Moet Hennessy, parte integrante del prestigioso gruppo LVMH, si trova al centro di una delicata vicenda legale in Francia. Secondo un’inchiesta del Financial Times, la celebre azienda specializzata in vini e alcolici di lusso, con attività in oltre 140 Paesi, è stata accusata di molestie sessuali, discriminazione di genere e licenziamento ingiusto.

Moet Hennessy, crisi d’immagine dopo il caso di molestie e discriminazione
L’episodio che ha innescato la controversia riguarda Maria Gasparovic, ex capo dello staff del responsabile globale della distribuzione, Jean-Marc Lacave, licenziata nel giugno 2024, quattro mesi dopo aver segnalato presunti comportamenti scorretti da parte di colleghi più anziani.
La denuncia di Maria Gasparovic e la richiesta di risarcimento
Le accuse, presentate presso il tribunale del lavoro di Parigi, comprendono una richiesta di risarcimento di 1,3 milioni di euro. Gasparovic sostiene che i suoi superiori le avrebbero consigliato una formazione «anti-seduzione» come requisito per una futura promozione. Inoltre, la manager ha dichiarato che Moet Hennessy avrebbe continuato a spedire prodotti in Russia tramite intermediari, nonostante l’annuncio ufficiale di sospensione delle attività nel Paese da parte di LVMH nel marzo 2022.
La posizione dell’azienda e la controquerela per diffamazione
Una fonte vicina al gruppo ha affermato che l’offerta di coaching mirava a supportare la crescita professionale di Gasparovic. Moet Hennessy ha successivamente intentato causa per diffamazione, dopo che la manager aveva reso pubbliche le proprie accuse sui social media. Il processo è previsto per l’autunno.

Maria Gasparovic (foto: Linkedin)
Nella lettera di licenziamento, l’azienda ha motivato l’allontanamento con presunti comportamenti minacciosi rivolti ai colleghi. Tuttavia, secondo diverse testimonianze raccolte dal Financial Times, le dimissioni e le assenze per malattia di numerosi dipendenti sarebbero riconducibili a un ambiente di lavoro percepito come tossico e caratterizzato da episodi di bullismo e cattiva gestione.
Un clima aziendale difficile e le dimissioni di massa
Secondo fonti vicine alla società, almeno 20 dipendenti della sede parigina sarebbero stati in malattia per lunghi periodi nel 2024, mentre altre figure avrebbero denunciato un eccessivo livello di stress. Una cultura aziendale descritta come un “club per soli uomini” avrebbe contribuito a incrementare le criticità interne.
Oltre a Gasparovic, altre quattro dipendenti hanno segnalato episodi di molestie e bullismo. Tre di loro hanno avviato ricorsi legali successivamente risolti. Anche alcuni uomini avrebbero seguito la medesima strada legale, mentre l’azienda ha dichiarato che il ricorso ai tribunali del lavoro è frequente nel contesto francese.
Il calo delle vendite di alcolici e la riduzione del personale
La crisi del comparto beverage ha ulteriormente complicato la situazione. Nel settembre 2024, l’allora Ceo Philippe Schaus e la responsabile HR Paula Fallowfield hanno inviato una comunicazione ai dipendenti per rassicurare sul trattamento delle vicende interne nel rispetto dei valori aziendali.
Nei mesi successivi, numerosi dirigenti hanno lasciato il gruppo, incluso il capo delle risorse umane di LVMH. A febbraio 2025, Alexandre Arnault e Jean-Jacques Guiony sono stati chiamati a gestire la divisione, considerata la meno performante in termini di risultati. Recentemente, è stato annunciato un piano di riduzione del personale di circa 1.200 unità, pari al 13% della forza lavoro, per ridurre i costi in un mercato globale in contrazione.