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sodalizio

Roero Docg e cucina gourmet: incontro tra Piemonte e Napoli al Caracol

Vincenzo D’Antonio
di Vincenzo D’Antonio
26 giugno 2025 | 19:08

Dal telling al doing. Così andremmo a sintetizzare quanto sta lodevolmente facendo il Consorzio Tutela Roero, presieduto da Massimo Damonte. 258 soci e oltre 1300 ettari vitati per una denominazione unica in tutto il panorama enologico, capace di coniugare una forte identità, paesaggi di straordinaria bellezza e un approccio al mondo del vino moderno e consapevole. Tra l’altro la loro bravura sta anche nel non nascondere la polvere sotto il tappeto.

Roero Docg e cucina gourmet: incontro tra Piemonte e Napoli al Caracol

Il paesaggio nel Roero

Dati export 2024: crolli e segnali positivi

Il distretto dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, perde nel 2024 circa 33 milioni di euro, equivalenti al 2% del valore complessivo, valutabile in circa 2 miliardi di euro. Di questi 33 milioni mancanti, circa 25 milioni sono da attribuire alla Svizzera (-32%), circa 12 milioni al Regno Unito (-6%). In compenso, la Germania fa registrare un +7% e gli Stati Uniti un +4%. Gli Stati Uniti costituiscono il principale mercato export per il distretto, con un’incidenza del 20% sul totale esportato.

La crisi della comunicazione nel vino

Lo stato attuale della comunicazione nel comparto vino assume talvolta contorni farseschi. Adesso è di moda affermare che il modo di comunicare va cambiato e si parla di narrazione. E va bene, come si fa a non essere d’accordo?  E poi accade che a candidarsi come “nuovi” narratori siano coloro i quali, con i comportamenti saccenti e liturgici di un passato recente che è ancora uno zavorrante presente, hanno fortemente contribuito alla disaffezione al vino da parte dei Millennials e alla mai avvenuta confidenza al vino da parte della Gen Z.

Roero Docg e cucina gourmet: incontro tra Piemonte e Napoli al Caracol

Il distretto dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, perde nel 2024 circa 33 milioni di euro

Quindi si invoca il mutamento e al contempo, giusto per essere coerenti, che si fa quando si tratta di comunicare un vino, un’annata, più annate, più vini, una verticale e via cosi? Ma come che si fa? Ma che domanda è? Si fa una bella masterclass! Ma non si era appena detto che il modo di comunicare va cambiato? Sì, certo, si era detto ma una cosa è dire e concionare e cosa altra è fare per davvero quanto si è detto di voler fare. Insomma, lasciateci in pace e si faccia in modo che la recita prosegua.

Conversari e dialogo: il nuovo approccio del Roero

Ecco, il Consorzio Tutela Roero ha palesato lucida e coraggiosa coerenza innescando virtuosamente la modalità nuova di comunicazione. Non ci sono docenti, non ci sono banchi, non c’è cattedra. Insomma, non è una masterclass, l’ennesima, ma è un momento conviviale in cui si conversa. E tra l’altro chi se non i piemontesi potevano rinverdire e condurre a rinnovato valore i bei conversari cari al torinese Guido Gozzano (Torino, 1883 - 1916), di una sua poesia qui facendo breve stralcio: “Gradiscono un po' di moscato?” “Signora sorella magari...” / E con un sorriso pacato sedevano in bei conversari”. E ciò accadde a Miseno, nei Campi Flegrei avendo sulla mano sinistra Capri e dirimpettaie, la piccina a nascondere parzialmente la vista della grande, Procida e Ischia. Ristorante Caracol, una stella michelin, chef il prode Angelo Carannante. Nessuna cattedra, banchi assenti.

