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Consigli

Giri di vite... per un Buon Natale. Cinque bottiglie per festeggiare

Giuseppe De Biasi
di Giuseppe De Biasi
21 dicembre 2021 | 17:21

A dispetto delle zone d’Italia che già iniziano a colorarsi di giallo “pandemico” proviamo ad essere positivi e a brindare contando in un anno migliore di questi ultimi due con qualche bottiglia da acquistare in queste festività natalizie per un brindisi o un regalo, quello sì, da ricordare.

Le cinque bottiglie scelte Giri di vite... per un Buon Natale. Cinque bottiglie per festeggiare

Le cinque bottiglie scelte

 

Elena Walch - Aton Gran Cuvée Pinot Noir 2017

Quando si parla di Pinot Nero, vitigno bizzoso e delicato ma capace di dare vini dall’eleganza e dai profumi ineguagliabili, fatto salvo casi isolati le aree dove si esprime al meglio sono per storia l’Oltrepò Pavese e per livelli qualitativi l’Alto Adige. Basta citare l’esempio del “Ludwig" di Elena Walch, eletto lo scorso anno miglior Pinot Nero d’Italia, per confermare questa ormai consolidata vocazione.

A proposito della vulcanica viticoltrice atesina, che ha passato il testimone alle due figlie, le gentili e preparatissime Julia e Karoline Walch, dal cilindro delle curatissime vigne ha tirato fuori, da poco più di due mesi, una chicca come il Pinot Nero Riserva “Aton” 2017.

Elena, Karoline e Julia Walch Giri di vite... per un Buon Natale. Cinque bottiglie per festeggiare

Elena, Karoline e Julia Walch

 

Una Grande Cuvée, prodotta in sole 2.735 ambitissime bottiglie, ottenuta da selezionati grappoli fermentati in piccole botti d’acciaio per preservarne i profumi varietali, cui segue l’affinamento di un anno in barrique di rovere francese di media tostatura e altrettanto in acciaio e in bottiglia. Un vino di grande capacità evolutive che nel calice si veste di un rosso rubino intenso e brillante con il marchio distintivo del bouquet di piccoli frutti di bosco e di marasca, arricchendosi di ulteriori sfumature ad ogni rotazione nel bicchiere. In bocca è caldo e armonico, carezzevole e raffinato, con lunga e speziata chiusura gustativa.

Una bottiglia… da camino e meditazione.

 

Enrico Serafino - Alta Langa Brut Rosé de Saignée Oudeis 2017

Da un Pinot Nero all’altro ci si sposta in Alta Langa per una versione spumantizzata “metodo classico” di gran classe come quella proposta da Enrico Serafino nel Rosé de Saignée Oudeis 2017.

Il nome, derivante dal greco “Odysseus” (nessuno) vuole sottolineare nelle intenzioni della storica cantina cuneese l’importanza del terroir, nel senso che tutto quello che si ritrova in bottiglia lo si deve a questa magica combinazione naturale e “nessuno”, appunto, può scipparne la paternità.

Il risultato di questa filosofia produttiva portata avanti da Kyle Krause e dalla sua famiglia si materializza, in questo caso, in eleganti bollicine di sole uve di Pinot Nero che dopo 36 mesi di riposo sulle proprie fecce fini, si presentano nel calice con un fascinoso coloro rosato brillante e un perlage fine e persistente.

Al naso il bouquet olfattivo è ampio e variegato con fragola e piccoli frutti rossi innestati in un delicato floreale e un sentore di crosta di pane cotto a legna. In bocca è corposo, fruttato ed equilibrato, con un piacevole retrogusto minerale. Un rosé dalla personalità decisa e complessa che si presta a far da partner ad una tartare di salmone come ad uno spaghetto alle vongole veraci (per rimanere in tema di menù natalizio) oltre che da nobilissimo aperitivo.

 

 

Lo Sparviere - Franciacorta Dosaggio Zero Riserva 2013

Dalle bollicine di Alta Langa a quella di Franciacorta con un passaggio verso est che dal Pinot Nero in purezza ci propone l’altro vitigno principe delle bollicine “metodo classico”, lo Chardonnay.

Un volteggio enologico propostoci da Lo Sparviere di Monticelli Brusati, la nobile dimora di campagna di Monique Poncelet Gussalli Beretta che ha curato con passione e attenzione ai dettagli il recupero di questo suggestivo château franciacortino, dal nome che riprende l’immagine dello sparviere che campeggia sul camino monumentale del salone della cinquecentesca dimora.

