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Giovanni D’Orsi e il sogno di Casaloste: vini, tradizione e sostenibilità

Guido Ricciarelli
di Guido Ricciarelli
17 maggio 2025 | 17:00

Sono una ventina d’anni che conosco Giovanni D’Orsi, Presidente dell’Unione Viticoltori di Panzano, e ne ho sempre apprezzato le qualità umane, prima ancora che quelle di produttore di vino. Talmente orgoglioso del suo percorso da panzanese di adozione, può a ragione rivendicare, assieme a Giovanni Manetti, la primogenitura nel 1995 di quel fenomeno associativo che poi si è allargato in tutto il Chianti Classico, fino a sfociare nella recente introduzione delle Uga (Unità Geografiche Aggiuntive).

 Giovanni D’Orsi e il sogno di Casaloste: vini, tradizione e sostenibilità

Casaloste

Una vita tra vigne e uliveti

Gli piace raccontarsi così: «Casaloste è racchiusa in un bellissimo scenario naturale, circondata da vigneti e uliveti. Ci siamo trasferiti da Napoli a Panzano nel 1992 per dedicarci a un nuovo progetto di vita, forti del nostro desiderio di costruire una realtà dove vivere in armonia ed offrire ai nostri figli le giuste opportunità per il loro futuro.

Fin dagli inizi abbiamo lavorato assiduamente, ristrutturato la casa, aumentato la superficie vitata, reimpiantato nuovi vigneti. Prima azienda del territorio certificata Bio (1993), abbiamo ampliato il nostro progetto di sostenibilità con un impianto fotovoltaico e una caldaia a biomassa. Tradizione, innovazione, terroir, sostenibilità sono i nostri riferimenti».

L’impegno di famiglia

Oggi, come ieri, l’obiettivo è rivolto a qualità ed eccellenza, coniugate con l’impegno alla valorizzazione del territorio, insieme a un lavoro attento, una grande passione e l’entusiasmo, nonché le nuove competenze di Maria Giovanna D’Orsi, figlia di Giovanni, che dal 2022 collabora integralmente alle dinamiche aziendali.

Giovanni D’Orsi e il sogno di Casaloste: vini, tradizione e sostenibilità

Giovanni D'Orsi con la moglie

Produzione e filosofia

Con 10 ettari di vigna Chianti Classico, la produzione di Casaloste è di circa 60mila bottiglie l’anno, con le tre categorie del Chianti Classico - Annata, Riserva, Gran Selezione - e gli Igt Rosso Maniero e Igt “Super Tuscan” Don Vincenzo ed Inversus.

Degustazione dei vini Casaloste

Chianti Classico 2021

90% Sangiovese, 10% Merlot. I vini di Casaloste possiedono un’intatta classicità, dove le sfumature, insieme alla misura e alla finezza, sono sempre più protagoniste. Profumi di piccoli frutti rossi, viola e leggeri contrasti speziati introducono una bocca agile e bilanciata, dal sorso pieno e succoso.

Chianti Classico Riserva 2019

95% Sangiovese, 5% altri vitigni a bacca rossa. Conquista fin dal primo naso: confettura di frutti di bosco, rosa canina, arancia rossa, toni di pepe nero Sarawak, eucalipto e legno di sandalo. In bocca è avvolgente ed elegante, con tannini cesellati e una fresca persistenza agrumata con un tocco di sale Maldon.

Giovanni D’Orsi e il sogno di Casaloste: vini, tradizione e sostenibilità

I vini di Casaloste

Chianti Classico Gran Selezione 2019

97% Sangiovese, 3% altri vitigni. Profumi di gelée di ciliegia, melagrana, scorza d’arancia, misti a violetta, macis e maggiorana, con note di ruggine e polvere di caffè. Sorso succoso al flavour di lampone, tannini esuberanti e piccanti, chiusura sapida e mentolata.

Inversus Igt Toscana 2019

90% Merlot, 10% Sangiovese. Effluvi aristocratici di confettura di mirtilli, ciliegie selvatiche e fiori blu, cenni balsamici e sbuffi di tabacco Latakia. Potente e raffinato, rivela una succosa identità fruttata con lunghezza di pregio su note di mora.

Don Vincenzo Igt Toscana 2018

100% Sangiovese selezionato da un’unica vigna. Accattivanti refoli di mora di gelso, iris, alloro e pepe nero, con tocchi di macchia mediterranea, cuoio e anice stellato. Attacco fresco con struttura tannica progressiva e nobile, lungo epilogo saporito con riverberi di arancia rossa.

 

Giovanni, non è un sogno: è l’anima di Panzano.

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