Non si placano gli scontri intorno a Terre d’Oltrepò, la cooperativa agricola dell’Oltrepò pavese in liquidazione coatta. Dopo che il gruppo di viticoltori per la cooperazione di Terre d’Oltrepò ha ipotizzato di bloccare le strade con i trattori, l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi prova a rassicurare tutti, ammettendo che sono in corso contatti con un possibile acquirente e garantisce che i pagamenti relativi alla vendemmia 2025 saranno onorati alle scadenze pattuite.

Ci sarebbe un soggetto di alto profilo interessato a Terre d'Oltrepò
Terre d’Oltrepò, i viticoltori chiedono trasparenza
Il gruppo di viticoltori per la cooperazione di Terre d’Oltrepò esprime forte preoccupazione per la situazione della Cantina. «A Genova i lavoratori dell’ex Ilva sono scesi in piazza, hanno bloccato la città per giorni con i cortei e hanno ottenuto risposte da Roma. Forse dovremmo anche noi bloccare le strade con i trattori», affermano i soci a Il Giorno, sottolineando che la Cantina «si sta deteriorando, è incancrenendo». Dopo la nomina del commissario Luigi Zingone ad agosto e la decisione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy di aprire la liquidazione coatta amministrativa a fine settembre, a causa di una «crisi finanziaria irreversibile», i soci si aspettavano passi concreti, ma denunciano che nulla sembra muoversi.
«Abbiamo fatto presente per tempo la necessità di un progetto per il nostro futuro - aggiungono i componenti del gruppo - Purtroppo non troviamo riscontro. Vivendo sul territorio, ci confrontiamo spesso anche con i dipendenti, che ci rappresentano una situazione drammatica con una Cantina senza guida e costi di gestione esorbitanti. I conti non ci vengono mostrati, ma è palese che il mantenimento della struttura sia insostenibile. A cinque mesi dalla nomina del commissario non si vedono provvedimenti per contenere le spese. Vorremmo conoscere la situazione e le intenzioni del commissario».

Terre d'Oltrepò: il gruppo dei viticoltori preoccupato per il futuro della cantina
I soci si sentono abbandonati dalla politica e dalle istituzioni. «Non comprendiamo perché il Governo non si attivi per la salvaguardia delle principali attività della nostra provincia, anche attraverso un commissario che lavori seriamente al recupero dei soldi che mancano nelle casse della società». Tra Spa e cooperativa, i debiti complessivi ammontano a 36 milioni di euro. Il gruppo evidenzia inoltre l’incertezza legata al personale: «Il personale il 18 andrà in ferie per tornare in servizio a metà gennaio. Non sappiamo se il commissario tornerà a Broni, mentre noi che non vediamo soldi dallo scorso anno passeremo un altro Natale difficile».
Terre d’Oltrepò, nuovo acquirente in arrivo
«Un momento delicato che ha bisogno di chiarezza come atto di rispetto verso i soci viticoltori e un territorio che ha già pagato un prezzo molto alto», così l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi interviene sul caso Terre d’Oltrepò. La dichiarazione risponde alle preoccupazioni del gruppo «Viticoltori per la cooperazione di Terre d’Oltrepò», che aveva definito la situazione «incancrenita». «Parlare di immobilismo significa non conoscere la realtà - aggiunge Beduschi -. Dal giorno del suo insediamento il commissario Luigi Zingone ha svolto un’attività costante e molto intensa, ricostruendo la situazione amministrativa, garantendo la vendemmia, ripristinando la governance della controllata e seguendo le procedure necessarie con il Ministero». L’assessore sottolinea come la gestione attuale non sia quella ordinaria di una società: «Con l’apertura della liquidazione coatta amministrativa non ci sono assemblee da convocare né bilanci da approvare. La contabilità è stata ricostruita e trasmessa al Ministero come previsto. Anche le richieste di rimborso dei soci receduti non sono giuridicamente possibili in questa fase perché così dice la legge».

Alessandro Beduschi, assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia
Per il futuro della cantina, ci sono segnali positivi: «Sono in corso interlocuzioni con un soggetto di alto profilo - prosegue Beduschi - che potranno essere definite entro i primi mesi del 2026. Ora pretendere che elementi ancora negoziali vengano resi pubblici significa mettere a rischio il lavoro per tutelare un pezzo importante della nostra vitivinicoltura».
Terre d’Oltrepò, garanzie sui pagamenti
Sul tema del debito, l’assessore chiarisce: «Il debito che oggi pesa sulla cantina non è frutto dell’attuale gestione, in carica solo da pochi mesi. È il risultato di criticità stratificate negli anni e approvate dagli organi sociali che si sono succeduti prima della procedura. Anche per questo il Ministero ha ritenuto necessario intervenire». È stato quindi evidenziato come in pochi mesi sia stato svolto un lavoro impegnativo, garantendo la vendemmia, tagliando i costi di consulenze, gestione della flotta aziendale, debiti con fornitori e giacenze di merci. Beduschi conclude con un messaggio di tutela per il territorio e i soci: «Quanto alla vendemmia 2025, i pagamenti saranno onorati alle scadenze pattuite. L’unico obiettivo è tutelare l’azienda, i soci e un territorio che rappresenta un patrimonio della Lombardia».