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Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

La vendemmia 2025 in Italia prende il via con un leggero anticipo, in particolare al Sud e nelle isole, dove le quantità di uva sono in aumento. Al Centro-Nord si stimano invece cali produttivi contenuti . Un'analisi dettagliata dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino evidenzia le differenze territoriali. Secondo le stime di Coldiretti, la produzione quest’anno dovrebbe aggirarsi sui 45 milioni di ettolitri

di Redazione Italia a Tavola
05 agosto 2025 | 12:48
Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Landamento della vendemmia 2025 in Italia mostra scenari differenziati lungo la penisola, con un anticipo generalizzato della raccolta rispetto al 2024, soprattutto nelle regioni del Sud e delle isole, dove si registra un incremento delle quantità di uva raccolta. Nel Centro-Nord, invece, le stime indicano una leggera flessione produttiva, compresa tra il 10% e il 20%.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

La vendemmia 2025 è partita in anticipo

A fornire un’analisi approfondita e aggiornata al 3 agosto è l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, che attraverso una rete di accademici ed esperti ha monitorato lo stato dei vigneti in tutte le macroaree italiane. Il presidente Rosario Di Lorenzo sottolinea come la fase finale di maturazione sarà determinante per definire la qualità e la sanità delle uve, riservando un’ulteriore valutazione a fine vendemmia.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Il Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, Rosario Di Lorenzo

«Non vogliamo fare un bollettino della qualità della vendemmia del 2025 consapevoli che l’andamento climatico in fase finale di maturazione sarà fondamentale sulla sanità, quantità e qualità delle uve – spiega il Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, Rosario Di Lorenzo –  sappiamo che la qualità sarà determinata anche dal lavoro che sarà svolto durante l’ultimo periodo di maturazione e per questo torneremo a fine vendemmia con un report ancora più vicino alla realtà».

Stato della vendemmia 2025 in Veneto: raccolta anticipata e qualità attesa

In Veneto, l’annata viticola è stata caratterizzata da temperature lievemente superiori alla media nei mesi di marzo e giugno. La piovosità è risultata simile al 2024, con alcuni brevi periodi di siccità che non hanno inciso negativamente sullo sviluppo vegetativo.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

I vitigni di Lessinia, nel veronese

Il germogliamento e la fioritura hanno subito un lieve ritardo, mentre la raccolta delle varietà precoci è prevista a partire dalla fine di agosto. Le previsioni produttive segnalano una leggera crescita rispetto all’anno precedente, accompagnata da un buono stato fitosanitario e da prospettive di ottima qualità delle uve. Nel 2024, i volumi regionali sono stati di 10,7 milioni di ettolitri, e ci si attende dati simili per questo 2025.

Friuli-Venezia Giulia: anticipo della raccolta e stato sanitario positivo

Il Friuli-Venezia Giulia ha vissuto un maggio piovoso, seguito da giugno e luglio caldi e asciutti, con necessità di interventi irrigui. Le grandinate sono state contenute e non hanno provocato danni estesi.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

I vini del Collio, eccellenza friulana

Il germogliamento è avvenuto con 4-5 giorni di anticipo, mentre alcune varietà mostrano tempi diversi di invaiatura: il Merlot è in anticipo di 10 giorni, mentre la Glera, inizialmente in ritardo, sta recuperando. La Ribolla presenta l’anticipo più marcato dell’invaiatura. La raccolta inizierà intorno al 15 agosto con le nuove varietà resistenti, per proseguire con il Pinot Grigio intorno al 20 agosto. Le condizioni fitosanitarie sono buone, senza segnalazioni critiche.

Trentino-Alto Adige: aumento produttivo e vigneti in equilibrio

Nel Trentino-Alto Adige, l’annata è stata contrassegnata da temperature superiori alla media nei primi mesi, senza episodi di gelate tardive. Il mese di giugno è stato particolarmente caldo, mentre luglio ha portato piogge abbondanti, rappresentando il mese più piovoso dell’anno.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Bollicine di Trentodoc

Le vigne si presentano in ottimo stato vegetativo, grazie a un buon equilibrio tra crescita e condizioni climatiche. Le malattie fungine come peronospora e oidio sono sotto controllo, con soli episodi isolati di botrite dovuti all’umidità. Le produzioni sono in leggero aumento (+2-3%) rispetto al 2024, grazie alla scarsa incidenza della peronospora. La qualità delle uve è considerata buona, con previsioni favorevoli per l’ultima fase di maturazione.