Roero Docg e cucina gourmet: incontro tra Piemonte e Napoli al Caracol

Presenti tre tavoli imperiali con pregevole e funzionale mise en place. Il Roero imbastisce dialogo ponendo a piacevole tema i sapori e le tradizioni del suo territorio. Si conversa di Roero e di Napoli. Si conversa dell’incontro tra il Roero e Napoli. Il Roero, area meno frequentata rispetto a Barolo, è ricca di meraviglie. Se solo volessimo suggerire perle da visitare nell’ambito di quello scrigno di tesori che è il Roero, menzioneremmo Magliano Alfieri, con l’imponente castello che domina la valle del Tanaro, confine naturale tra Langhe e Roero e la visita al Castello Roero di Monticello, fiore all’occhiello sulla sponda sinistra del fiume Tanaro. Una curiosità storica: è stata la famiglia Roero ad aver dato il proprio nome a un territorio e non viceversa. Langhe, Roero e Monferrato, non è che ce lo siamo dimenticati (!), sono nella World Heritage List dell’Unesco.

Degustazione: i vini del Roero incontrano il mare

Il benvenuto di Caracol, ancor prima che ci si accomodi ai tavoli (e non ai banchi !!!) nel calice si sostanzia con il Roero Docg Arneis Spumante 2019 Ritastè Pas Dosè Metodo Classico è ottenuto da sole uve Arneis ed è fatto da Tibaldi. Le sorelle Daniele e Monica sono al governo dell’azienda.

Roero Docg e cucina gourmet: incontro tra Piemonte e Napoli al Caracol

Roero Docg 2022

Ci si accomoda a tavola e, da estro e talento dello chef Carannante, ci deliziamo con il suo aperitivo a bocconi: Ventresca di tonno e spollichini. Qui in abbinamento il Roero Docg Arneis 2024, ottenuto da sole uve Arneis, fatto da Marco Porello. Abbinamento ulteriore che sommessamente suggeriamo è con la Mozzarella di Bufala Campana Dop. Grande vino! Esso ci fa riflettere sulla diffusa opinione secondo la quale il Piemonte vitivinicolo è rossista! Ma davvero? E l’Arneis? E, li si menziona volentieri, l’Erbaluce, il Gavi, il Timorasso?!

Roero Docg e cucina gourmet: incontro tra Piemonte e Napoli al Caracol

Tubetti rigati, anemoni, ricci di mare, salsa al rafano e sconcigli

Ed eccoci al primo primo(!): Tubetti rigati, anemoni, ricci di mare, salsa al rafano e sconcigli. In abbinamento il Sette Anni Roero Docg Arneis Riserva 2017 ottenuto da sole uve Arneis, fatto da Angelo Negro. Secondo primo: Carnaroli riserva San Massimo, salsa verde gamberi e limone candito abbinato al Roero Docg 2022 ottenuto da sole uve nebbiolo fatto da Gabriele Cordero.

Roero Docg e cucina gourmet: incontro tra Piemonte e Napoli al Caracol

Carnaroli riserva San Massimo, salsa verde gamberi e limone candito

Siamo al secondo, rigorosamente di mare (!): Spigola, insalatina di alghe, ravanelli e asparagi di mare, maionese alla brace e gazpacho d’ostriche. Piatto di squisita bontà! In abbinamento il Roero Riserva Printi Docg 2001 ottenuto da sole uve Nebbiolo, fatto da Monchiero Carbone. Altro sommesso suggerimento di abbinamento: il Provolone del Monaco Dop. Con uno squisito dolce, Nuvola di limone e alghe Ciliegie, mandorle e basilico, da par suo il bravissimo chef Angelo Carannante fa giungere a compimento sì sontuosa cena.

Il Roero come modello per gli altri consorzi

Incontro davvero piacevole quello tra le etichette del Roero Docg (Arneis e Nebbiolo) e la cucina dello chef Angelo Carannante. L’auspicio è che il Comportamento del Consorzio Tutela Roero funga da benchmark per gli altri consorzi, particolarmente nella commutazione citata in incipit: dal telling al doing!

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