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Ascovilo, la prossima sfida di Prandini è coinvolgere anche il Consorzio Franciacorta

Giovanna Prandini, riconfermata alla guida di Ascovilo, traccia il bilancio del primo mandato e guarda al futuro del vino lombardo: qualità in crescita, focus sull'enoturismo accessibile, progetti condivisi con Grana Padano e sfide di mercato. La presidente chiarisce come «oggi non è più tempo per agire da soli» e auspica una Carta dei Vini con anche i Franciacorta

Mauro Taino
di Mauro Taino
Redattore
23 maggio 2025 | 12:33
Ascovilo, la prossima sfida di Prandini è coinvolgere anche il Consorzio Franciacorta

Giovanna Prandini è stata riconfermata alla guida di Ascovilo - l'associazione che riunisce 13 consorzi di tutela dei vini lombardi - per un secondo mandato che si preannuncia strategico e denso di sfide. La presidente approfondisce i risultati ottenuti, le criticità da affrontare, le potenzialità ancora inespresse del comparto e la visione di un sistema vino sempre più coeso, inclusivo e orientato all'innovazione. Con un'attenzione particolare all'enoturismo accessibile, alla ristorazione territoriale come canale strategico e alla necessità di fare rete in un contesto di mercato complesso, Prandini traccia una rotta chiara per il futuro del vino lombardo, senza contare la partita ancora aperta che riguarda il Consorzio Franciacorta che non fa parte di Ascovilo.

Prandini: i vini lombardi stanno compiendo passi da gigante

Cosa l'ha spinta verso questo secondo mandato?
Nel corso del mio primo mandato, mi è apparso evidente l'enorme potenziale che i vini della Lombardia possono esprimere, un potenziale che, a mio avviso, non è ancora stato pienamente percepito dal mercato. Questo nonostante le numerose iniziative che abbiamo avviato in modo collettivo, con l'obiettivo di promuovere congiuntamente le nostre denominazioni. Questa consapevolezza ha spinto i colleghi dei Consorzi di tutela - Ascovilo  oggi raccoglie 13 dei 14 consorzi lombardi, con l'unica eccezione della Franciacorta - a sottolineare la necessità di portare avanti insieme alcune progettualità ancora in corso. È stato anche questo che li ha convinti a chiedermi di proseguire con un secondo mandato, nonostante io avessi inizialmente il desiderio di passare il testimone. Accolgo comunque con onore questo incarico. I vini lombardi stanno compiendo, dal punto di vista qualitativo, veri e propri passi da gigante. Abbiamo ancora moltissimo da raccontare, sia ai consumatori sia ai ristoratori, che restano i nostri primi e più importanti ambasciatori. Continueremo quindi lungo questo percorso, anche grazie al supporto di realtà come il Grana Padano e di tutti coloro che ci sono stati accanto durante il primo mandato.

Ascovilo, la prossima sfida di Prandini è coinvolgere anche il Consorzio Franciacorta

Giovanna Prandini, riconfermata presidente di Ascovilo

Che bilancio fa del primo?
È stato per me un mandato di grande soddisfazione, perché siamo riusciti a portare avanti un progetto importante, finanziato dalla misura 1144, dal titolo Nati per stare insieme. Un'iniziativa che ha visto Ascovilo e il Consorzio del Grana Padano come partner e che ci ha permesso di realizzare numerosi eventi, attività educational, masterclass e cene nei ristoranti del territorio. Un insieme articolato di iniziative mirate a generare maggiore consapevolezza sul valore dei vini della Lombardia e sulla loro eterogeneità. La nostra regione, infatti, a differenza di altre, offre una straordinaria varietà di territori: pianure, colline, montagne, laghi. Queste diversità pedoclimatiche permettono vinificazioni uniche e originali, che meritano di essere raccontate con maggiore forza. Purtroppo, in passato questo è avvenuto solo parzialmente.

A cosa va imputato?
Ascovilo ha attraversato fasi alterne: durante la giunta Formigoni e con l'assessora Viviana Beccalossi, veniva considerato un ente strategico da Regione Lombardia e si riuscivano a realizzare iniziative di alto livello. In seguito, però, la riorganizzazione delle risorse pubbliche ha portato a scelte diverse, privilegiando strumenti come i GAL o altre strutture, e Ascovilo ne ha inevitabilmente risentito. Di positivo c'è che 13 consorzi su 14 sono rimasti uniti e si sono rimboccati le maniche, operando con risorse proprie e costruendo partnership importanti - come quella con il Grana Padano - riuscendo comunque a rispettare la missione che lo statuto ci affida. Sono quindi molto soddisfatta non solo della qualità del lavoro svolto, ma anche dell'efficacia con cui abbiamo aperto una nuova strada. Una strada che ci porterà a rafforzare e consolidare la nostra presenza e il nostro valore all'interno del territorio regionale.

