Il quadro campano del settore vitivinicolo è lusinghiero. Vi è una costante crescita qualitativa e permane purtroppo la scarsa propensione ad agire coralmente sugli attrattivi mercati esteri, sia i consolidati che gli emergenti.
Insomma, la Campania del vino è tra i big players a livello nazionale e ancora più vincente lo sarebbe se più efficacemente funzionassero, world wide, le relazioni matriciali tra produttori e consumatori, produttori e ristorazione, clienti e ristoratori. La notazione di merito, espressa con gioia, è nel rinnovato e perciò affidabile riscontro di quanto straordinario sia il potenziale di invecchiamento dei migliori vini bianchi campani.

Cantina La Fortezza, nel Sannio
Sponda Sannio, ecco La Fortezza
Siamo nel Sannio, appena fuori dal fatato borgo di Torrecuso. Torrecuso si estende sul versante est del Parco Regionale del Taburno-Camposauro. L’austero profilo del Monte Taburno è nume di gran parte dei vigneti sanniti. Di certo lo è per La Fortezza, interessante realtà vitivinicola sannita di cui è patron, insieme con la moglie Daniela, l’imprenditore sannita Enzo Rillo.
Gli chiediamo perché mai un imprenditore di successo già affermato nel campo delle costruzioni, della sicurezza stradale, impegnato nel tessile e nel terziario avanzato, decide di investire nel settore vitivinicolo. La sua lapidaria risposta svela sentimento nobile: «Io amo la mia terra». E per un sannita, gente tutt’altro che ciarliera, la risposta potrebbe qui esaurirsi. Spronato a dire di più, Enzo Rillo così prosegue: «La amo perché ho un attaccamento mai sopito alle mie origini, sono prima di tutto figlio di contadini, con un’infanzia e un’adolescenza trascorse a scorrazzare tra i campi intorno a Torrecuso, dove sono nato e dove vivo dirigendo le mie attività. Solo chi è cresciuto e vive a contatto con la terra, con il sole, con l’aria sovente ventosa e con l’acqua, solo chi è portatore di una sana cultura del lavoro potrà raccontare alle generazioni che verranno, e in primo luogo ai propri figli, le emozioni forti che fanno tutt'uno con la nobile fatica del lavoro nei campi. Con le nostre uve facciamo vino, con il nostro vino abilitiamo convivialità ed emozioni».
La linea Premium della cantina
In questa alta tensione etica si ritrova e si comprende il challenge attuale de La Fortezza, la linea Premium, composta da quattro vini eccellenti: un bianco, un rosso e due spumanti.
Matrice identitaria della linea Premium: la sostenibilità, il rispetto della biodiversità, la vocazione dei vitigni che concorrono a fare questi quattro vini. Eccoli, i magnifici quattro.
La degustazione
La degustazione principia con Tremien, vino spumante bianco Metodo Classico Millesimato 2020, un Pas Dosè ottenuto da uve Aglianico vinificato in bianco, Falanghina e Fiano.
Vino che, in appropria calice e servito alla corretta temperatura di 5° circa, indulge ad essere addirittura solista! Nulla in appoggio, nulla, neanche finger food in abbinamento, almeno nei primi sorsi. Evoca, così palesando il successo dell’intento del vignaiolo, la propensione all’amena convivialità.
Si prosegue con il secondo vino spumante Metodo Classico Millesimato 2020, il rosato Ussiè, Pas Dosè ottenuto da uve Aglianico e Fiano. Sorso carezzevole. Forse sboccarlo un po’ più in là nel tempo, gli rende ancora miglior merito.

I colori dei vigneti
È la volta di Donnadaniela, il vino bianco ottenuto da uve Aglianico vinificato in bianco, uve Fiano e uve Falanghina. L’Aglianico gli conferisce la gradevolissima acidità atto a renderlo particolarmente duttile negli abbinamenti posto che il destino di elezione siano i piatti della cucina di mare e la Mozzarella di Bufala Campana Dop.
A compimento, sontuoso e sorprendente, ecco Bareglià, blend ottenuto da uve Aglianico, Camaiola (Barbera del Sannio) e Piedirosso. Aglianico e Piedirosso vivono un leggero passaggio in legno; la Camaiola fa solo acciaio.
Lodevolmente versatile negli abbinamenti con elezione spiccata per carni rosse e formaggi stagionati. Si è facili profeti nell’affermare che questo vino rosso diverrà nel tempo un’eccellenza assoluta tra i vini sanniti e si farà apprezzare nel mondo.
La label Bareglià è frutto di calembour: Bar(bera)E Aglia(nico).
La linea Premium de La Fortezza è quindi stata varata ed è ragionevolmente certo, oltre che ovviamente auspicabile, che avrà il successo di mercato che ampiamente merita. Sapranno e vorranno altri valenti produttori sanniti introitare questa tensione al miglioramento continuo?
Il mercato è world wide, il vino sempre di più lo si acquista (proattività del buyer) e sempre meno lo si vende secondo gli approcci vetero delle reti agenziali. Con le piattaforme e-commerce, siamo al Dtc (Direct To Consumer) ed al consumatore finale, l’end user, piace il racconto del vino, posto che sia racconto veritiero e sincero, che parli al cuore oltre che alla mente. La sensibilità di Enzo Rillo rende agevole, diremmo naturale, questo approccio per La Fortezza.
La Fortezza Società Agricola
località Tora II 20 - 82030, Torrecuso (Bn)
Tel 0824 886155