Dei trenta ettari vitati dedicati a Chardonnay e Pinot Nero, in rigoroso regime biologico dal 2013, questo Franciacorta Dosaggio Zero Riserva rappresenta uno degli più nobili alfieri della cantina, prodotto solo nelle annate degne del suo lignaggio, dai vigneti di Monticelli Brusati posti a 180 metri s.l.m. e caratterizzati da suoli di marne calcaree, perfetti per dare eleganza e struttura allochardonnay. Un metodo classico che trascorre ben 72 mesi sui propri lieviti prima di essere imbottigliato, di grande complessità e personalità.

Al calice il suo morbido giallo paglierino esprime un perlage finissimo e persistente con aromi di frutta gialla e agrumi, mandorle tostate, miele di tiglio e speziato dolce. In bocca è fresco e sapido, di bella struttura, con una croccante cremosità con una scia gustativa di piacevole avvolgenza. Uno spumante da tutto pasto e comunque perfetto per il baccalà in pastella fritto della tradizione natalizia.

 

Gradis’ciutta - Collio Malvasia 2020

Ancora una virata verso est ci porta a San Floriano del Collio, dove incontriamo l’eclettico e vulcanico Robert Princic, deus ex machina di un marchio identificativo del Collio, come Gradisc’iutta.

La sua bella cantina goriziana con 35 ettari vitati e 180mila bottiglie prodotte rappresenta uno spaccato di territorialità, di qualità produttiva costante e identitaria, con dedizione ai vitigni tipici e autoctoni del Collio come la Ribolla, il Friulano (il compianto Tocai), il Pinot grigio e la Malvasia istriana.

Quest’ultimo è un vitigno presente nell’area istriana fin dal Medioevo, cultivar citato come di qualità degna di nota proprio nei terreni di Gradis’iutta già nel 1850 da Matija Vertovec, sacerdote, scienziato, poliglotta, agricoltore ma soprattutto esperto di viticoltura, nato a Samaria, autore del primo trattato tecnico in lingua slovena.

L’etichetta che vi segnaliamo è una Malvasia istriana in purezza ottenuta da vigne di cinquant’anni, con uve criomacerate per 24 ore, prima di essere pressate e passare alla fase di fermentazione in acciaio a temperatura controllata, per preservare tutti i caratteristici profumi varietali.

Affinata sei mesi “sur lie” prima di essere imbottigliata la Malvasia Gradis’ciutta si presenta nel calice con un luminoso giallo paglierino con il bouquet varietale fatto di agrumi, mela delicious e erbe aromatiche (soprattuto alloro e timo). In bocca si presenta con bella beva e decisa morbidezza, con finale avvolgente e sapido.

Da gustare con pesce alla griglia o carni bianche ma per le feste magari dedichiamole un piatto di linguine ai frutti di mare.

 

Cantina Merano - Alto Adige Moscato Giallo Passito Sissi 2017

Chiudiamo in dolcezza questa cinquina di segnalazioni con un passito “singolare” come il Sissi 2017 della Cantina Merano. La vivace cantina cooperativa l’altoatesina, che a breve aprirà un flagship/enoteca sotto i medievali portici del centro storico, gestisce ben 250 ettari vitati, oltre 360 soci e circa 1.350.000 bottiglie annue esportate in tutto il mondo.

Nella vasta gamma di vitigni e tipologie presenti in catalogo (che spaziano dall’anima “mediterranea” dei suoi vigneti ospitati nelle soleggiate vallate meranesi a quelli più impervi dei pendii vitati in Val Venosta) spicca questa chicca prodotta in sole 7.000 bottiglie da 375 ml.

Ottenuto da grappoli di Moscato Giallo (85%) completati da un 15% di Gewürztraminer, vendemmiati tardivamente in dicembre e poi lasciati ad appassire in cassetta per altri quattro mesi. Fermentazione in acciaio poi affinamento di 12 mesi (fra acciaio e botti di rovere) si presenta in bottiglia con 230 gr di residuo zuccherino ma con un importante dote di 11 gr di acidità.

Nel bicchiere il suo ammaliante oro antico fa esplodere i profumi di dattero, fico secco, albicocca disidratata e uva passa, insieme a miele di castagno e speziato dolce. In bocca il sorso è avvolgente con la vena acida che non lo rende stucchevole ma ne richiede subito il bis. Provatelo affiancandolo alle mille sfumature dei dolci natalizi della nostra ricca pasticceria regionale o ad un classico panettone con uvetta e canditi…e auguri di Buone Feste.

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