa acidi, 3.2% in beta acidi) presenta aromi erbacei, speziati e terrosi, l’Aemilia (3.8% in alfa acidi, 2% in beta acidi) produce coni dal “naso” speziato, floreale, erbaceo e ancora una volta terroso (lo si è indicato come una sorta di Fuggles nostrano), il Mòdna (7.18% in alfa acidi, 3.69% in beta acidi) risponde con un arco olfattivo di tipo resinoso, agrumeto e erbaceo.

Una notizia molto importante per il mondo brassicolo dello stivale, nonostante ora si debba verificare la qualità e il profilo in produzione dei luppoli in questione da parte dei birrai. Attendendo che il tocco made in Italy diventi presto riconoscibile facciamo un grande brindisi alla birra italiana!

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