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in piemonte

Barolo di famiglia: i Monchiero, una vita tra le vigne delle Langhe

Piera Genta
di Piera Genta
07 agosto 2025 | 09:30

Monchiero è stata fondata nel 1954 e da allora è rimasta saldamente nelle mani della famiglia, oggi rappresentata da Vittorio, enologo e titolare, insieme alla moglie Daniela e ai figli Luca e Stefano. Un'impresa agricola a conduzione familiare, che ha costruito la propria identità sul legame con il territorio delle Langhe. Tutto inizia ben prima, quando i nonni di Vittorio coltivavano un piccolo appezzamento in località Roere di Santa Maria. Dopo la guerra, Remo e Maggiorino Monchiero convertirono l'azienda da frutticoltura e allevamento alla sola viticoltura, acquistando vigneti a Castiglione Falletto (Cn) e La Morra. Nel 1971 arrivò la prima bottiglia di Barolo firmata Monchiero.

Barolo di famiglia: i Monchiero, una vita tra le vigne delle Langhe

Alcune etichette di Barolo di Monchiero

Monchiero, i vigneti e la cantina

Oggi i vigneti si estendono per dodici ettari: nove tra Castiglione Falletto e La Morra - patria del Rocche di Castiglione, vino-simbolo della cantina - e tre tra Alba (frazione Scaparone) e Treiso, dove si producono Nebbiolo, Barbera, Arneis e Moscato. Un mosaico di micro-terroir: gesso e sabbie, esposizioni diverse, altitudini variabili. Ogni parcella è curata singolarmente, in vigna come in cantina, per coglierne le sfumature più sottili. L'approccio della famiglia Monchiero è rispettoso e sartoriale. Nessun diserbante, lotta integrata, vendemmia manuale e selezione accurata delle uve.

Barolo di famiglia: i Monchiero, una vita tra le vigne delle Langhe

Il lavoro nelle vigne di Monchiero nelle Langhe

In cantina, il tempo è considerato un alleato: Barolo e Barbera maturano lentamente in botti di rovere di Slavonia, affinando il carattere con pazienza. Per Vittorio, l'equilibrio del vino non si forza, si accompagna. Accanto a Vittorio, Daniela è l'anima organizzativa e commerciale: dalle fiere internazionali ai rapporti con i clienti, è lei a dare respiro al vino fuori dai confini delle Langhe. I figli Luca e Stefano rappresentano il futuro, già pienamente inseriti nel lavoro quotidiano. Insieme formano un gruppo affiatato, custodi di una tradizione che guarda avanti senza mai perdere il contatto con le radici.

Monchiero, la degustazione: dal bianco dell'Arneis alla profondità del Barolo

Durante l'incontro al ristorante Giudice a Torino si è avuta l'occasione di assaggiare quattro etichette significative, rappresentative dell'identità Monchiero e delle diverse anime del territorio:

  • Langhe Arneis 2024 - Fresco, luminoso, con note di pesca bianca, erbe di campo e un finale minerale. Un vino fragrante.
  • Langhe Nebbiolo 2023 in anfora - Affinato in terracotta, è un Nebbiolo sorprendente, giocato sulla purezza del frutto e su una trama tannica fine ma presente.

Barolo di famiglia: i Monchiero, una vita tra le vigne delle Langhe

Le etichette di Monchiero degustate al ristorante Giudice di Torino

  • Barolo Castiglione Falletto 2021 - Elegante e profondo, con profumi di viola, spezie e ciliegia matura. Il sorso è ampio, bilanciato, con tannini ben integrati e una lunga persistenza.
  • Barolo Montanello 2020 ottenuto da una porzione della Mga Montanello di Castiglione Falletto. Più austero e strutturato, gioca su registri di tabacco, liquirizia e sottobosco. L'annata più calda ha donato rotondità al sorso.  Da aspettare, ma già oggi affascinante.

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