Il contesto è di quelli noti: un fazzoletto di terra tra le montagne e il mare, da sempre benedetto dalle favorevoli caratteristiche di clima e terreno e, per questo motivo, da sempre vocato alla viticoltura. Stiamo parlando delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, uno dei luoghi simbolo dell'enologia italiana. Lì, a Col San Martino, nel Comune di Farra di Soligo, sorge un'azienda che del Valdobbiadene Docg ha fatto la sua missione: Andreola.

Stefano Pola di Andreola
Andreola, un'eccellenza nel Valdobbiadene
La storia della cantina è relativamente recente. Nazzareno Pola, padre di Stefano Pola, attuale proprietario, nel 1984 decide di fondare la cantina “Andreola Orsola” per produrre vini con una propria etichetta a partire dai terreni della madre (a cui si deve il nome iniziale dell’azienda) sui quali lavorava e di cui fino a quel momento aveva venduto le uve solo a cantine esterne. È l'inizio di un percorso importante che ha portato fino ad oggi, con Andreola che nel 2022 ha prodotto 950mila bottiglie e che lavora su circa 100 ettari, di cui 60 nella Docg Conegliano Valdobbiadene. Merito anche di un percorso di rinnovamento costante, che ha visto un'accelerata negli anni Duemila, prima con l'investimento sui macchinari e poi, con l'arrivo di Stefano al timone dell'azienda, con una svolta d'immagine che ha coinvolto anche le bottiglie, stampate con un disegno pensato appositamente per l'azienda. Più recentemente è stata inoltre ampliata la sede attuale con i nuovi uffici, è stato aperto il nuovo wine shop e la Experience Room e, infine, ha aperto le porte il Wine Garden, una serra d'inverno che diventa luogo di eventi, degustazioni, incontri di eccellenze.

La Experience Room di Andreola
Profumi ed equilibrio nel calice di Andreola
Per comprendere la bontà del percorso fatto da Andreola le strade da percorrere sono due. La prima è capire il territorio nel quale opera. Un territorio in cui la viticoltura è eroica ed il vino è, ancora oggi, "fatto a mano". Un dettaglio non da poco, che Andreola rimarca anche sulle sue etichette: sotto il nome dell'azienda c’è sempre la dicitura “Eroico in Valdobbiadene”, con l'obiettivo di valorizzare il lavoro, ma anche di raccontare il territorio, di cui il vino diventa ambasciatore. A ulteriore conferma di quanto detto, c'è il fatto che nel 2010 la cantina sia diventata il primo produttore di Valdobbiadene Docg iscritto al Cervim (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) facendosi così prima sostenitrice della promozione della viticoltura di montagna.
L'altra strada da percorrere è, invece, la più semplice: assaggiare i suoi vini. La proposta è ampia e variegata, grazie a vigne in alcuni casi molto diverse tra loro. Ci sono, però, una serie di tratti comuni che caratterizzano l'intera gamma di Andreola: si tratta di vini profumati, armonici e molto equilibrati. Una caratteristica non scontata, ma particolarmente importante.
Rive di Andreola: il racconto del territorio
Nonostante si tratti di un territorio molto compatto e non particolarmente ampio, quella delle colline di Conegliano e Valdobbiadene è un'area in grado di raccontare espressioni molto diverse, in base alle caratteristiche dei terreni su cui si sviluppano i vigneti. Terreni profondi, costituiti da roccia, sabbia e molta argilla insieme alle diverse combinazioni di pendenza ed esposizione, fanno sì che ciascuna microzona presenti caratteristiche peculiari, grazie a cui vengono identificate le tipologie Rive e Cartizze, massima espressione qualitativa della Docg. Con Rive, quindi, si indica una specifica sottozona della denominazione (in totale ce ne sono 43) ed è un termine usato proprio per esaltare le peculiarità che territorio e microclima conferiscono al vino prodotto in quel particolare frangente di territorio. Anche in questo contesto Andreola si conferma un'eccellenza: tra le sue etichette spiccano, infatti, ben cinque Rive, un numero che rende la cantina di Col San Martino quella con il maggior numero di Rive in catalogo nell'ambito del Valdobbiadene Docg.

Rive di Rolle
Stiamo parlando di vini di alto livello, che fotografano e raccontano alla grande il loro territorio. C'è il Rive Col di San Martino Extra Brut 26° 1°, 100% Glera con 0g/l di residuo zuccherino, per un vino cremoso, con una bella pesca al naso e un'importante verticalità al palato. C'è il Rive di Refrontolo Brut Col del Forno: anch'esso 100% Glera, arriva da uve cresciute nell'estremità orientale del territorio, con terreni più profondi e pendii meno ripidi. Il risultato sono uve che difficilmente vanno in stress e che regalano un vino avvolgente e molto elegante. Non a casa è una delle bandiere di Andreola e una delle migliori espressioni del territorio.
Ci sono, poi, il Rive di Soligo Extra Dry Mas de fer e il Rive di Rolle Dry Vigne Ochera. Il primo è perfetto per comprendere la grande varietà della produzione di Andreola. Pur provenendo da un terreno con una composizione molto simile a quella del Col del Forno, si tratta di un prodotto molto differente. I vigneti si trovano, infatti, su suolo sottile e con pendenze molto più marcate. Non solo: l'escursione termica è notevole. La conseguenza è un vino in cui dominano la frutta matura e gli agrumi. Il secondo, infine, è un vino sorprendente, che regge molto bene il suo alto residuo zuccherino (24 gr/l), senza diventare mai stucchevole. Merito di una acidità e di una freschezza di base notevoli.

Da sinistra, 26° 1°, Mas de fer e Vigna Ochera
Andreola
Via Cavre 19 - 31010 Farra di Soligo TV
Tel 0438989379