Famiglia Cecchi ha annunciato ufficialmente a Firenze l’ingresso di Aminta nel proprio universo enologico. Acquistata nel 2018 in una delle aree più vocate di Montalcino, la tenuta che si trova a Castelnuovo dell’Abate, accanto all’Abbazia di Sant’Antimo, debutta con le sue prime due etichette. Famiglia Cecchi rafforza così il proprio percorso di valorizzazione del Sangiovese nei territori d’elezione, compiendo un passo atteso ma non scontato: quello verso Montalcino.

Tenuta Aminta, l'ultica acquisizione di Famiglia Cecchi
Aminta, sei ettari nel cuore del Brunello tra vigne e storia
«Con Aminta abbiamo voluto completare un percorso che da sempre ci lega al Sangiovese, vitigno che consideriamo centrale nella nostra identità produttiva - ha sottolineato Andrea Cecchi, presidente e ceo di Famiglia Cecchi - entrare a Montalcino è stato il risultato di una scelta attenta, maturata nel tempo, che ci ha portati a investire in un territorio di straordinaria complessità e prestigio. Aminta nasce da questa visione: valorizzare i grandi terroir italiani con vini profondamente legati all’origine, essenziali nello stile e pensati per durare nel tempo».

Andrea Cecchi, presidente e ceo di Famiglia Cecchi
La Tenuta Aminta si estende per 6 ettari nell’area sud-orientale del distretto del Brunello di Montalcino. I vigneti si articolano in tre corpi distinti - Pian Bossolino, Cantina e Caselle - e godono di condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli grazie all’altitudine, all’esposizione e alla protezione naturale offerta dal Monte Amiata. La geologia dei suoli è eterogenea, con presenza di galestro, pietraforte e sabbie messiniane, elementi che contribuiscono a generare vini di grande precisione e carattere.
Un nome, tre radici: Anita, il Monte Amiata e la poesia di Tasso
Il progetto Aminta prende il nome in omaggio a una doppia radice. La prima è personale: Anita Sardelli, madre di Andrea Cecchi, figura forte e ispiratrice per più generazioni, scomparsa nel 2017, alla quale la famiglia ha voluto dedicare simbolicamente questa nuova avventura. La seconda è territoriale: il Monte Amiata, maestoso confine naturale che domina il paesaggio e influenza in modo decisivo il microclima della tenuta, donando escursioni termiche ideali e preservando l’equilibrio vegetativo dei vigneti. A queste si unisce un terzo riferimento, culturale e poetico, alla celebre opera di Torquato Tasso L’Aminta in cui la presenza di una fonte ricorre come luogo cardine, proprio come la sorgente termale naturale che si trova ai margini del bosco di questa Tenuta.
Con Aminta, Cecchi completa la sua mappa dei grandi terroir italiani
Dopo anni di lavoro silenzioso e meticoloso in vigna e in cantina, Aminta è pronta a farsi conoscere. Il Brunello di Montalcino 2020 è stato prodotto in sole 3.000 bottiglie numerate, affiancate da un numero limitato di magnum. Il Rosso di Montalcino 2023 è disponibile in 3.100 bottiglie, anch’esse affiancate dal formato speciale magnum in quantità limitata. Entrambe le etichette sono state sviluppate ispirandosi ai disegni originali di Anita Sardelli Cecchi anima artistica della famiglia.

Le etichette sono state sviluppate ispirandosi ai disegni originali di Anita Sardelli Cecchi
Aminta rappresenta dunque non solo l’ultima acquisizione della famiglia, ma anche un punto di sintesi di un’identità aziendale che continua a evolvere senza tradire le proprie radici. Dopo Villa Cerna, Val delle Rose, Tenuta Alzatura e Villa Rosa, la presenza a Montalcino conferma il desiderio di interpretare i grandi terroir del vino italiano con una voce coerente, consapevole e appassionata.
[cartiglio_pers]1[/cartiglio_pers]