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Gra’it, grappa firmata Distillerie Bonollo protagonista nei drink di Giorgia Crea

Piera Genta
di Piera Genta
19 aprile 2018 | 12:38

La grappa, storico distillato italiano, sta iniziando un nuovo percorso all’interno del bere miscelato grazie anche ad un prodotto delle distillerie Bonollo Umberto di Padova.

Il suo nome Gra’it, pensato per il pubblico internazionale: la fonetica diventa un’esclamazione di stupore, grande!, qualcosa che ci voleva. Per noi un gioco tra le parole Grappa e italiana.

(Gra’it, grappa firmata Distillerie Bonollo protagonista nei drink di Giorgia Crea)

Una grappa innovativa prodotta per il bere miscelato presentata sul mercato americano l’anno scorso con la prima competizione di mixology internazionale, Gra’it Challenge, in collaborazione con l’United States Bartenders’ Guild. Miami, New York, Los Angeles, Austin e Chicago sono state le 5 tappe della Challenge, coinvolti 50 concorrenti, 7 i vincitori che hanno interpretato le note di Gra’it creando inediti mix. La prima classificata è stata Giorgia Crea, capobartender del Zucca a Coral Gables di Miami.

Tre anni di ricerca per arrivare ad un prodotto dalle proprietà organolettiche originali, che mantiene il rispetto dell’identità storica del prodotto, un perfetto blend di sette grappe provenienti dalle vinacce di alcuni tra i più prestigiosi vitigni italiani, Sangiovere, Nebbiolo, Moscato Bianco, Glera, Aglianico, Corvina e Nero d'Avola, ed una elevazione di dodici mesi all'interno di botti di rovere di Slavonia. Come risultato una grappa giallo paglierino, dal sapore rotondo, senza punte fastidiose, piacevolmente speziato e poco invasivo, una qualità che la rende particolarmente versatile ed in grado di accostarsi in modo equilibrato ad altri ingredienti per la realizzazione di cocktail. Un profilo sensoriale entusiasmante con note delicate di frutta bianca e sbuffi di vaniglia.

Fin dal suo esordio ha ottenuto importanti riconoscimenti, la doppia medaglia d’oro alla Spirits Tasting Competition, la grande degustazione cieca che mette in competizione gli spirits provenienti da tutto il mondo, organizzata nell’ambito della 73ª edizione della Wswa Convention, il più grande evento che permette ai distributori Usa del beverage di scoprire prodotti nuovi.

Di grande eleganza anche il packaging che ha vinto il World’s Best Grappa Design Awards 2017. La bottiglia di colore verde deriva da uno stampo originale del 1856 e che probabilmente riflette la dimensione alchemica di alcuni profumieri veneziani. Il medaglione sulla bottiglia richiama il leone Marciano, simbolo di Venezia e tradizionale punto di riferimento dei territori in cui nasce, circondato dal motto “Spiritus Familiae Virtus” che esprime come il coraggio e l’anima innovatrice di Gra’it tragga origine e risieda nella famiglia Bonollo.

Giorgia Crea (Gra’it, grappa firmata Distillerie Bonollo protagonista nei drink di Giorgia Crea)
Giorgia Crea

In occasione di una masterclass sulla grappa e su Gra’it in particolare abbiamo incontrato Giorgia Crea, italiana anzi romana, una bella donna che ha fatto della cultura e dello studio il suo punto di forza. Una grande professionista che si è innamorata della mixology durante gli studi universitari, un trascorso a Londra in coctkail bar prestigiosi per affinare le tecniche. Tanta volontà, studio con la frequentazione di corsi specialistici, gavetta in locali cool rubando i segreti dei grandi mixologist. Il suo entusiasmo, la preparazione, la passione l’ha portata a grandi sfide in una professione che per tradizione è molto maschile diventando anche brand ambassador del marchio.

Come ti sei avvicinata alla cultura della grappa?
Vedo tutto questo come un grande disegno del destino. Mio padre un grande amante della grappa, quindi conoscevo il prodotto fin da bambina. All’estero ho sempre cercato di diffondere il mio grande amore per l’Italia e per i suoi prodotti di eccellenza. Negli Stati Uniti ho conosciuto Gra’it, e quando ho vinto la competizione e successivamente visitato la distilleria ho capito che non poteva essere altrimenti. I Bonollo ed il brand rappresentavano anche i miei valori personali e poi l’ennesima sfida: la grappa non è fatta per la miscelazione!. Ho studiato molto tutta la categoria ed il settore come ho sempre fatto anche per altri prodotti.

Come vedi il tuo futuro ed in generale il futuro delle barlady?
Per me florido non per nulla vivo in Florida! Abbiamo un futuro roseo se si vogliamo rompere gli stereotipi dipende solo da noi.

Bonollo, quarta generazione di una famiglia veneta con 170 anni di esperienza di distillazione, un marchio che da solo copre il 50% del mercato nazionale. Il suo successo sta nell’innovazione: nel 1952 la prima grappa di monovitigno, nel 1999 la prima grappa di Amarone elevata in barrique. Collaborazioni con le università di Udine e Padova per ricercare l’integrità del potenziale aromatico in tutte le fasi della produzione, l’idea della doppia distillazione.

La grappa ha una “testa” e una “coda”, che di norma vengono scartate: è il “cuore” la parte più nobile e gustosa. Ma la ripetizione del processo di distillazione, con un metodo ideato da Bonollo, ha consentito un ulteriore affinamento e una superiore esaltazione degli elementi aromatici, il Sistema Unico di Produzione Bonollo, una metodologia integrata e complessa che parte dalla selezione delle vinacce, passa attraverso una distillazione flessibile, sempre in grado di estrarre il massimo del potenziale aromatico in esse contenuto, per giungere ad ottenere grappe moderne, ma caratterizzate da un’ampiezza aromatica decisa.

Per informazioni: www.graitgrappa.com

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