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Scandalo del vino in Oltrepò Ora il Consorzio chiede i danni

Riunione straordinaria del Consiglio d’amministrazione per annunciare la costituzione di parte civile nel processo che si aprirà a carico delle persone coinvolte nell’indagine sulla truffa del vino contraffatto .

28 gennaio 2020 | 08:55

Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha deciso di costituirsi parte civile nel processo relativo ai gravi fatti di Canneto Pavese, dopo che la settimana scorsa un blitz di carabinieri e guardia di finanza ha portato all’arresto di 5 persone, accusate di aver messo in commercio vino contraffatto, spacciandolo per Doc. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione del Consorzio, riunitosi ieri in via straordinaria urgente, prima della riunione convocata a Riccagioia di Torrazza Coste (Pv) dall’assessore regionale Fabio Rolfi.

Carabinieri e finanza a Canneto Pavese durante il blitz (Scandalo del vino in Oltrepò Ora il Consorzio chiede i danni)

Carabinieri e finanza a Canneto Pavese durante il blitz

«Il Consorzio - ha detto il presidente Luigi Gatti - considerato il danno di immagine per la filiera vitivinicola, ha deciso di chiedere un risarcimento in misura da definire del danno creato dai fatti accaduti, detto risarcimento sarà a carico dei reali responsabili delle azioni che hanno seriamente compromesso l’immagine del territorio e l’attività di promozione che il Consorzio sta portando avanti in virtù del suo incarico Erga omnes».

«È prevedibile pensare – ha aggiunto Gatti - che dopo questa riunione le aziende attualmente non socie che oggi erano presenti, hanno manifestato l’esigenza di rientrare nel Consorzio in modo urgente. A questo punto sarà necessaria la convocazione di una Assemblea consortile che le comprenda tutte, per la ridefinizione della nuova governance del Consorzio stesso».

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