Piemonte: regione regina dei vini con una superficie di 43.792,66 ettari di vigneto che producono 60 vini Dop di cui 19 vini a Docg e 41 Doc che coprono circa l’83% della produzione regionale; quasi tutta di vitigni autoctoni storici. La produzione regionale supera i 2,15 milioni di ettolitri, di cui 2 milioni di ettolitri DOP, pari al 93% del totale. Il dato segna un calo compreso tra il 7 e il 10% rispetto al 2024. Con un valore economico di 1.180 milioni di euro (dato 2024) su un totale nazionale di 9.062 milioni, il Piemonte si conferma la seconda regione italiana per impatto sul fatturato vitivinicolo, a testimonianza di un comparto che rimane strategico per l’economia locale.

In Piemonte ci sono 43.792,66 ettari di vigneto
Cambiamento climatico: come si adatta il vigneto piemontese
La vendemmia 2025 in Piemonte è stata caratterizzata da un andamento climatico dinamico che ha accelerato la maturazione delle uve e anticipato in molte zone i tempi di raccolta. Una primavera piovosa seguita da un’estate calda e precoce ha determinato rese inferiori alla media, ma ha permesso di ottenere uve di buona qualità, confermando la capacità del vigneto piemontese di adattarsi a una fase di cambiamenti strutturali sempre più evidenti.
Export dei rossi Dop: mercati storici in flessione, nuovi Paesi in crescita
I vini rossi piemontesi Dop hanno un export che mostra un andamento diversificato: mentre si registrano diminuzioni, seppur contenute, negli Stati Uniti, in Germania, nel Regno Unito e in Svizzera, crescono Svezia e Canada. L’analisi degli ultimi cinque anni delinea però una traiettoria positiva e ben distribuita sui mercati internazionali, con incrementi significativi sia nei Paesi consolidati sia in quelli emergenti. Spiccano il +202% della Spagna, l’86% della Francia e il 62% dell’Australia, mentre tra le piazze più dinamiche figurano gli Emirati Arabi Uniti (+196%), la Corea del Sud (+165%) e il Brasile (+76%), mercato destinato a diventare ancora più interessante con la prevista riduzione dei dazi nell’ambito dell’accordo Mercosur.

I vini rossi piemontesi Dop hanno un export che mostra un andamento diversificato
Le strategie della Regione: ricerca, innovazione e promozione coordinata
Per l’assessore al Commercio, agricoltura e cibo, turismo, sport, caccia e pesca, parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni: «Ricerca, innovazione, promozione sono le tre parole chiave che il vino piemontese deve porsi come obiettivi fissi. Lotta a parassiti alieni e fitopatie, monitoraggio e risposta performante ai cambiamenti meteo-climatici, sperimentazione e diffusione delle nuove tecnologie in campo. La Regione Piemonte sta potenziando fortemente l’impegno su questi fronti attraverso la Fondazione Agrion e con la collaborazione con tutti i soggetti coinvolti. Il vino piemontese è un’eccellenza che non deve temere dazi e crisi dei mercati tradizionali. Dobbiamo invece strutturarci con una promozione sempre più coordinata per penetrare nuovi mercati che ancora attendono di conoscerlo e possono rappresentare sbocchi importanti».

L'assessore Paolo Bongioanni
Quindi conclude: «Ma non possiamo più permetterci di farlo in modo emotivo ed empirico. Dobbiamo dotarci di strumenti che ci indichino in modo scientifico dove indirizzarci: per questo sto lavorando anche a un Osservatorio dedicato. Infine non possiamo più concepire il vino in modo scisso dal più complesso volano del turismo - enogastronomico e non - come fattore di sviluppo e ricaduta sui territori. È un aspetto che la fresca nomina della cucina italiana a Patrimonio Unesco non farà che rafforzare, ma su cui il Piemonte deve ancora lavorare per conquistare sui mercati internazionali quell’identificabilità e riconoscibilità che merita pienamente».