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Trentodoc: il metodo classico di montagna conquista l’Italia e guarda lontano

14 maggio 2025 | 13:25

Trentodoc si conferma tra i protagonisti del metodo classico italiano, con risultati che testimoniano una crescita costante e una strategia chiara: puntare sulla qualità assoluta, rafforzare l’identità territoriale e guardare ai mercati esteri con sempre maggiore determinazione.

Trentodoc: il metodo classico di montagna conquista l’Italia e guarda lontano

Trentodoc si conferma tra i protagonisti del metodo classico italiano

«Il settore ha vissuto una crescita straordinaria - spiega Stefano Fambri, presidente dell’Istituto Trento Doc - e la notorietà della denominazione dimostra che la valorizzazione del marchio ha funzionato».

Un comparto in salute: numeri e prospettive

L’Osservatorio Trentodoc fotografa uno scenario positivo: il comparto vale oggi 180 milioni di euro, con una produzione passata in dieci anni da 7 a 12,3 milioni di bottiglie. Le 69 case spumantistiche associate rappresentano un modello di successo, capace di coniugare valore economico e autenticità produttiva.

Anche se il 2024 ha registrato una lieve flessione del 2,7% a valore, Fambri sottolinea: «È un assestamento fisiologico dopo un decennio di crescita costante. Le performance delle piccole e medie aziende restano solide e in espansione».

L’Italia resta centrale, ma cresce l’export

Il mercato interno è ancora il cuore pulsante del Trentodoc, con ampi margini di crescita. Tuttavia, l’export rappresenta il 15% delle vendite e costituisce un pilastro strategico per il futuro. Stati Uniti e Svizzera guidano la domanda internazionale, ma si registrano segnali positivi anche in mercati emergenti, grazie all’attrattiva crescente per il metodo classico di montagna.

Trentodoc: il metodo classico di montagna conquista l’Italia e guarda lontano

Stefano Fambri, presidente dell’Istituto Trento Doc

«Nonostante un contesto economico complesso, con inflazione e potere d’acquisto in calo, le bollicine dimostrano una tenuta superiore ad altri segmenti vinicoli», osserva Fambri. «Il nostro obiettivo oggi è lavorare sulla percezione di eccellenza».

Qualità prima di tutto: il posizionamento del Trentodoc

Mentre il settore dei vini rossi e bianchi segna qualche difficoltà, le bollicine di montagna mostrano dinamismo e resilienza. In questa fase, il Trentodoc punta su contenuti e riconoscibilità. «Stiamo investendo sulla qualità, non sulla quantità. Vogliamo che il consumatore riconosca il nostro stile, il nostro territorio, il nostro metodo», chiarisce il presidente.

“Trentodoc in città” e il ritorno del Festival

A sostegno di questa strategia, l’Istituto porta avanti un fitto calendario di iniziative: serate tematiche, degustazioni, eventi formativi. Particolarmente atteso è il ritorno di “Trentodoc in città”, che porterà in varie piazze italiane le etichette delle 69 aziende aderenti.

Trentodoc: il metodo classico di montagna conquista l’Italia e guarda lontano

Le bollicine di montagna mostrano dinamismo e resilienza

Momento clou sarà la terza edizione del Trentodoc Festival, in programma dal 26 al 28 settembre. L’evento, diffuso tra la città di Trento e le cantine del territorio, proporrà degustazioni guidate, talk, showcooking e incontri tematici: un viaggio immersivo nel mondo del metodo classico alpino.

Un’identità territoriale da valorizzare

Le attività dell’Istituto Trento Doc si concentrano su ciò che già funziona, con una visione chiara: promuovere l’unicità del territorio e rafforzare l’immagine delle bollicine di montagna, autentiche ambasciatrici del Trentino nel mondo.

«La nostra forza - conclude Fambri - sta nella coerenza. Continuiamo a lavorare sulla riconoscibilità del nostro prodotto, per farlo apprezzare sempre più anche fuori dai confini nazionali».

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