L'annuncio risale a quattro mesi fa: Campari emigra in Olanda. Ora la notizia che lo farà già entro luglio. Ma nei Paesi Bassi l'azienda trasferirà solo la sede legale; quella fiscale e operativa restano in Italia. Una decisione, quella dell'azionista di maggioranza Lagfin, che alla fine ha messo d'accordo tutti. Per questo è stata revocata l’assemblea del 26 giugno, convocata per discutere un'eventualemarcia indietro.

Campari ha chiuso il 2019 con un fatturato di 1,842 miliardi e un utile di 308 milioni
«Col trasferimento della sola sede legale, che, ribadiamo, non contempla alcun cambiamento riguardo a organizzazione, gestione e operatività aziendale, e soprattutto prevede che la residenza fiscale del gruppo sia mantenuta in Italia, perseguiamo l’obiettivo chiave di potenziamento del sistema di voto maggiorato a beneficio degli azionisti di lungo termine, dunque l’adozione di una struttura flessibile del capitale che possa ulteriormente supportarci nel perseguire opportunità di crescita anche per acquisizioni di dimensioni rilevanti», ha dichiarato, ripreso dal Corriere della Sera, Bob Kunze-Concewitz, ceo di Campari.
Campari ha chiuso il 2019 con un fatturato di 1,842 miliardi e un utile di 308 milioni (0,055 euro il dividendo per azione proposto, in crescita del 10% sull’anno precedente), e ha aumentato il valore delle vendite del 5,9%, con una performance organica guidata dalle principali combinazioni di prodotto e mercato a elevata marginalità, nonostante le attività di destoccaggio in Giappone e Sud Africa, in previsione di cambiamenti negli assetti distributivi.
Al trasferimento in Olanda si accompagna il rafforzamento del voto maggiorato già in vigore attraverso un meccanismo di azioni speciali che prevede l’attribuzione di 2, 5 e 10 voti per ciascuna azione ordinaria detenuta per un periodo di 2, 5 e 10 anni, il mantenimento dello status quo ante per gli azionisti titolari del voto maggiorato mediante assegnazione di azioni a voto speciale.
«Riteniamo – ha sottolineato Kunze-Concewitz -che la decisione dell’azionista di maggioranza Lagfin di incrementare il proprio impegno dall’importo iniziale di 76,5 milioni di euro, annunciato al lancio dell’operazione, a oltre 250 milioni, a sostegno del buon esito dell’operazione, costituisca la piena conferma del proprio supporto di lungo termine alla strategia del gruppo e un fortissimo segnale di fiducia per le prospettive future dell’azienda, coerentemente con le ambizioni del management».
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