Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 26 dicembre 2025 | aggiornato alle 14:08| 116524 articoli in archivio

Giri di vite

51 Grand Cru e un’identità in evoluzione: in Alsazia ogni collina racconta un vino diverso

Giuseppe De Biasi
di Giuseppe De Biasi
26 dicembre 2025 | 09:30

Grazie al CIVA (Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace), organismo che promuove e tutela i vini alsaziani, abbiamo partecipato ad un breve tour in Alsazia, area che con le sue pregiate 51 parcelle classificate come Alsace Gran Cru AOC e le fragranti bollicine del Cremant d’Alsace AOC sta sempre più conquistando i consumatori italiani.

51 Grand Cru e un’identità in evoluzione: in Alsazia ogni collina racconta un vino diverso

I sei vini provati nella degustazione in Alsazia

Degustazione di Alsace Gran Cru AOC e terroirs unici

Sei le cantine visitate, fra piccole realtà familiari, firme prestigiose e una storica Cave Cooperative, per uno spaccato dell’inimitabile eterogeneità della regione. Per ragioni di spazio optiamo per un singolo vino per cantina cercando di dare un’idea del quadro varietale e dei singoli terroirs. Partiamo dal Domaine Gruss, di Eguisheim, dove l’innesto della quarta generazione rappresentata dal competente enologo André ha fornito nuova linfa anche ai “semplici” vini d’annata come il Sylvaner Vieilles Vignes 2024, fragrante, fresco, di bella acidità e piacevolmente aromatico. Un giovane puledro che dimostra bene la stoffa di André nel coniugare bevibilità e caratteristiche varietali

La storica Cave Jean Geiler di Ingersheim nel 2026 compirà 100 anni e con i suoi 470 ettari e i 260 soci rappresenta un microcosmo territoriale e una grande risorsa per i piccoli conferitori. Il centenario lo festeggerà con la linea 1926 ma anche con le originali bottiglie plissettate del Gewürztraminer Grand Cru Florimont 2022, elegante e complesso, con frutta esotica matura e note speziate danzanti sul perfetto equilibrio fra dolcezza e acidità. Un vino capace di abbinamenti imprevedibili, grazie alla sua sfaccettata personalità.

51 Grand Cru e un’identità in evoluzione: in Alsazia ogni collina racconta un vino diverso

I vigneti dell'Alsazia francese

La famiglia Mochel è a Traenheim dal 1669 con Guillaume che incarna la 14° generazione. Tante le referenze ma battezziamo una vecchia annata come il Riesling Grand Cru Altenberg de Bergbieten Cuvée Henriette 2012, a portavoce. Sui suoli di marna, calcare e gesso, sviluppa potenza e finezza con note agrumate che s’innestano in cenni resinosi e gessosi con la tipica nota d’idrocarburi del Riesling che si allinea ad un finale di affumicata mineralità. Persistenza infinita come la sua potenziale longevità.

In una suggestiva casa alsaziana del XVI secolo a Dambach-la-Ville Maxime gestisce la familiare Schaeffer-Woerly con 8,5 ettari bio e continue sperimentazioni all’insegna dell’espressione territoriale del suolo granitico ricco di quarzo e mica. Il fragrante Pinot Gris Gran Cru Frankstein 2023 ha profumi di pera Williams ed erbe aromatiche con sbuffi minerali e di cardamomo. Sorso vellutato e sapido con nota ammandorlata e un leggero finale fumé.

Le migliori cantine alsaziane e i loro vini di carattere

Fondato nel 1958 il Domaine Engel di Orschwiller, ai piedi del famoso Castello di Haut-Kœnigsbourg, ha nei fratelli Pierre e Jacques i suoi giovani alfieri. Della loro ampia gamma (fra cui anche sperimentazioni di “orange wine”) scegliamo il Crémant d'Alsace Brut Nature Zéro 2021, cuvée di Pinot Blanc e Pinot Gris che sosta 48 mesi sui lieviti prima di sprigionare bollicine fini con profumi fruttati e d’erbe officinali con sorso fragrante, fresco e verticale, decisamente gastronomico.

51 Grand Cru e un’identità in evoluzione: in Alsazia ogni collina racconta un vino diverso

Il Castello di Haut-Kœnigsbourg

Chiudiamo con un nome noto agli appassionati italiani come Vincent Sipp e il suo Domaine Agapé. Nel suggestivo villaggio di Riquewihr nei 12 ettari che intersecano i prestigiosi terroirs di Schoenenbourg, Rosacker e Osterberg produce vini di carattere come il Pinot Gris Selection de Grain Nobles 2018. Un nettare dall’intenso giallo dorato - con 106 gr/l di residuo zuccherino dovuto alla concentrazione botritica - che svela un olfattivo complesso di ananas e zenzero canditi, speziatura dolce e fiori di campo secchi. Sorso bilanciato fra acidità e dolcezza, di luminosa potenza, perfetto per suggellare questo succinto diorama d’Alsazia.

© Riproduzione riservata