Circa 98 milioni di bottiglie vendute. È questa il dato con cui il Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg si prepara ad archiviare il 2025, con un incremento complessivo dell’8% rispetto all’anno precedente. Un dato che fotografa una denominazione in continua crescita e che, letto con un minimo di distanza, racconta un percorso costruito con continuità più che una semplice buona annata commerciale.

Franco Adami, presidente del Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg
«I numeri con cui chiudiamo il 2025 sono il frutto di un percorso costruito nel tempo, che mette al centro il territorio, le persone e la qualità» ha commentato con soddisfazione il presidente del Consorzio, Franco Adami. «La crescita delle vendite è per noi una conseguenza di un lavoro condiviso che guarda all’informazione, alla cultura e a una promozione sempre più consapevole della nostra denominazione, in Italia e nel mondo». Un’impostazione che, in poche parole, chiarisce come i volumi siano arrivati alla fine di un processo, non all’inizio.
Le Rive e la centralità della core zone Unesco
In questa direzione si inseriscono poi anche le scelte che guardano già al prossimo anno, al 2026, a partire dalla valorizzazione della core zone Unesco e, in particolare, delle Rive. Parliamo, per chi non lo sapesse, di singole unità territoriali, ognuna con caratteristiche proprie legate a suolo, esposizione e microclima, che permettono di entrare nel dettaglio di un’area complessa e tutt’altro che omogenea.
Accanto al lavoro sul territorio, resta centrale il rapporto con il mondo istituzionale e della ricerca. Fra le priorità sul taccuino del Consorzio ci sono il consolidamento delle collaborazioni con Pris (Paesaggi rurali di interesse storico) e con il Cervim, il Centro di ricerca per lo studio del paesaggio. Due realtà che, ricordiamo, operano su un piano meno visibile ma fondamentale quando si parla di tutela e lettura del paesaggio viticolo.
Mercati, formazione e racconto della denominazione
Sul fronte dei mercati, l’Europa, segnalano dal Consorzio, continua a rappresentare un riferimento solido, mentre cresce l’attenzione verso i mercati extraeuropei (in particolar modo nel Sud America), dove l’obiettivo dichiarato resta quello di raccontare in modo sempre più puntuale l’identità del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, evitando però semplificazioni e messaggi generici.

Vista sui terreni del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg
Nel 2025 il Consorzio ha inoltre organizzato oltre cento masterclass in Italia e all’estero, rivolte principalmente agli operatori del comparto vitivinicolo, affiancate da un numero più contenuto di appuntamenti dedicati ai consumatori. Un impegno che si è rafforzato con l’avvio di una partnership triennale con l’Institute of masters of wine, riferimento internazionale per la formazione e la diffusione della cultura del vino.
Cultura e presenza internazionale
Continua, poi, anche il dialogo con il mondo culturale. È stata infatti rinnovata, per il secondo anno consecutivo, la collaborazione con uno degli eventi più importanti nel nostro Paese ossia la Biennale cinema di Venezia, che ha visto il Consorzio presente al Lido come spumante ufficiale della 82ª Mostra internazionale d’arte Cinematografica, così come la partnership con il Premio Campiello Giovani, attraverso il progetto “Trame di Vite”.
A completare il quadro c’è infine la presenza internazionale, fra eventi e incoming, che nel corso dell’anno ha coinvolto tre continenti, otto Paesi e 17 città. Un’attività diffusa che accompagna i numeri di fine anno e che aiuta a spiegare perché quei 98 milioni di bottiglie siano qualcosa di più di una semplice cifra di bilancio.
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