Piemonte, Lombardia e Liguria: calo produttivo dopo una primavera molto piovosa

Nel Nord-Ovest italiano, che include Piemonte, Lombardia e Liguria, la primavera 2025 è stata tra le più piovose degli ultimi 60 anni. In particolare, il Piemonte ha registrato una media pluviometrica superiore ai 450 mm.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Vendemmia prossima anche in Franciacorta

Nonostante l’alta pressione della peronospora a inizio stagione, l’impiego di sistemi di monitoraggio avanzati ha permesso di contenere i danni. La vendemmia sarà anticipata di circa 10 giorni rispetto al 2024. Le stime indicano un calo produttivo tra il 10% e il 15%, pur in presenza di un buono stato sanitario complessivo dei vigneti.

Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo: crescita per alcune varietà, calo per altre

Le regioni di Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo hanno registrato una primavera più fredda rispetto alla media, con conseguente ritardo nello sviluppo vegetativo. Tuttavia, l’invaiatura risulta anticipata in Emilia-Romagna, mentre è in ritardo in Abruzzo e Marche.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Lambrusco, il vino emiliano più celebrato

La produzione è in crescita per alcune varietà: si stimano aumenti per i Lambruschi (+10%), il Trebbiano romagnolo (+5%), il Bianchello o Trebbiano toscano (+10%), il Verdicchio (+5-15%) e il Montepulciano (+10%). Si registra invece un calo produttivo per l’Ancellotta e per il Pignoletto, penalizzato da cascola fiorale e scarsa allegagione. La presenza della tignola rigata è sotto osservazione, ma non preoccupante.

Toscana, Umbria e Lazio: annata equilibrata ma con forti differenze locali

Nel Centro Italia, le condizioni climatiche sono risultate variabili, con ritardi nello sviluppo iniziale delle viti dovuti a una primavera più fresca, seguiti da un recupero durante i mesi estivi. La Toscana, grazie a una buona gestione agronomica, presenta vigneti in equilibrio vegeto-produttivo, con un leggero calo delle quantità e ottime aspettative qualitative, soprattutto per i vitigni tardivi.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

La mescita del Chianti Classico, uno dei vini toscani più pregiati

L’Umbria evidenzia una vendemmia 2025 in anticipo di circa 5-7 giorni e una buona sanità dei grappoli, in particolare per varietà come il Sagrantino. Il Lazio, invece, ha subito grandinate e danni localizzati nelle aree del Frusinate e dei Castelli Romani. La raccolta delle varietà precoci inizierà già nella seconda metà di agosto. Le stime produttive si mantengono stabili rispetto al 2024.

Puglia e Basilicata: quantità in crescita e ottimo stato fitosanitario

Nel Mezzogiorno, Puglia e Basilicata sono tra le regioni che mostrano le prospettive più favorevoli. In Puglia, dopo un’annata 2024 molto complessa, il 2025 segna una netta ripresa delle rese. L’invaiatura è in anticipo di 5-8 giorni, con una maturazione uniforme, favorita da condizioni climatiche ottimali durante la fase di allegagione e ingrossamento acini.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

L'Aglianico del Vulture

Anche la Basilicata presenta una situazione analoga, con vigneti in ottima salute, poche fitopatie e attese qualitative elevate, soprattutto per varietà come l’Aglianico del Vulture. Le quantità sono superiori rispetto all’anno precedente, in particolare nelle zone collinari più fresche, dove l’equilibrio vegetativo ha favorito l’ottimale evoluzione dei grappoli.

Calabria: incremento produttivo e raccolta anticipata

In Calabria, l’anticipo della vendemmia 2025 è stimato in circa 7-10 giorni, con una crescita delle quantità di uva raccolta, favorita da condizioni climatiche regolari e scarsa incidenza di malattie. I vigneti mostrano un buono stato sanitario, grazie a una primavera mite e a una gestione efficiente della difesa fitosanitaria.

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Le vigne del Cirò Classico Docg calabrese

Il grado zuccherino delle uve è in linea con la media storica e non si prevedono criticità, nemmeno per i vitigni più sensibili. I territori collinari e interni, in particolare, stanno registrando un ottimo equilibrio tra acidità e maturazione fenolica, elemento che fa sperare in una vendemmia di elevata qualità.

Sicilia (aree del Nord e del Sud): vendemmia già in corso e uve sane

La Sicilia è tra le prime regioni italiane a iniziare la vendemmia: nella zona sud-orientale (Ragusa e Siracusa), la raccolta delle varietà precoci e internazionali è già iniziata nella prima settimana di agosto. Le quantità sono superiori rispetto al 2024 e le condizioni sanitarie sono ottime, grazie a un’estate regolare e poco umida.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Nero d‘Avola di Baglio di Pianetto, nel palermitano

Nelle aree settentrionali e interne (Trapani, Palermo, Messina), la vendemmia inizierà entro la metà di agosto. L’uva presenta ottime caratteristiche organolettiche, con acini ben sviluppati e carichi aromatici. Le aspettative qualitative sono molto alte, soprattutto per varietà autoctone come il Nero d’Avola, il Grillo e il Catarratto. Si stima un incremento produttivo tra il 5% e il 10%.

