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Food City, i vini di Poggiarello “sfilano” da Just Cavalli

Guido Gabaldi
di Guido Gabaldi
08 maggio 2019 | 16:02

Milano Food City, la fiera enogastronomica che da anni attira in Lombardia migliaia di appassionati continua a portare alla ribalta territori e produttori di grande tradizione.

E difatti l’azienda vinicola piacentina Il Poggiarello, in evidenza al Fuorisalone in questi giorni, affonda le radici addirittura nell’800: il gruppo di cui fa parte, lo F&P Wine Group, è di recente costituzione, ma nasce da un incontro che risale al 1882, fra Achille Ferrari, bottaio, e Antonio Perini, viticoltore. Il ristorante “Just Cavalli”, all’interno del Parco Sempione di Milano, è la cornice glamour prescelta per dare risalto a una storia che vuole continuare in crescita, e magari cambiare direzione.

(Food City, i vini di Poggiarello sfilano da Just Cavalli)

«I vini tipici di Piacenza come il Barbera, il Gutturnio, la Malvasia e l’Ortrugo - afferma il direttore commerciale de Il Poggiarello, Massimo Perini - sono da sempre considerati bevande popolari, destinate ad accompagnare le nostre tre Dop della salumeria piacentina, vale a dire coppa, pancetta e salame. Con tutta la storia che abbiamo alle spalle, abbiamo ora il compito di promuovere una tradizione enologica in grado di affrontare qualsiasi abbinamento e qualsiasi occasione: ciò significa che Il Poggiarello fa del vino di qualità la sua bandiera, come dimostra il numero di riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni».

(Food City, i vini di Poggiarello sfilano da Just Cavalli)

E in effetti, in Italia e all’estero, i premi sono arrivati in sequenza: La Guida Vini D’Italia 2019 de “Il Gambero Rosso” ha attribuito due bicchieri alla Malvasia Emilia Igt Perticato Beatrice Quadri. Premiati con due bicchieri anche il Gutturnio Doc Frizzante Lo Spago 2017 e la Barbera Emilia Igt ‘L’ Piston 2017; premiati con un bicchiere nero il Gutturnio Superiore Doc La Barbona 2014 e l’Ortrugo Doc Frizzante Lo Spago  2017.

(Food City, i vini di Poggiarello sfilano da Just Cavalli)

Berliner Wein Trophy 2019: medaglia d’oro per il Gutturnio Superiore DOC La Barbona 2015 e per il Sauvignon Emilia IGT Perticato Il Quadri 2017. Luca Maroni nel 2018 premia: Bianco Emilia Igt Perticato Beatrice Quadri (con 99 punti eletto Miglior Vino Bianco d’Italia), Cabernet Sauvignon Emilia Igt Perticato Il Novarei (98 punti), Gutturnio Superiore Doc La Barbona (96 punti), Pinot Nero Emilia Igt Perticato Le Giastre (95 punti), Sauvignon Emilia Igt Perticato Il Quadri (95 punti).

L’elenco è ben più lungo, ma abbiamo reso l’idea: il percorso intrapreso è in salita, porta a competere con i grandi protagonisti del mercato, e per una realtà come “F&P Wine Group”, con i suoi sei marchi (Il Poggiarello, Perini&Perini, Costa Binelli, Borgofulvia, 4 Valli e Romagnoli) e i suoi dieci milioni di bottiglie all’anno, può portare alla consacrazione definitiva e a una presenza più capillare nell’ambito dell’alta ristorazione.

(Food City, i vini di Poggiarello sfilano da Just Cavalli)

«Facevamo ottimi vini frizzanti - ricorda con un sorriso Massimo Perini - quando non erano ancora così di moda: il mercato attuale, in cui il frizzante sembra diventato indispensabile, dovrebbe regalarci le migliori opportunità». Possiamo essere d’accordo, perché ad esempio l’Ortrugo DOC “Lo Spago”, appena spumeggiante,  grazie alla spinta aromatica ben presente di frutti gialli e fiori freschi ha saputo accompagnare con grazia tutti i piatti di pesce del “Just Cavalli”. Un Ortrugo meno minerale del solito, che si fa ricordare per un profilo piuttosto elegante; così non si arriva ad aggravare l’olfatto, ma lo si impegna quel tanto che basta a registrare un ricordo e una sensazione.

E visto che Il Poggiarello intende battere anche qualche altro sentiero, quello delle proposte non scontate, abbiamo potuto apprezzare il Gutturnio Superiore Doc Perticato Valandrea, una volta tanto non popolare, non frizzante, al limite dell’inaspettato: robusto e corposo,  ci ha colpito per la presenza aggraziata dei tannini, che avevano perso quasi ogni asprezza. Un vino da evoluzione, probabilmente, che può essere aspettato per qualche anno e regalare qualche sensazione non banale.

Con queste premesse l’avventura de Il Poggiarello, che ha attraversato in velocità la Milano Food City, è ancora tutta da costruire, in Italia e all’estero: l’impressione è che l’azienda possa esprimere ancora il meglio di sé, al di là dei premi già ricevuti e degli ambiziosi target di produzione già raggiunti.

Per informazioni: ilpoggiarello.fpwinegroup.it

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