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I tappi che cambiano il Prosecco: cosa sapere sugli Sparkpür di Amorim

di Redazione Italia a Tavola
21 novembre 2025 | 12:06

Nel mondo del Prosecco c’è un elemento che raramente finisce al centro della discussione, eppure può incidere più di quanto si pensi sul profilo di un vino: il tappo. Un dettaglio che scorre sotto traccia, nonostante le bottiglie prodotte ogni anno siano milioni e la gestione dell’aromaticità resti una delle sfide più delicate per cantine e tecnici. È in questo spazio, come detto poco esplorato, che si inseriscono le due nuove proposte di Amorim, sviluppate per adattarsi meglio alle esigenze delle bollicine venete e alla loro sensibilità nei confronti di ossigeno, tenuta e neutralità gustativa.

I tappi che cambiano il Prosecco: cosa sapere sugli Sparkpür di Amorim

I nuovi tappi di Amorim per i Prosecco Doc e Docg

Un tappo non vale l’altro nel mondo del Prosecco

L’idea alla base dei nuovi Sparkpür 01 e Sparkpür 02 nasce proprio dall’osservazione del lavoro quotidiano delle cantine: due tappi distinti, pensati per le diverse esigenze delle due grandi famiglie del Prosecco (Doc e Docg) e sviluppati dopo un biennio di test condotti insieme ai tecnici di Amorim Cork Italia. Non si tratta quindi di un semplice aggiornamento tecnologico, ma dell’esito di una ricerca che parte da un’osservazione: il Prosecco non richiede la stessa chiusura di uno Champagne o di un Metodo Classico, perché vive su una freschezza e su un profilo aromatico che reagiscono in modo diverso al contatto con il sughero e all’ossigeno che filtra nel tempo.

Sparkpür 01 e 02: due tappi, due identità di Prosecco

Da qui nasce Sparkpür 01, pensato per i Prosecco Doc, con un corpo in microgranina e una rondella naturale trattata per mantenere un’impronta aromatica più immediata e una beva morbida. Sparkpür 02 va invece incontro ai Prosecco Superiore Docg: corpo in agglomerato e due rondelle naturali per sostenere una complessità leggermente più ampia e una rotondità che si sviluppa nei mesi successivi all’imbottigliamento. Una distinzione che fotografa un fatto evidente a chi lavora in collina: non tutte le bollicine venete hanno lo stesso passo, e anche la chiusura può influenzare il risultato in modo più netto di quanto si creda.

Cosa dicono i test sensoriali e perché interessano le cantine

Parallelamente, i test sensoriali condotti con panel di degustatori hanno mostrato effetti misurabili già dopo pochi mesi: vini più aromatici, con minor traccia di amaro e una percezione gustativa più piena. Risultati che hanno convinto molti tecnici a guardare con interesse a questi tappi, soprattutto per una questione spesso sottovalutata nel mondo del Prosecco, ovvero la capacità di mantenere costanza sensoriale dal frigorifero dell’enoteca al calice del cliente.

I tappi che cambiano il Prosecco: cosa sapere sugli Sparkpür di Amorim

I tappi Sparkpür migliorano aromi, costanza sensoriale e gestione dell’ossigeno

La tecnologia utilizzata, infatti, punta proprio a questo tipo di coerenza. L’estrazione controllata di molecole fenoliche e tanniche permette un profilo più pulito, mentre l’apporto di ossigeno ridotto favorisce la conservazione degli aromi freschi e floreali che definiscono la maggior parte dei Prosecco. A tutto questo si aggiunge un tema pratico: facilità di tappatura e altrettanta facilità di apertura, un punto non da poco per chi lavora con numeri importanti e linee produttive molto veloci.

La tecnologia dietro Sparkpür: neutralità, pulizia aromatica e continuità

La questione più interessante, però, riguarda il trattamento delle rondelle. Sparkpür nasce anche grazie al sistema Cork Nova Evo, un metodo di sanificazione avanzato che Amorim descrive come l’elemento capace di fare la differenza quando si parla di neutralità gustativa. Il processo lavora in combinazione con Inos Plus, un doppio lavaggio che spinge ulteriormente sulla pulizia aromatica. L’obiettivo è semplice: eliminare al massimo ogni interferenza tra tappo e vino. E se per uno spumante metodo classico questa può essere una parte del gioco, nel Prosecco la neutralità è spesso un valore decisivo.

In questo quadro si inserisce la visione di Carlos Veloso dos Santos, amministratore delegato di Amorim Cork Italia: «Il Prosecco merita una chiusura creata su misura per la sua identità. Con Sparkpür offriamo una soluzione che ne tutela l’autenticità e ne esalta l’essenza». Una dichiarazione che racconta bene l’approccio dell’azienda, interessata non tanto a ribadire una leadership tecnica, quanto a posizionare la chiusura come un ingranaggio centrale della filiera - soprattutto in un territorio dove l’innovazione è spesso percepita come qualcosa che riguarda più la cantina che il sughero.

E proprio questa attenzione al dettaglio, unita alla volontà di sviluppare prodotti distinti per Doc e per Docg, rende Sparkpür un caso interessante nel panorama delle chiusure per spumante. Non è un cambio epocale, ma è un segnale che intercetta un’esigenza concreta: migliorare la gestione dell’aromaticità, contenere le variazioni sensoriali, accompagnare nel modo più lineare possibile un vino che fa della precisione il suo biglietto da visita. Il tutto sfruttando il sughero, un materiale che in Veneto ha ancora un ruolo molto forte, nonostante la crescita delle alternative sintetiche per i prodotti più commerciali.

I tappi che cambiano il Prosecco: cosa sapere sugli Sparkpür di Amorim

Carlos Veloso dos Santos, amministratore delegato di Amorim Cork Italia

Il risultato finale è un progetto che incuriosisce, perché mette in dialogo tecnologia, ascolto del territorio e una conoscenza profonda del materiale. È un passo che guarda avanti senza alzare troppa polvere, ma che potrebbe incidere in modo concreto sul lavoro quotidiano delle cantine del Conegliano Valdobbiadene e, più in generale, di quelle che costruiscono ogni giorno l’identità del Prosecco. E se il mercato accoglierà Sparkpür come Amorim spera, lo vedremo presto: basterà prestare attenzione al prossimo tappo che salta nel bicchiere.

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