Sardegna: condizioni ideali per una vendemmia promettente

In Sardegna, la vendemmia 2025 si preannuncia equilibrata e regolare, con una qualità delle uve sopra la media. Le temperature moderate e l’assenza di eventi estremi hanno favorito lo sviluppo fisiologico della vite, portando a una maturazione lenta e uniforme.

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Il Vermentino di Sardegna

La raccolta delle varietà bianche inizierà nella seconda metà di agosto, mentre per i rossi si attenderà settembre. I vitigni come il Vermentino, il Cannonau e il Carignano presentano buone concentrazioni zuccherine e aromatiche, con rese in lieve crescita rispetto al 2024. Anche lo stato fitosanitario è ottimale, senza segnalazioni di rilievo da parte dei tecnici regionali.

Una vendemmia eterogenea ma promettente

Secondo l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, quindi, la vendemmia 2025 sarà più anticipata e disomogenea rispetto al 2024. Le quantità complessive non saranno particolarmente elevate, ma si conferma una buona qualità generale, con uve sane, buone gradazioni zuccherine e acini ben sviluppati.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

La vendemmia 2025 si annuncia comunque positiva

Le regioni meridionali e insulari fanno segnare aumenti produttivi significativi, mentre il Centro-Nord soffre ancora gli effetti di una primavera instabile e di alcune fitopatie localizzate. L’ultima fase della maturazione e le condizioni climatiche di fine agosto saranno determinanti per consolidare le previsioni qualitative.

L’intero settore vitivinicolo si prepara quindi a una campagna vendemmiale promettente, pur nella consapevolezza delle sfide poste dal cambiamento climatico, dalla gestione idrica e dall’equilibrio tra quantità e qualità.

Le previsioni di Coldiretti

Le avversità climatiche non fermano il vino italiano. Secondo le stime diffuse dalla Coldiretti, la produzione di quest’anno dovrebbe aggirarsi intorno ai 45 milioni di ettolitri, con una qualità che oscilla tra il buono e l’ottimo. L’inizio della raccolta è stato segnato dalla vendemmia precoce del Pinot nero per lo spumante nell’azienda agricola Massimo Cassarà a Salemi, in provincia di Trapani. «Il bilancio finale - spiegano dalla Coldiretti - si farà tradizionalmente a San Martino, ma le impressioni iniziali sono di un’annata che porterà uva in qualità e quantità». Saranno però le condizioni climatiche delle prossime settimane a confermare o meno queste previsioni.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Un grappolo di Pinot Nero

La vendemmia 2025 è partita in anticipo rispetto alla media degli ultimi anni, principalmente a causa delle alte temperature che hanno accelerato la maturazione delle uve. Siccità e maltempo hanno influito in alcune zone sulle rese produttive, ma senza compromettere la qualità complessiva. La Coldiretti segnala inoltre che i danni da malattie come peronospora e oidio sono stati inferiori rispetto alle preoccupazioni iniziali, così come gli attacchi di insetti alieni. Tuttavia, questi fenomeni hanno inciso sui costi di produzione, soprattutto per l’approvvigionamento idrico e le strategie di protezione delle uve.

La raccolta delle uve e le varietà interessate

La vendemmia è partita con le uve destinate agli spumanti, in particolare Pinot nero e Chardonnay, e proseguirà con altri bianchi ad agosto. A settembre e ottobre sarà il turno della Glera per il Prosecco e delle principali uve rosse autoctone, come Sangiovese, Montepulciano e Nebbiolo. La raccolta si concluderà a novembre con le uve di Aglianico e Nerello.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Le vigne del Sangiovese

Il contesto economico e commerciale

Il settore vitivinicolo italiano si trova a un momento delicato. I dazi imposti dagli Stati Uniti colpiscono il principale mercato di riferimento per valore, mentre proseguono gli sforzi per contrastare la demonizzazione del vino, che resta un elemento centrale della Dieta Mediterranea.

Vendemmia 2025 in anticipo: uva sana e cantine piene, ma il Nord perde terreno

Nel 2025 gli esportatori dovranno fare i conti con i dazi imposti dagli Stati Uniti

Secondo Coldiretti, il fatturato complessivo supera i 14 miliardi di euro, con circa 241mila imprese viticole e una superficie coltivata di 675mila ettari. Le regioni con la maggiore superficie vitata sono Veneto, Sicilia e Puglia. Il comparto occupa direttamente circa 1,3 milioni di persone, tra campi, cantine, distribuzione e attività collegate.

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