Prandini: focus su enoturismo accessibile e food pairing

Quali sono le prossime sfide che dovrà affrontare Ascovilo?
Per il futuro, ci sono sicuramente percorsi che intendiamo continuare a coltivare, a partire dalla ristorazione. Proseguiremo in continuità con quanto già avviato, con il desiderio di portare avanti il progetto che unisce food e vino e che ci vede collaborare con il Consorzio del Grana Padano. Parallelamente, vogliamo rafforzare la nostra proposta enoturistica. Abbiamo avviato una collaborazione con Roberta Garibaldi su un progetto dedicato all'enoturismo accessibile anche alle persone con disabilità. Ci siamo dati una scadenza ambiziosa: le Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026. Questo progetto rappresenta un approccio originale rispetto a quanto già esistente e vorremmo che la Lombardia, anche in quest'ambito, si presentasse come un esempio di sostenibilità sociale. Crediamo che questa visione possa offrire un'opportunità concreta alle nostre aziende, che in questo inizio 2025 stanno affrontando un periodo difficile a causa della riduzione dei consumi interni. L'enoturismo accessibile potrebbe infatti rappresentare un nuovo canale per far conoscere i nostri prodotti e per generare un fatturato utile a compensare le perdite registrate nei mercati abituali.

Ascovilo, la prossima sfida di Prandini è coinvolgere anche il Consorzio Franciacorta

L'enoturismo accessibile sarà uno dei principali focus del secondo mandato di Prandini

Quali sono le maggiori criticità che vi trovate ad affrontare?
Le criticità, a mio avviso, sono sia di natura esterna che interna. Sul fronte esterno, purtroppo i dati di mercato evidenziano un forte calo dei consumi nel mercato domestico, anche a seguito della recente riforma del Codice della Strada e dell'inasprimento delle sanzioni, che non sono state adeguatamente comunicate ai consumatori. Il lavoro che stiamo portando avanti, in collaborazione con le associazioni di categoria e con i nostri clienti, mira a promuovere un messaggio corretto sul consumo consapevole del vino, che è un prodotto d'eccellenza della nostra tradizione. Stiamo lavorando capillarmente sui territori per invertire un trend pericoloso, che sta generando disinformazione e spostando i consumi verso bibite altamente zuccherine e gassate, che certamente non rappresentano una scelta migliore per la salute. Questo fenomeno rischia di allontanare i consumatori dal vino, spesso senza una reale consapevolezza o corretta informazione. Sul fronte interno, invece, la sfida è quella di far lavorare insieme i 13 consorzi, ciascuno con il proprio consiglio, budget e obiettivi specifici. Stiamo impegnandoci per individuare delle linee guida comuni, che ci consentano di costruire un percorso condiviso, definendo obiettivi chiari e un metodo efficace per raggiungerli.

Prandini: obiettivo Carta dei Vini della Lombardia con Franciacorta

Che ruolo può giocare nello scenario attuale?
Penso che oggi realtà come la nostra siano fondamentali. Lo credo non solo per esperienza associativa, ma anche come imprenditrice. Le vere conquiste sul mercato si possono ottenere solo insieme. Nessuno può avere la presunzione di bastare a sé stesso, soprattutto nel contesto geopolitico ed economico attuale. Il ruolo di Ascovilo è quello di fare rete e tenere unito chi desidera lavorare in sinergia, condividendo metodo, visione e obiettivi. In questo momento, ci stiamo interrogando su cosa i nostri 13 consorzi possano fare meglio per offrire un servizio più efficace alle imprese del territorio. Abbiamo avviato un confronto con una primaria società di consulenza, che ci aiuterà a ripensare la nostra organizzazione e i nostri strumenti. Speriamo di avere il coraggio e la capacità, anche al nostro interno, di cambiare ciò che non funziona. È sempre la sfida più difficile, sia nelle aziende che nelle associazioni.

Ascovilo, la prossima sfida di Prandini è coinvolgere anche il Consorzio Franciacorta

Emanuele Rabotti, nuovo presidente del Consorzio Franciacorta

A proposito di questo: ci sono interlocuzioni con il Consorzio Franciacorta?
Ho lavorato negli ultimi anni per raggiungere questo obiettivo e, in quest'ottica, abbiamo anche modificato lo statuto, proprio per accogliere alcune delle richieste avanzate dal Consorzio Franciacorta durante la presidenza di Silvano Brescianini. Purtroppo, non siamo riusciti a includere positivamente Franciacorta in questo percorso, in quanto hanno preferito continuare a valorizzare il proprio brand senza aderire a un progetto collettivo. Al nuovo presidente (Emanuele Rabotti, ndr) mi lega un rapporto di stima e amicizia, per questo mi auguro che possano in futuro riconsiderare questa decisione, soprattutto in relazione al lavoro sulla ristorazione regionale e all'idea di una Carta dei Vini della Lombardia che comprenda tutte le 41 denominazioni, e non solo 39. Continuerò a lavorare in questa direzione, con la speranza di una futura riconciliazione. È un obiettivo a cui tengo molto, anche se prendo atto che, negli ultimi mesi, le loro scelte sembrano andare in direzione opposta. Credo fortemente che oggi non sia più tempo per agire da soli. Il mercato è complesso, la competizione - anche internazionale - è intensa, e ognuno deve fare le proprie valutazioni, ma sono convinta che l'unione sia la chiave.

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